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Risultati da 1 a 10 di 31
  1. #1
    Urlany
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    Predefinito Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Mi permetto di inserire questo topic...

    Stamattina ho avuto la notizia della morte di questo Sindaco.
    Il sindaco di Pollica nel cui comune ricade la località di Acciaroli, ad acciaroli ho passato le mie vacanze d'infanzia e di adolescenza, un posto unico quasi magico. Una perla di quel territorio che si chiama Cilento e che ancora in molti scambiano con il Salento...

    E' un meraviglioso Parco nazionale e si trova a Sud di Salerno ed Angelo Vassallo ne era un simbolo. Troppo Vergine come territorio il Cilento non è mai saltato alla cronaca per atti simili. Ma la mano nera della piovra è arrivata anche li ed ha ucciso chi aveva detto no.

    Il NO lo diciamo tutti noi della Provincia di Salerno ci sentiamo tutti Cilentani e la nostra terra non si tocca...

  2. #2
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Dopo un evento del genere, sono come stia reagendo la cittadina, ci vorrebbero proteste forti della cittadinanza e una reazione unita contro questa gente, che sicuramente qualcun altro saprà chi è in paese. Ad esempio mi chiedo, se si sa che una famiglia camorristica impone estorce ammazza, in un paese così, che non è una grande città dove tutto è più complesso, perchè non si mobilia una rivolta di popolo che va a bruciargli la casa? Quando Setola ordinò la strage di Castelvolturno, i neri si ribellarono per le strade facendo un gran casino. Perchè invece i cittadini non si ribellano ?

    Aspetta la risposta ce l'ho: perchè la comunità nera si sentiva una vera comunità, e toccare o uccidere uno di loro era uccidere un componente della famiglia. Il senso della comunità unita non ci appartiene, per cui ciò che accade a un altro, incosciamente cerchiamo di convincerci ci sia estraneo.

  3. #3
    Vento forte L'avatar di and1966
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da Marco.Iannucci Visualizza Messaggio
    Dopo un evento del genere, sono come stia reagendo la cittadina, ci vorrebbero proteste forti della cittadinanza e una reazione unita contro questa gente, che sicuramente qualcun altro saprà chi è in paese. Ad esempio mi chiedo, se si sa che una famiglia camorristica impone estorce ammazza, in un paese così, che non è una grande città dove tutto è più complesso, perchè non si mobilia una rivolta di popolo che va a bruciargli la casa? Quando Setola ordinò la strage di Castelvolturno, i neri si ribellarono per le strade facendo un gran casino. Perchè invece i cittadini non si ribellano ?

    Aspetta la risposta ce l'ho: perchè la comunità nera si sentiva una vera comunità, e toccare o uccidere uno di loro era uccidere un componente della famiglia. Il senso della comunità unita non ci appartiene, per cui ciò che accade a un altro, incosciamente cerchiamo di convincerci ci sia estraneo.


    uno degli insegnamenti che ho tratto dal vivere per lustri nei paesi del cosidetto terzo mondo (....... ) è stato proprio questo: sono riusciti a mantenere uno spirito unitario, forte e compatto, fatto di solidarietà reciproca che si esalta quando vivono in terra straniera.

    Ce l'avevamo anche noi, e mi riferisco ai ns genitori ma sopratutto ai ns nonni e bisnonni.
    La panza piena ci ha reso convinti di essere onnipotenti ....ma non è così. L' uomo è comunque animale tendenzialmente sociale.

    Condoglianze alla famiglia del Sindaco .... morire per far ripettare la legalità ....chi è il vero terzo mondo? Credo noi!

    p.s.: stamattina, quando ho aperto questa sezione del Forum, questo 3D era appena sopra quello del "Nessun Paese è perfetto". Non me ne vorrà, spero, Daniele-Fenrir, ma almeno questi problemi non credo che a Tromsoe esistano .....
    " Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
    fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
    - In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!

  4. #4
    Vento fresco L'avatar di domenicix
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Camorra buuuuuuuuuuuu!! Avete ucciso un uomo ma non le sue idee, siete voi i perdenti
    Angelo Vassallo è stato ammazzato proprio per il suo impegno sull'ambiente, la sostenibilità, la riqualificazione, l'energia, cose che vanno contro gli interessi di quei poveri diavoli appartenenti a quella organizzazione criminale chiamata Camorra. Quando Vassallo era sindaco di Pollica sosteneva che non si devono buttare soldi per opere inutili che portano voti, bensì investire per sistemare i fiumi, gli acquedotti, il territorio. La sua cittadina vanta il 70% di raccolta differenziata, in Campania, al livello di un tipico paese del decantato Trentino per il suo livello di civiltà, di benessere sociale e cura del territorio. Spero che i progetti di sostenibilità ambientale e della cura e sviluppo anche economico del Parco del Cilento vadano avanti e i camorristi siano colpiti sempre più nei loro sporchi interessi, l'unica cosa cioè che sta veramente a cuore a simili figuri

    Condoglianze sentite ai familiari ed amici di un uomo divenuto simbolo della legalità nella sua terra, e che è morto nella sua buona battaglia ad opera di codardi con la pistola.

