"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Infatti non c'è niente di male a interpretare canzoni scritte da altri o a farsi scrivere i testi da altri, o scrivere i testi e farsi fare la musica ecc. Certo diventa più difficile "tracciare la qualità del prodotto" (sempre che si sia interessati a farlo) perché bisogna seguire le varie combinazioni musica*testo eccetera. L'industria culturale contemporanea ha bisogno di un nome attorno al quale costruire una personalizzazione artistica (grande questo, mito quello, divo quell'altro). Notare peraltro che fino a qualche secolo fa le opere (musicali, pittoriche, ecc) manco si firmavano, è un fenomeno relativamente recente interessarsi di chi ha fatto cosa.
Oh, ecco la chiave. Testo accattivante, musica accattivante, e si ha il fenomeno nazional popolare, si vendono i milioni di dischi.
Poi, come da topic, c'è chi vende i milioni di dischi con testi da estrazione casuale di parole e stralci di frasi da conversazioni all'happy hour e musiche da passeggiata del gatto sulla tastiera (spero peraltro di essere odiato per sempre per via della segnalazione dell'inferiorità musicale del soggetto in parola al teatrino de "Il petomane"), e questo a me riesce molto meno chiaro...
Quoto. L'arte in sé non ha particolari regole morali. Generalmente le regole le hanno lo spettatore e il critico, e in qualche modo spesso e volentieri le esprimono con una censura o un apprezzamento dell'opera sulla base di una distanza o prossimità che percepiscono rispetto alle norme e ai valori evocati dall'opera rispetto ai propri. E spesso e volentieri vanno così in secondo piano le valutazioni non-normative e non-valoriali sull'opera. A me che si mettano al pubblico ludibrio scene da sottoscala di manicomio piace abbastanza poco, ma questo non mi impedisce di apprezzare il modo visionario come questo viene fatto.
Trovo abbastanza abominevole, ad esempio, in Totò che visse due volte, la scena del tipo che copula con una statua che non nominerò per non far intervenire il papa in persona sul forum (espressione di valore: è un simbolo sacro e mi piace poco una sua profanazione così brutale) ma apprezzo molto il significato che ha nel film e il modo come l'hanno rappresentata (valori miei, fatevi i cazzi vostri: questi qui hanno voluto dire qualcosa, vale la pena di cercare di capire cosa e valutarne lo stile).
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