Esistono somiglianze tra il francese e il francoprovenzale e l'occitano ma è normale visto che sono zone confinante. Ma percorrendo questo 3D ho natato qualche somiglianza con i dialetti della lombardia e anche più ad Est mentre la parola italiana è un po più diversa. Ecco questi esempi:
Italiano
Dialetti Nord Italia
francese lamponi i frambus (MI)
i frambos (CO)framboises pomodori tumates (MI)
tumata (NO)tomates prosciutto cotto jambon (MI) jambon (cuit) topo ratupii (SO)
ratt (MB)rat carciofo articiocch (MI) artichaut grandine grela (NO) grêle caprone bech (SO) bouc peperoni pevron (NO) poivrons piovigine brusina (MI) bruine uovo of (SO) (TN) œuf pulito lustru (SO) lustré testicolo cuiun (MB) couille Sai ? setu ? (TV) sais-tu ? (si pronuncia setu, u
francese)bere trincar (VI) trinquer soffitto plafun (SO) plafond mela
melopom(m) (TN)
pomar (TN)pomme
pommierpatata pom da tera (MB) pomme de terre pranzo disnar (TN) diner (la sera) l’anno scorso l’an pasà (AA) l’an passé tappo buscion (MB) bouchon (si pronuncia quasi comme buscion) raccoglitore ad anelli classeur (CO) classeur
Praticamente tutti questi vocaboli con leggerissime modifiche li trovo anche nel ticinese, a parte il “trincar” che non mi sembra comune e il “setu?” che si inverte in “to-se?”. In ogni caso non si riesce a costruire il “sai?” come in italiano, ci vuole il pronome come in francese.
Poi ad esempio “pranzo” diciamo “discnà”che in francese è “déjeuner”.
Lou soulei nais per tuchi
Oggi ho visto un video girato a Palermo , presumo , in cui ancora si dice per macelleria " vucceria".
Mi sono ricordato di un vecchio manoscritto di metà settecento di uno storico locale di Lanciano , in cui la macelleria viene indicata " bucceria", ed il macellaio " buccere", termini oggi caduti in disuso.
Noto in entrambi i casi una assonanza col termine inglese
" butcher" = macellaio. Come pure in francese " boucher".
Caspita, è veroIn effetti è proprio evidente l'assonanza con l'inglese.
Comunque non è un caso secondo me. Oltretutto hai citato proprio il Settecento, e qui mi viene in mente un collegamento.
Guarda caso il nostro sommo poeta Leopardi (proprio di quel periodo) nella celeberrima "A Silvia" utilizza il verbo "rimembri". Bene, alcuni studiosi sostengono che non sia un caso che non abbia voluto usare il verbo "ricordi" (molto più diffuso, all'epoca, di "rimembrare" in italiano) prediligendo un "prestito" dall'inglese "remember".
Oltretutto Leopardi è stato fortemente influenzato anche dalla poesia romantica inglese del Settecento.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
I linguisti comunque, hannos empre dato una netta distinzione tra lingua e dialetto, quindi non vedo perchè debba essere diversamente.
Se esistono dei parametri definiti, non vedo eprchè debbano essere messi in discussione.
Andreas94 ha tagione sul cimbro che è riconosciuta come lingua.
Lo sono anche il sardo e il ladino.
Sul veneto non ho letto se è lingua o dialetto
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
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