    You have to be trusted by the people that you lie to. Pink fLOYD

  5. #5
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da and1966 Visualizza Messaggio
    Non me ne vorrà, spero, Daniele-Fenrir, ma almeno questi problemi non credo che a Tromsoe esistano .....
    Beh? Perché? Pensi che qui l'umanità non faccia schifo come in Italia?
    Beh, tough luck ragazzo, qui facciamo schifo esattamente quanto voi. Dice bene Malveolus, che per certe cose ci vede molto più lungo della maggior parte di noi, proprio perché in quelle zone lui ci vive e sa come funziona. C'abbiamo la panza piena, la guerra è un ricordo dei nostri nonni, pensiamo di essere tutti figli dell'oca bianca, per cui progressivamente stiamo distruggendo la nostra società a favore dell'individualismo "primomondista".
    Non è un caso che la prima cosa che si fa, quando qualcosa non va, è puntarle il dito contro, scaricare le colpe e tentare di mollarla a sè stessa, come gli "onesti, pagatasse ed "europei"" cittadini del nord stanno facendo col sud italia.

    Siete un paese porca miseria, non siete Milano o Bergamo o Palermo. Quando vedo queste storie di questi sindaci morti, o Falcone e Borsellino, o quelle cartine con l'Italia divisa in blu e rosso con i numeretti che reiterano quanto il sud sia pieno di farabutti e il nord invece pieno di gente perbene, i primi che dovrebbero sentirsi uno schifo sono quelli che abitano nelle regioni più agiate e dovrebbero ergersi affinché si agisca in modo forte per rivalutare anche il resto del paese, altrettanto pieno di gente perbene come il nord, ma incupito dal terrore della criminalità organizzata che non avete nemmeno idea di quanto sia brutto. Per cui, francamente, quando sento il razzismo dilagante tra nord e sud Italia (sempre mascherato da un po' di sana ipocrisia, ovviamente), io mi vergogno più del nord, che ha i mezzi ma non intende usarli, piuttosto che del sud che invece è spesso popolato di eroi, che nel mare dello schifo continuano a condurre un'esistenza dignitosa affrontando problemi che al nord nemmeno si sognano.

    Ci vogliono azioni forti come l'arruolamento di tutti gli abili e la messa in corte marziale di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, con un rastrellamento a tappeto e una bonifica totale del territorio. Questa è una guerra, basta con i decenni di vecchi ciccioni seduti sulle loro poltrone che deliberano, fanno leggi e aspettano che l'antimafia tiri fuori una tantum con un uncinetto il mafioso finito dentro il tombino. Mostrate SUPPORTO, tutti quanti, invece di tirar fuori le cartine colorate con il reddito e la spesa e raggranellare i soliti commenti tipo "ecco l'Italia, che schifo".
    Lo fate tutti con quel diamine di pallone, perché non lo fate tra di voi mi stupisce. Perché le squadre vincono di più in casa che fuori? Perché hanno il tifo dalla loro parte e tirano fuori il meglio di sé.
    Tutti voi che non lo siete, dal lazio in su, tifate per sti diamine di meridionali, invece di discriminarli e disprezzarli come al solito, e vedrete che la squadra inizierà a vincere perché si sente supportata. La gente inizierà a muoversi perché non si sentirà più abbandonata, e a voi non costa niente... tranne l'uso dell'intelligenza.
    E purtroppo... la gente preferisce tenersi tutto oggi e continuare a disprezzare, piuttosto che condividere e far sì che tutto il paese, un domani, diventi migliore.
    Non so perché col pallone, o con i malati di AIDS, con gli handicappati, con le donnine lapidate in congo, con i cani abbandonati sulle autostrade, avete tutti il cuore più grande del sole e sareste pronti a dare un rene, e però poi con la gente della vostra stessa razza siete tanto sprezzanti.

