Se lo studente è un lavoro perchè non si è pagati ? Anzi , si paga con bocciature ( giustissime per chi diserta , per chi ha una pessima condotta con compagni e insegnante , ma se uno non vo studia non vo studia , saranno fatti sua , io sono di questo parere ) .
Grandina!
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Eh gran bella scuola . Pultroppo i docenti ora sono messi psicologicamente peggio degli studenti , pressati da presidi indecenti , da tasse e da famiglie da sostenere , da contratti in scadenza e da studenti scapestrati . Pultroppo ora gli insegnanti non sanno neanche che cosa vuoldire psicologia , anzi , alcuni di fanno diventar matto davvero .
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Mi è venuta la lacrimuccia
Clà, se tu auspichi l'abolizione delle scuole perché chi normalmente è preso di mira dai bulli possa passare un'infanzia felice, di certo il problema non è della scuola in sé.
Io ho passato un periodo scolastico tutto sommato molto felice e se potessi lo rifarei di nuovo, e sicuramente anche tantissimi miei compagni di scuola la pensano allo stesso modo. I più deboli devono essere tutelati da una scuola più rigida che identifichi i bulli e li corregga o, in casi estremi e irrecuperabili, li estirpi dal tessuto sociale. Allo stesso modo deve dare un po' di spina dorsale a chi fa l'asociale. Ci sono fior fiore di educatori a spasso: mettetene uno in ogni elementare, media e liceo, come si fa in Giappone.
Poi ovviamente buona parte del mio commento era una reazione al tuo "facciamo fare ai bambini solo quello che gli pare", cosa appunto per me sbagliatae di questo, quando sei un teen-ager, non te ne rendi MAI conto. Te ne rendi conto quando arrivi agli enta e passeggi verso gli anta.
Ultima modifica di Fenrir; 04/05/2010 alle 16:16
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
A 13 anni NON DEVI decidere cosa vorresti fare. A 13 anni fai quello che ti dico io, e nient'altro. Se mio padre non avesse insistito, quando avevo 10 anni ed ero grassottello, a farmi andare a giocare a pallone, invece di assecondare la mia voglia di stare davanti ai videogiochi perchè non volevo arrivare sempre ultimo nelle corse dietro gli altri, a 19 anni non sarei stato un atleta a livello nazionale, giocando in C2, e probabilmente sarei diventato un ragazzo infelice e sovrappeso. Fino a una certa età, col cazzo che decidi tu cosa fare.
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Va be' senza nemmeno esagerare però. Io a 14 anni avevo già le idee chiare sul fatto che non avrei MAI voluto fare il lavoro di mio padre, mentre a lui avrebbe fatto piacere (per altro penso me l'abbia in parte fatto odiare lui stesso). Se m'avessero obbligato sarebbe stata pura infelicità.
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
Clà, tu vorresti dalla scuola dell'obbligo e dal liceo (che a conti fatti è dell'obbligo, anche se non su carta) un ruolo che non ha.
I programmi generali che ti devono insegnare sono talmente vasti che a malapena si riesce a coprire la base dello scibile (storia, filosofia, letteratura, algebra, geometria, matematiche, biologia e via discorrendo).
Ci manca pure che in quelle poche ore giornaliere ci sia un movimento educativo enorme che prenda i talenti del singolo, che magari sono SOLO del singolo, e li sviluppi. 1 per 1 su una classe di 30 persone. Chi ti da' il tempo per farlo? Chi ti da' la forza lavoro immane che serve? Chi ti da' i fondi per farlo?
Per questo esistono le attività extra-scolastiche e i pomeriggi: chi davvero ha un talento, cerca guida nella scuola e le scuole possono indirizzarti verso corsi extra e via dicendo (al mio liceo si faceva con la letteratura, le lingue morte e la musica).
Non puoi lamentarti di una cosa solo per il gusto di lamentarti (questo sì, un vizio italiano molto evidente anche su questo forum). Devi anche pensare a una soluzione al problema che lamenti. I Giapponesi l'han trovato: tutti gli studenti organizzano dei club di approfondimento di QUALUNQUE materia (sport musica giochi fotografia arte origami e tutto il pensabile) e ogni studente deve partecipare O B B L I G A T O R I A M E N T E a uno di questi club (leggi bene: è un obbligo).
Dopo le lezioni, nel pomeriggio si partecipa obbligatoriamente alle attività dei club, ognuna con uno statuto e un presidente. Al tramonto si torna a casa e si studia fino all'ora di dormire. A fine anno tutti i gruppi partecipano a un festival scolastico in cui si mette in mostra l'operato annuale dei club.
Visto? Si può fare, sulla carta. Ora pensa un po' alla stessa cosa in Italia.
Ci sentiamo stasera![]()
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Giovanni Tesauro
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Sante parole. Io lavoro in decine di scuole l'anno e lavoro con migliaia di ragazzi e centinaia di docenti, credo che pochi 'vivano' la scuola più di me: vedo tantissimi istituti che organizzano incontri pomeridiani di approfondimento di ogni tipo, compresi, a volte, i miei interventi di meteorologia (che spesso sono in vece nelle ore curriculari). Vi farei vedere la presenza, alle medie, nei corsi di approfondimento:vengono quasi sempre proposti e poi non effettuati, poichè non ci va nessuno.
Giovanni Tesauro
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Anche a 12 anni posso esserci dei punti fermi, tipo: non farò mai il decoratore come mio papà, non mi piacerà lavare i piatti e fare i lavori domestici, non mi piacerà mai la f__a. Al di là degli obblighi che deve avere un bambino (scuola dell'obbligo ed essere rispettoso), provare è un dovere, insistere è lecito, forzare può essere controproducente.
Personalmente mi hanno mazzulato per bene da bimbo![]()
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
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