ok, ma questo vale anche per il figlio del vasaio che vuole fare il filosofo.
cmq tutte quelle cose noiose che reputi superflue, superflue non lo sono, ma hanno almeno due specifiche funzioni:
- dai 5 ai 15-16 anni il cervello si sviluppa come non accade più nel resto della propria vita ed essere costretti a memorizzare, calcolare, risolvere lo allena e lo rende sempre più plastico a futuri apprendimenti - il pensiero si raffina e si sviluppano meccanismi come deduzione e pensiero ipotetico.
- è proprio entrando in contatto con l'insieme delle materie che il ragazzo ha un feedback sulle proprie capacità e ha modo di percepire dove riesce meglio. in questo modo inizia a crearsi un'identità propria e non plasmata sull'eroe dei gormiti che mangia solo sassi di tufo o su quanto è forte papà mio. tutte le nozioni e frustrazioni che ti da la scuola sono una mano santa in termini di sviluppo e di costruzione di una capacità di giudizio.
poi è vero che la vita è una grande maestra; però senza certe "categorie" che hai fatto tue nei primi 20anni di vita , cogli un quarto di quello che ti passa la vita.
il discorso che in Italia non vengano assunte e ben pagate persone laureate e competenti è verissimo; ma mica possiamo tornare a tutti a fare i finimenti per i cavalli.![]()
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