    Ho avuto la sfiga di prendere la freccia argento da Trieste a Roma, in prima classe (treno pieno in seconda...) quando ero in vacanza in Italia.
    Nel mio scompartimento avevo il ritratto dell'Italia di oggi: un signore bolognese, una signora romana, un ragazzo napoletano. Nord, centro e sud. E poi io, "lo straniero".
    Sto lì e mi leggo un libro (in norvegese) e quando parte il treno da Trieste faccio un colpo di telefono (in norvegese) per avvertire della avvenuta partenza in orario. Noto che il signore di BO mi manda un'occhiata. Capisco che mi ha "registrato" come straniero e decido di giocarmela: sapevo che non avrebbe retto ed entro Mestre avrebbe attaccato bottone. Siccome so anche che l'italiano medio appena ha modo di elogiare uno straniero (purché non sia un negro eh, nota bene ) e di dire quanto faccia schifo l'Italia, non perde occasione di farlo, aspetto con calma e continuo a leggere il libro.

    Arriva il controllore e il primo cliché viene rispettato: il napoletano aveva il biglietto di seconda classe, ma si era messo in prima. Come spiegazione dà che aveva molto caldo dov'era e si è messo un po' lì per godere dell'aria condizionata (è vero: in seconda non c'era e si schiattava di caldo. Non mi pare corretto). Viene fatto accomodare fuori.
    Il bolognese prende la palla al balzo ed esordisce dicendo "scommetto che al suo paese non succede". In Italiano . Io, aspettandomi fin da quando ho messo piede in scompartimento un bel discorso razzista contro-sud pro-estero, gli rispondo che succede anche da noi, ma che la gente non ne fa un big deal. Da lì è partito tutto un discorso del bolognese che ha iniziato a sciorinare tutto quello che fa schifo in Italia e tutto quello che invece è perfetto all'estero. Notare che lui, all'estero, era stato in vita sua solo una volta a Losanna a trovare la figlia. La signora di Roma invece si è comportata con un equilibrio e una saggezza, devo dire, tipici da romana, dando ragione per molte cose al signore ma al contempo tentando di costruire qualcosa, cercando di discutere sui rimedi ai problemi vomitati senza sosta dal "nordico civile".
    I suoi rimedi, ovviamente, erano "far piazza pulita" (bravo!).
    Mi han messo in mezzo un sacco di volte, ma ho preferito evitare di far saltare il tappo con i miei soliti discorsi, vedendo che era gente perduta, gente con la quale non vale la pena discutere, indottrinati com'erano di questa politica del fallimento sociale. Ma nel tratto Mestre-Bologna, mi son sentito dire che da me le strade sono pulite, i comuni efficienti, i trasporti funzionano, la gente ti saluta per strada, tutti rispettano le file, non c'è droga, corruzione, la salute funziona perfettamente, il governo non sperpera denaro e tante altre belle cose.
    Nei pressi di Bologna ho tirato fuori una birra e ho chiesto al signore se era permesso bere alcolici nei treni (non so perché ma mi ricordavo che fosse una convenzione non scritta o che addirittura che fosse vietato ) ma lui ovviamente ha fatto nononono figurati, anzi, (si gira verso la signora) vede come sono cortesi, chiedono prima. Chissà perché non si è chiesto come faccio a parlare italiano così bene :D ma vabbè.
    Risultato, sono uscito dallo scompartimento a Bologna e non sono più rientrato. Sono andato tra i due vagoni, al confine tra prima e seconda, per evitare di sentire altre cagate, e lì trovo il ragazzo napoletano che mi saluta e mi chiede "sei norvegese?".
    Era un appassionato della Norvegia. Sono stato a morire di caldo lì da Bologna a Roma, in piedi tra due vagoni, invece che seduto sotto l'aria condizionata tra la "bella gente", e a discutere con quel ragazzo tutto il tempo. Con lui, come sospettavo, ho visto l'umiliazione di chi è onesto e si sente schernito e dileggiato da 3/4 d'Italia e di chi avrebbe *davvero* voglia di un cambiamento che però è ancora lontano. Ho in sostanza discusso per ore, e ne sono uscito arricchito, con un DICIASSETTENNE (nota bene) che al signore di BO dava la pista in fatto ad apertura mentale e cultura "mondana". Ma lui è napoletano, e il signore di BO godrà sempre di più status rispetto a lui semplicemente per l'accento con cui parla. La discriminazione sulla base di dove si vive o si è nati è una delle colpe peggiori di cui si può macchiare un uomo. Una giornalista, tanti anni fa, in TV in Italia, intervistò un leghista. La prima cosa che il tizio le chiese fu "come si chiama?". Lei si chiamava Brambilla di cognome, forse la conoscete. Lei glielo disse, lui le rispose "Brava, lei è una di noi. Allora mi dica." Quella cosa mi rimase cementata nel cervello e tuttora, a distanza di 10 anni o più, mi fa provare ancora più pena per questo sindaco, poveraccio, che ha alzato il pugno in un paese che NON lo merita.

