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  1. #1
    Calma di vento L'avatar di Matëlmaire
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Qui è tutto come a destra, tranne sorella, che diciamo sòre. Poi la mamma è màire, padre è pàire..
    "Donna" qui in basso si dice fumna, mentre dalla media valle in su è frèmo.
    Ah sì, ci sarebbe anche la dòna al posto del torinesissimo (ma ammetto di averlo sempre sentito anch'io) fomna. Senza dimenticare il zio e zia al posto dei piemontesi barba e magna. In certe zone dell'Astigiano (vicino al Monferrato) hanno subito un po' di più queste contaminazioni. Un torinese DOC (tipo bon-anima 'd mè barba Meco) non li avrebbe mai usati e, in effetti, non li usava.

    In compenso, mai tanto usato grand e granda per dire nonno e nonna, sempre nòno e nòna.

  2. #2
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Qui è tutto come a destra, tranne sorella, che diciamo sòre. Poi la mamma è màire, padre è pàire..
    "Donna" qui in basso si dice fumna, mentre dalla media valle in su è frèmo.
    Maire, paire e fraire si riscontrano anche nell'area linguistica ligure, attualmente nei dialetti di tipo intemelio e roiasco ma nel genovese del XVI secolo si usavano ancora p(u)aire e m(u)aire e fraire, che poi hanno subito una sorta di crasi diventando puae, muae e frae (a un certo punto della loro storia le parlate liguri centrali hanno perso la "r" intervocalica di tipo uvulare, che si è conservata nell'Oltregiogo occidentale, in Valle Arroscia e nella zona di Albenga) quindi, probabilmente per effetto di una migrazione dalla Val Padana occidentale, hanno subito parecchie modificazioni fonetiche.
    Ultima modifica di galinsog@; 15/04/2020 alle 10:34

  3. #3
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Partendo dal genovese e dai dialetti liguri centrali (settore Noli-Moneglia) qualche parola di uso desueto:

    madonnâa
    = nonna (ma nell'entroterra si usava più spesso "muae grande")

    messiâa = nonno (nell'entroterra soprattutto "puae grande")

    alantû (documentato anche nella forma arcaica "alantor") = una volta, un tempo, allora (avverbio di tempo).

    Denâ = Natale (festività)

    scimoea = risacca

    armón = frutto e albero del corbezzolo

    reíxa = radice

    ranpunsci = raperonzolo (fiore e verdura selvatica).

    Sugli italianismi non so quanti locutori genovesi (ormai anziani) utilizzino termini come tundu (piatto) o disnâ (pranzare) o desbarassâ (traslocare) ma penso proprio pochi, ormai si dice "piattu" e "pransà" e "traslocà"... forse qualcuno da queste parti sulle alture, di certo non in città... già Gilberto Govi negli anni '50 usava un genovese urbano parecchio italianizzante (e nelle commedie trasmesse in TV, dalla RAI, ripeteva spesso la frase o il concetto in italiano, ad uso dei "foresti").
    Ultima modifica di galinsog@; 15/04/2020 alle 10:27

  4. #4
    Vento fresco L'avatar di paroplapi
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Esistono somiglianze tra il francese e il francoprovenzale e l'occitano ma è normale visto che sono zone confinante. Ma percorrendo questo 3D ho natato qualche somiglianza con i dialetti della lombardia e anche più ad Est mentre la parola italiana è un po più diversa. Ecco questi esempi:

    Italiano
    Dialetti Nord Italia
    francese
    lamponi i frambus (MI)

    i frambos (CO)
    framboises
    pomodori tumates (MI)

    tumata (NO)
    tomates
    prosciutto cotto jambon (MI) jambon (cuit)
    topo ratupii (SO)

    ratt (MB)
    rat
    carciofo articiocch (MI) artichaut
    grandine grela (NO) grêle
    caprone bech (SO) bouc
    peperoni pevron (NO) poivrons
    piovigine brusina (MI) bruine
    uovo of (SO) (TN) œuf
    pulito lustru (SO) lustré
    testicolo cuiun (MB) couille
    Sai ? setu ? (TV) sais-tu ? (si pronuncia setu, u
    francese)
    bere trincar (VI) trinquer
    soffitto plafun (SO) plafond
    mela

    melo
    pom(m) (TN)

    pomar (TN)
    pomme

    pommier
    patata pom da tera (MB) pomme de terre
    pranzo disnar (TN) diner (la sera)
    l’anno scorso l’an pasà (AA) l’an passé
    tappo buscion (MB) bouchon (si pronuncia quasi comme buscion)
    raccoglitore ad anelli classeur (CO) classeur

  5. #5
    Vento forte
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da paroplapi Visualizza Messaggio
    Esistono somiglianze tra il francese e il francoprovenzale e l'occitano ma è normale visto che sono zone confinante. Ma percorrendo questo 3D ho natato qualche somiglianza con i dialetti della lombardia e anche più ad Est mentre la parola italiana è un po più diversa. Ecco questi esempi:

    Italiano
    Dialetti Nord Italia
    francese
    lamponi i frambus (MI)

    i frambos (CO)
    framboises
    pomodori tumates (MI)

    tumata (NO)
    tomates
    prosciutto cotto jambon (MI) jambon (cuit)
    topo ratupii (SO)

    ratt (MB)
    rat
    carciofo articiocch (MI) artichaut
    grandine grela (NO) grêle
    caprone bech (SO) bouc
    peperoni pevron (NO) poivrons
    piovigine brusina (MI) bruine
    uovo of (SO) (TN) œuf
    pulito lustru (SO) lustré
    testicolo cuiun (MB) couille
    Sai ? setu ? (TV) sais-tu ? (si pronuncia setu, u
    francese)
    bere trincar (VI) trinquer
    soffitto plafun (SO) plafond
    mela

    melo
    pom(m) (TN)

    pomar (TN)
    pomme

    pommier
    patata pom da tera (MB) pomme de terre
    pranzo disnar (TN) diner (la sera)
    l’anno scorso l’an pasà (AA) l’an passé
    tappo buscion (MB) bouchon (si pronuncia quasi comme buscion)
    raccoglitore ad anelli classeur (CO) classeur
    Praticamente tutti questi vocaboli con leggerissime modifiche li trovo anche nel ticinese, a parte il “trincar” che non mi sembra comune e il “setu?” che si inverte in “to-se?”. In ogni caso non si riesce a costruire il “sai?” come in italiano, ci vuole il pronome come in francese.

    Poi ad esempio “pranzo” diciamo “discnà”che in francese è “déjeuner”.

  6. #6
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Praticamente tutti questi vocaboli con leggerissime modifiche li trovo anche nel ticinese, a parte il “trincar” che non mi sembra comune e il “setu?” che si inverte in “to-se?”. In ogni caso non si riesce a costruire il “sai?” come in italiano, ci vuole il pronome come in francese.

    Poi ad esempio “pranzo” diciamo “discnà”che in francese è “déjeuner”.
    L'uso del pronome clitico è tipico di tutte le parlate gallo-italiche, ad esempio in genovese si dice ti-sae (si pronuncia ti ti-sè).

  7. #7
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da paroplapi Visualizza Messaggio
    Esistono somiglianze tra il francese e il francoprovenzale e l'occitano ma è normale visto che sono zone confinante. Ma percorrendo questo 3D ho natato qualche somiglianza con i dialetti della lombardia e anche più ad Est mentre la parola italiana è un po più diversa. Ecco questi esempi:

    Italiano
    Dialetti Nord Italia
    francese
    lamponi i frambus (MI)

    i frambos (CO)
    framboises
    pomodori tumates (MI)

    tumata (NO)
    tomates
    prosciutto cotto jambon (MI) jambon (cuit)
    topo ratupii (SO)

    ratt (MB)
    rat
    carciofo articiocch (MI) artichaut
    grandine grela (NO) grêle
    caprone bech (SO) bouc
    peperoni pevron (NO) poivrons
    piovigine brusina (MI) bruine
    uovo of (SO) (TN) œuf
    pulito lustru (SO) lustré
    testicolo cuiun (MB) couille
    Sai ? setu ? (TV) sais-tu ? (si pronuncia setu, u
    francese)
    bere trincar (VI) trinquer
    soffitto plafun (SO) plafond
    mela

    melo
    pom(m) (TN)

    pomar (TN)
    pomme

    pommier
    patata pom da tera (MB) pomme de terre
    pranzo disnar (TN) diner (la sera)
    l’anno scorso l’an pasà (AA) l’an passé
    tappo buscion (MB) bouchon (si pronuncia quasi comme buscion)
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    Mio dialetto

    pomodori = tumàtiche
    topo = giàri
    carciofo = articiòc
    grandine = tempèsto
    caprone = bòuc
    peperoni = purùn
    uovo = oeu
    bere = bèivi/bèure
    mela = pum
    patata = bodi
    pranzo = disnè
    l'anno scorso = l'an pasà
    tappo = nata
    Lou soulei nais per tuchi

  8. #8
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da paroplapi Visualizza Messaggio
    pranzo disnar (TN) diner (la sera)
    pranzo in effetti somiglia al francese "dîner", da me si dice "Deunà" , mentre cena "Sia"
    Prima colazione si dice "Dujeuon" ma somiglia al francese pranzo (Déjeuner)
    Ultima modifica di meteo_vda_82; 12/04/2020 alle 16:17

  9. #9
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Oggi ho visto un video girato a Palermo , presumo , in cui ancora si dice per macelleria " vucceria".
    Mi sono ricordato di un vecchio manoscritto di metà settecento di uno storico locale di Lanciano , in cui la macelleria viene indicata " bucceria", ed il macellaio " buccere", termini oggi caduti in disuso.
    Noto in entrambi i casi una assonanza col termine inglese
    " butcher" = macellaio. Come pure in francese " boucher".

  10. #10
    Burrasca forte L'avatar di Sneg
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    Oggi ho visto un video girato a Palermo , presumo , in cui ancora si dice per macelleria " vucceria".
    Mi sono ricordato di un vecchio manoscritto di metà settecento di uno storico locale di Lanciano , in cui la macelleria viene indicata " bucceria", ed il macellaio " buccere", termini oggi caduti in disuso.
    Noto in entrambi i casi una assonanza col termine inglese
    " butcher" = macellaio.
    Caspita, è vero In effetti è proprio evidente l'assonanza con l'inglese.
    Comunque non è un caso secondo me. Oltretutto hai citato proprio il Settecento, e qui mi viene in mente un collegamento.
    Guarda caso il nostro sommo poeta Leopardi (proprio di quel periodo) nella celeberrima "A Silvia" utilizza il verbo "rimembri". Bene, alcuni studiosi sostengono che non sia un caso che non abbia voluto usare il verbo "ricordi" (molto più diffuso, all'epoca, di "rimembrare" in italiano) prediligendo un "prestito" dall'inglese "remember".
    Oltretutto Leopardi è stato fortemente influenzato anche dalla poesia romantica inglese del Settecento.
    ​Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.

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