Caro Daniele, mi spiace che tu non abbia risposto a nessuna delle mie domande (questa è di D'Avanzo, ma io l'ho migliorata. Dai, non si può più scherzare...).
Quanto a ciò che sostieni nei post, rimando alla replica degli autori del blog ntvox.blogspot.com, che hanno sviscerato e argomentato la vicenda per anni con una dedizione che io riservo soltanto all'esegesi dei Peanuts. Sono così meticolosi che ricorrono addirittura a web.archive.org, un grande registro dei contenuti della rete che tiene traccia di tutte le modifiche, per provare come tu abbia modificato il contenuto dei post che mi inviti a consultare solo dopo essere stato scoperto. È un loro puntiglio, come il riportare la risposta basita di Emo Philips, il satirico dal quale riprendi molte battute sostenendo che fosse lui a usare i tuoi sketch (Emo scrive ai ragazzi: “Queste battute le ho scritte io per me nel 1985 e non le ho né vendute né cedute a nessuno!"). È tutto nel blog, per chi avrà voglia di leggere. Personalmente, consiglio di più la lettura dei Peanuts. Sarà che mi interessa poco sapere quando hai tirato fuori la giustificazione della Caccia al tesoro o quella della lista o quella dell'escamotage contro la censura o tutte le altre perché le trovo comunque ridicole e inaccettabili.
Saluti da una ex fan delusa...
Segue un'altra mail, nella quale Daniele mi spiega che io non lo avevo certo deluso quando avevo citato una sua battuta su previti e i 32 denti tutti canini. Non ricordo la battuta, ma può anche darsi: scrivendo centinaia di battute ogni mese, può capitare che una su mille assomigli alla battuta di un altro. Nel mio caso, se succede, è involontario e rarissimo, perché io non copio le battute. Non lo faccio anche perché non mi interessa la battuta fine a se stessa: uso le battute come mattoncini del lego, per costruire un discorso. Daniele conclude: «Le accuse dei blogger sono un pretesto per invertire i termini del discorso. Ho creato la caccia al tesoro e l'ho detto. Loro la scoprono anni dopo e fingono che io non l'abbia mai detto. La cosa importante è che io l'ho detto. In altri termini. L'accusa è "Luttazzi copia!" Io replico: "E' vero, lo faccio apposta, da sempre, per un motivo preciso. Ed è scritto sul mio blog." Dov'è la notizia? Ciao. D.».
La notizia è che Luttazzi copia. Non una battuta ogni tanto ma centinaia di battute. Finora il blog degli ex fan ha scoperto più di 500 minuti di plagio (ma la lista è in continuo aggiornamento) su un repertorio, quello di Luttazzi, di 1200 minuti. Quasi il cinquanta per cento, dicono. Erano copiate perfino alcune battute recitate a «RaiPerUnaNotte», scrivono i fan increduli: «But shaving my pussy makes me look like a 12 year old! ... YES!!». È di Jim Norton. Luttazzi sostitusce «dodicenne» con «minorenne».
Non voglio insistere oltre perché lì fuori c'è un mondo e vale la pena di spendere altrove le nostre energie.
Aggiungo solo che mi è costato moltissimo andare in fondo a questa storia perché stimavo luttazzi: ho tutti i suoi libri, ho visto tutti i suoi spettacoli, ero una fan. Ma di fronte allo smarrimento dei suoi ex fan delusi mi sono detta: «Se Luttazzi ha davvero plagiato centinaia di comici ignari, se davvero ha ingannato e calunniato i suoi fan (accusandoli di diffamarlo), se davvero ha censurato la loro inchiesta facendo togliere ripetutamente il video da YouTube, se ha confezionato post taroccati come falsi dossier, se davvero ha fatto tutto questo ergendosi pure a paladino della morale, allora devo avere il coraggio di dirlo. Ho verificato con molta tristezza: era vero. È troppo facile denunciare le colpe dell'avversario e coprire quelle di chi fa parte del tuo schieramento, o della tua casta.
08 giugno 2010
Segnalibri