    La decisone drastica (entrare in GUERRA APERTA con l'esercito spiegato a 360° contro la malavita), il supporto "da stadio" di tutta Italia e i sacrifici di TUTTI per migliorare l'intero paese, sono la chiave. Ma finché la mentalità è quella attuale (di cui è pregno anche questo forum eh), a me fan pena tutti, soprattutto le regioni col colore celestino.

    "Questi problemi a Tromsoe non esistono"? Non morirà il sindaco che ha detto no, ma il nord della Norvegia è stato abbandonato dal sud, che lo considera troppo sottosviluppato e difficile da gestire. Il risultato, invece di un supporto totale del paese, è stato che hanno stretto un nodo all'altezza di Brønnøysund (andatevelo a cercare) e da quel punto in poi la Norvegia è lasciata a sé stessa, tolti tutti i sussidi statali che fino al 2003 aiutavano le regioni settentrionali a ridurre imposte su benzina e proprietà, allo scopo di aiutare lo sviluppo. Viene chiamato il "razzismo di Oslo". Bancarotte, fallimenti ed emigrazioni di massa continuano a impoverire tutto il territorio. Ste cose voi le sapete? No

    La verità è che tutto l'uomo moderno, in sostanza, fa un po' schifo. E insieme a quel sindaco ne moriranno tanti altri, e i colpevoli siamo tutti noi.
    Ultima modifica di Fenrir; 07/09/2010 alle 12:11
    "You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)

  6. #6
    Uragano
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    Siete un paese porca miseria
    Le cose fortunatamente non sono immutabili; dipende sempre dalla convenienza. Comunque, le marmotte che incartano il cioccolato, la solidarietà e tutte queste altre vaccate non ci sono nè in Italia, nè in Norvegia nè altrove al mondo, ma solo nei bei discorsi teorici come i tuoi.


  7. #7
    Vento moderato L'avatar di virganevosa
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    Beh? Perché? Pensi che qui l'umanità non faccia schifo come in Italia?
    Beh, tough luck ragazzo, qui facciamo schifo esattamente quanto voi. Dice bene Malveolus, che per certe cose ci vede molto più lungo della maggior parte di noi, proprio perché in quelle zone lui ci vive e sa come funziona. C'abbiamo la panza piena, la guerra è un ricordo dei nostri nonni, pensiamo di essere tutti figli dell'oca bianca, per cui progressivamente stiamo distruggendo la nostra società a favore dell'individualismo "primomondista".
    Non è un caso che la prima cosa che si fa, quando qualcosa non va, è puntarle il dito contro, scaricare le colpe e tentare di mollarla a sè stessa, come gli "onesti, pagatasse ed "europei"" cittadini del nord stanno facendo col sud italia.

    Siete un paese porca miseria, non siete Milano o Bergamo o Palermo. Quando vedo queste storie di questi sindaci morti, o Falcone e Borsellino, o quelle cartine con l'Italia divisa in blu e rosso con i numeretti che reiterano quanto il sud sia pieno di farabutti e il nord invece pieno di gente perbene, i primi che dovrebbero sentirsi uno schifo sono quelli che abitano nelle regioni più agiate e dovrebbero ergersi affinché si agisca in modo forte per rivalutare anche il resto del paese, altrettanto pieno di gente perbene come il nord, ma incupito dal terrore della criminalità organizzata che non avete nemmeno idea di quanto sia brutto. Per cui, francamente, quando sento il razzismo dilagante tra nord e sud Italia (sempre mascherato da un po' di sana ipocrisia, ovviamente), io mi vergogno più del nord, che ha i mezzi ma non intende usarli, piuttosto che del sud che invece è spesso popolato di eroi, che nel mare dello schifo continuano a condurre un'esistenza dignitosa affrontando problemi che al nord nemmeno si sognano.

    Ci vogliono azioni forti come l'arruolamento di tutti gli abili e la messa in corte marziale di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, con un rastrellamento a tappeto e una bonifica totale del territorio. Questa è una guerra, basta con i decenni di vecchi ciccioni seduti sulle loro poltrone che deliberano, fanno leggi e aspettano che l'antimafia tiri fuori una tantum con un uncinetto il mafioso finito dentro il tombino. Mostrate SUPPORTO, tutti quanti, invece di tirar fuori le cartine colorate con il reddito e la spesa e raggranellare i soliti commenti tipo "ecco l'Italia, che schifo".
    Lo fate tutti con quel diamine di pallone, perché non lo fate tra di voi mi stupisce. Perché le squadre vincono di più in casa che fuori? Perché hanno il tifo dalla loro parte e tirano fuori il meglio di sé.
    Tutti voi che non lo siete, dal lazio in su, tifate per sti diamine di meridionali, invece di discriminarli e disprezzarli come al solito, e vedrete che la squadra inizierà a vincere perché si sente supportata. La gente inizierà a muoversi perché non si sentirà più abbandonata, e a voi non costa niente... tranne l'uso dell'intelligenza.
    E purtroppo... la gente preferisce tenersi tutto oggi e continuare a disprezzare, piuttosto che condividere e far sì che tutto il paese, un domani, diventi migliore.
    Non so perché col pallone, o con i malati di AIDS, con gli handicappati, con le donnine lapidate in congo, con i cani abbandonati sulle autostrade, avete tutti il cuore più grande del sole e sareste pronti a dare un rene, e però poi con la gente della vostra stessa razza siete tanto sprezzanti.

    Ho avuto la sfiga di prendere la freccia argento da Trieste a Roma, in prima classe (treno pieno in seconda...) quando ero in vacanza in Italia.
    Nel mio scompartimento avevo il ritratto dell'Italia di oggi: un signore bolognese, una signora romana, un ragazzo napoletano. Nord, centro e sud. E poi io, "lo straniero".
    Sto lì e mi leggo un libro (in norvegese) e quando parte il treno da Trieste faccio un colpo di telefono (in norvegese) per avvertire della avvenuta partenza in orario. Noto che il signore di BO mi manda un'occhiata. Capisco che mi ha "registrato" come straniero e decido di giocarmela: sapevo che non avrebbe retto ed entro Mestre avrebbe attaccato bottone. Siccome so anche che l'italiano medio appena ha modo di elogiare uno straniero (purché non sia un negro eh, nota bene ) e di dire quanto faccia schifo l'Italia, non perde occasione di farlo, aspetto con calma e continuo a leggere il libro.

    Arriva il controllore e il primo cliché viene rispettato: il napoletano aveva il biglietto di seconda classe, ma si era messo in prima. Come spiegazione dà che aveva molto caldo dov'era e si è messo un po' lì per godere dell'aria condizionata (è vero: in seconda non c'era e si schiattava di caldo. Non mi pare corretto). Viene fatto accomodare fuori.
    Il bolognese prende la palla al balzo ed esordisce dicendo "scommetto che al suo paese non succede". In Italiano . Io, aspettandomi fin da quando ho messo piede in scompartimento un bel discorso razzista contro-sud pro-estero, gli rispondo che succede anche da noi, ma che la gente non ne fa un big deal. Da lì è partito tutto un discorso del bolognese che ha iniziato a sciorinare tutto quello che fa schifo in Italia e tutto quello che invece è perfetto all'estero. Notare che lui, all'estero, era stato in vita sua solo una volta a Losanna a trovare la figlia. La signora di Roma invece si è comportata con un equilibrio e una saggezza, devo dire, tipici da romana, dando ragione per molte cose al signore ma al contempo tentando di costruire qualcosa, cercando di discutere sui rimedi ai problemi vomitati senza sosta dal "nordico civile".
    I suoi rimedi, ovviamente, erano "far piazza pulita" (bravo!).
    Mi han messo in mezzo un sacco di volte, ma ho preferito evitare di far saltare il tappo con i miei soliti discorsi, vedendo che era gente perduta, gente con la quale non vale la pena discutere, indottrinati com'erano di questa politica del fallimento sociale. Ma nel tratto Mestre-Bologna, mi son sentito dire che da me le strade sono pulite, i comuni efficienti, i trasporti funzionano, la gente ti saluta per strada, tutti rispettano le file, non c'è droga, corruzione, la salute funziona perfettamente, il governo non sperpera denaro e tante altre belle cose.
    Nei pressi di Bologna ho tirato fuori una birra e ho chiesto al signore se era permesso bere alcolici nei treni (non so perché ma mi ricordavo che fosse una convenzione non scritta o che addirittura che fosse vietato ) ma lui ovviamente ha fatto nononono figurati, anzi, (si gira verso la signora) vede come sono cortesi, chiedono prima. Chissà perché non si è chiesto come faccio a parlare italiano così bene :D ma vabbè.
    Risultato, sono uscito dallo scompartimento a Bologna e non sono più rientrato. Sono andato tra i due vagoni, al confine tra prima e seconda, per evitare di sentire altre cagate, e lì trovo il ragazzo napoletano che mi saluta e mi chiede "sei norvegese?".
    Era un appassionato della Norvegia. Sono stato a morire di caldo lì da Bologna a Roma, in piedi tra due vagoni, invece che seduto sotto l'aria condizionata tra la "bella gente", e a discutere con quel ragazzo tutto il tempo. Con lui, come sospettavo, ho visto l'umiliazione di chi è onesto e si sente schernito e dileggiato da 3/4 d'Italia e di chi avrebbe *davvero* voglia di un cambiamento che però è ancora lontano. Ho in sostanza discusso per ore, e ne sono uscito arricchito, con un DICIASSETTENNE (nota bene) che al signore di BO dava la pista in fatto ad apertura mentale e cultura "mondana". Ma lui è napoletano, e il signore di BO godrà sempre di più status rispetto a lui semplicemente per l'accento con cui parla. La discriminazione sulla base di dove si vive o si è nati è una delle colpe peggiori di cui si può macchiare un uomo. Una giornalista, tanti anni fa, in TV in Italia, intervistò un leghista. La prima cosa che il tizio le chiese fu "come si chiama?". Lei si chiamava Brambilla di cognome, forse la conoscete. Lei glielo disse, lui le rispose "Brava, lei è una di noi. Allora mi dica." Quella cosa mi rimase cementata nel cervello e tuttora, a distanza di 10 anni o più, mi fa provare ancora più pena per questo sindaco, poveraccio, che ha alzato il pugno in un paese che NON lo merita.

    La decisone drastica (entrare in GUERRA APERTA con l'esercito spiegato a 360° contro la malavita), il supporto "da stadio" di tutta Italia e i sacrifici di TUTTI per migliorare l'intero paese, sono la chiave. Ma finché la mentalità è quella attuale (di cui è pregno anche questo forum eh), a me fan pena tutti, soprattutto le regioni col colore celestino.

    "Questi problemi a Tromsoe non esistono"? Non morirà il sindaco che ha detto no, ma il nord della Norvegia è stato abbandonato dal sud, che lo considera troppo sottosviluppato e difficile da gestire. Il risultato, invece di un supporto totale del paese, è stato che hanno stretto un nodo all'altezza di Brønnøysund (andatevelo a cercare) e da quel punto in poi la Norvegia è lasciata a sé stessa, tolti tutti i sussidi statali che fino al 2003 aiutavano le regioni settentrionali a ridurre imposte su benzina e proprietà, allo scopo di aiutare lo sviluppo. Viene chiamato il "razzismo di Oslo". Bancarotte, fallimenti ed emigrazioni di massa continuano a impoverire tutto il territorio. Ste cose voi le sapete? No

    La verità è che tutto l'uomo moderno, in sostanza, fa un po' schifo. E insieme a quel sindaco ne moriranno tanti altri, e i colpevoli siamo tutti noi.
    Sì OK ma non puoi pretendere che sia gente del Friuli o dell'Emilia Romagna a dover cambiare lo stato delle cose nel Sud. E' la gente che lì vi abita a doversi ribellare contro il malaffare, la corruzione, la camorra e lo spreco immenso di denaro pubblico. Però va bene così. Io ti voto e tu in cambio mi dai un posto di lavoro pubblico inutile da 800E/mese. Io ti voto, e tu in cambio costruisci un ospedale con 20 dipendenti per posto letto, come in Calabria. E intanto, togliamo fondi per lo sviluppo destinandoli all'assistenzialismo e incrementando il debito pubblico, ma a tutti evidentemente va bene così. Chi ci rimette, al solito, sono gli onesti, siano essi meridionali o settentrionali
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  8. #8
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da virganevosa Visualizza Messaggio
    Sì OK ma non puoi pretendere che sia gente del Friuli o dell'Emilia Romagna a dover cambiare lo stato delle cose nel Sud. E' la gente che lì vi abita a doversi ribellare contro il malaffare, la corruzione, la camorra e lo spreco immenso di denaro pubblico. Però va bene così. Io ti voto e tu in cambio mi dai un posto di lavoro pubblico inutile da 800E/mese. Io ti voto, e tu in cambio costruisci un ospedale con 20 dipendenti per posto letto, come in Calabria. E intanto, togliamo fondi per lo sviluppo destinandoli all'assistenzialismo e incrementando il debito pubblico, ma a tutti evidentemente va bene così. Chi ci rimette, al solito, sono gli onesti, siano essi meridionali o settentrionali
    Esprimo brevemente la mia idea. Qualche giorno fa a Report hanno fatto un reportage sulla ndrangheta a Milano. Un costruttore milanese è stato condannato per associazione mafiosa avendo fatto affari e tratto vantaggio dal rapporto con le mafie calabresi sfruttando il loro potere intimidatorio per vincere appalti. Lui si discolpava dicendo che non c'era altra possibilità, che tutti lavorano così a Milano oppure non lavori, che ha famiglia e non poteva farsi bruciare l'attività. Dopo sono andati però da un'altra imprenditrice donna, che invece si era ribellata e aveva avuto macchinari costosissimi bruciati e gravi perdite. Un ritratto dell'Italia settentrionale, uguale a quello del sud. L'unica differenza è che al sud le famiglie criminali sono del posto e al nord erano importate dal sud. Ma ovunque le persone si dividono nei tanti che ne traggono lucro in qualche modo, e nei pochi che si ribellano e a cui vengono spezzate le ossa. Dunque come sconfiggere questo male? Con lo spirito di una collettività unita. In una collettività unita gli imprenditori denunciano in massa, si organizzano affinchè le loro forze unite possano fronteggiare queste famiglie prepotenti criminali. Questa mentalità essenziale dell'associarsi esiste quasi solo per quanto riguarda il poter averne un vantaggio immediato (le lobby, i clan...) mentre non esiste per quanto riguarda la difesa degli elementari diritti civili di cittadino. Ormai anche cose che ci appartengono di diritto molti pensano di doverle guadagnare con la forza. Così accade, e molti si convincono che per lavorare devono cercare raccomandazioni, il costruttore deve appoggiarsi ai potenti locali, in uno scavalcare l'altro e una continua servitù che non è mai terminata dall'epoca delle signorie.

  9. #9
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    Beh? Perché? Pensi che qui l'umanità non faccia schifo come in Italia?
    Beh, tough luck ragazzo, qui facciamo schifo esattamente quanto voi. Dice bene Malveolus, che per certe cose ci vede molto più lungo della maggior parte di noi, proprio perché in quelle zone lui ci vive e sa come funziona. C'abbiamo la panza piena, la guerra è un ricordo dei nostri nonni, pensiamo di essere tutti figli dell'oca bianca, per cui progressivamente stiamo distruggendo la nostra società a favore dell'individualismo "primomondista".
    Non è un caso che la prima cosa che si fa, quando qualcosa non va, è puntarle il dito contro, scaricare le colpe e tentare di mollarla a sè stessa, come gli "onesti, pagatasse ed "europei"" cittadini del nord stanno facendo col sud italia.

    Siete un paese porca miseria, non siete Milano o Bergamo o Palermo. Quando vedo queste storie di questi sindaci morti, o Falcone e Borsellino, o quelle cartine con l'Italia divisa in blu e rosso con i numeretti che reiterano quanto il sud sia pieno di farabutti e il nord invece pieno di gente perbene, i primi che dovrebbero sentirsi uno schifo sono quelli che abitano nelle regioni più agiate e dovrebbero ergersi affinché si agisca in modo forte per rivalutare anche il resto del paese, altrettanto pieno di gente perbene come il nord, ma incupito dal terrore della criminalità organizzata che non avete nemmeno idea di quanto sia brutto. Per cui, francamente, quando sento il razzismo dilagante tra nord e sud Italia (sempre mascherato da un po' di sana ipocrisia, ovviamente), io mi vergogno più del nord, che ha i mezzi ma non intende usarli, piuttosto che del sud che invece è spesso popolato di eroi, che nel mare dello schifo continuano a condurre un'esistenza dignitosa affrontando problemi che al nord nemmeno si sognano.

    Ci vogliono azioni forti come l'arruolamento di tutti gli abili e la messa in corte marziale di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, con un rastrellamento a tappeto e una bonifica totale del territorio. Questa è una guerra, basta con i decenni di vecchi ciccioni seduti sulle loro poltrone che deliberano, fanno leggi e aspettano che l'antimafia tiri fuori una tantum con un uncinetto il mafioso finito dentro il tombino. Mostrate SUPPORTO, tutti quanti, invece di tirar fuori le cartine colorate con il reddito e la spesa e raggranellare i soliti commenti tipo "ecco l'Italia, che schifo".
    Lo fate tutti con quel diamine di pallone, perché non lo fate tra di voi mi stupisce. Perché le squadre vincono di più in casa che fuori? Perché hanno il tifo dalla loro parte e tirano fuori il meglio di sé.
    Tutti voi che non lo siete, dal lazio in su, tifate per sti diamine di meridionali, invece di discriminarli e disprezzarli come al solito, e vedrete che la squadra inizierà a vincere perché si sente supportata. La gente inizierà a muoversi perché non si sentirà più abbandonata, e a voi non costa niente... tranne l'uso dell'intelligenza.
    E purtroppo... la gente preferisce tenersi tutto oggi e continuare a disprezzare, piuttosto che condividere e far sì che tutto il paese, un domani, diventi migliore.
    Non so perché col pallone, o con i malati di AIDS, con gli handicappati, con le donnine lapidate in congo, con i cani abbandonati sulle autostrade, avete tutti il cuore più grande del sole e sareste pronti a dare un rene, e però poi con la gente della vostra stessa razza siete tanto sprezzanti.

    Ho avuto la sfiga di prendere la freccia argento da Trieste a Roma, in prima classe (treno pieno in seconda...) quando ero in vacanza in Italia.
    Nel mio scompartimento avevo il ritratto dell'Italia di oggi: un signore bolognese, una signora romana, un ragazzo napoletano. Nord, centro e sud. E poi io, "lo straniero".
    Sto lì e mi leggo un libro (in norvegese) e quando parte il treno da Trieste faccio un colpo di telefono (in norvegese) per avvertire della avvenuta partenza in orario. Noto che il signore di BO mi manda un'occhiata. Capisco che mi ha "registrato" come straniero e decido di giocarmela: sapevo che non avrebbe retto ed entro Mestre avrebbe attaccato bottone. Siccome so anche che l'italiano medio appena ha modo di elogiare uno straniero (purché non sia un negro eh, nota bene ) e di dire quanto faccia schifo l'Italia, non perde occasione di farlo, aspetto con calma e continuo a leggere il libro.

    Arriva il controllore e il primo cliché viene rispettato: il napoletano aveva il biglietto di seconda classe, ma si era messo in prima. Come spiegazione dà che aveva molto caldo dov'era e si è messo un po' lì per godere dell'aria condizionata (è vero: in seconda non c'era e si schiattava di caldo. Non mi pare corretto). Viene fatto accomodare fuori.
    Il bolognese prende la palla al balzo ed esordisce dicendo "scommetto che al suo paese non succede". In Italiano . Io, aspettandomi fin da quando ho messo piede in scompartimento un bel discorso razzista contro-sud pro-estero, gli rispondo che succede anche da noi, ma che la gente non ne fa un big deal. Da lì è partito tutto un discorso del bolognese che ha iniziato a sciorinare tutto quello che fa schifo in Italia e tutto quello che invece è perfetto all'estero. Notare che lui, all'estero, era stato in vita sua solo una volta a Losanna a trovare la figlia. La signora di Roma invece si è comportata con un equilibrio e una saggezza, devo dire, tipici da romana, dando ragione per molte cose al signore ma al contempo tentando di costruire qualcosa, cercando di discutere sui rimedi ai problemi vomitati senza sosta dal "nordico civile".
    I suoi rimedi, ovviamente, erano "far piazza pulita" (bravo!).
    Mi han messo in mezzo un sacco di volte, ma ho preferito evitare di far saltare il tappo con i miei soliti discorsi, vedendo che era gente perduta, gente con la quale non vale la pena discutere, indottrinati com'erano di questa politica del fallimento sociale. Ma nel tratto Mestre-Bologna, mi son sentito dire che da me le strade sono pulite, i comuni efficienti, i trasporti funzionano, la gente ti saluta per strada, tutti rispettano le file, non c'è droga, corruzione, la salute funziona perfettamente, il governo non sperpera denaro e tante altre belle cose.
    Nei pressi di Bologna ho tirato fuori una birra e ho chiesto al signore se era permesso bere alcolici nei treni (non so perché ma mi ricordavo che fosse una convenzione non scritta o che addirittura che fosse vietato ) ma lui ovviamente ha fatto nononono figurati, anzi, (si gira verso la signora) vede come sono cortesi, chiedono prima. Chissà perché non si è chiesto come faccio a parlare italiano così bene :D ma vabbè.
    Risultato, sono uscito dallo scompartimento a Bologna e non sono più rientrato. Sono andato tra i due vagoni, al confine tra prima e seconda, per evitare di sentire altre cagate, e lì trovo il ragazzo napoletano che mi saluta e mi chiede "sei norvegese?".
    Era un appassionato della Norvegia. Sono stato a morire di caldo lì da Bologna a Roma, in piedi tra due vagoni, invece che seduto sotto l'aria condizionata tra la "bella gente", e a discutere con quel ragazzo tutto il tempo. Con lui, come sospettavo, ho visto l'umiliazione di chi è onesto e si sente schernito e dileggiato da 3/4 d'Italia e di chi avrebbe *davvero* voglia di un cambiamento che però è ancora lontano. Ho in sostanza discusso per ore, e ne sono uscito arricchito, con un DICIASSETTENNE (nota bene) che al signore di BO dava la pista in fatto ad apertura mentale e cultura "mondana". Ma lui è napoletano, e il signore di BO godrà sempre di più status rispetto a lui semplicemente per l'accento con cui parla. La discriminazione sulla base di dove si vive o si è nati è una delle colpe peggiori di cui si può macchiare un uomo. Una giornalista, tanti anni fa, in TV in Italia, intervistò un leghista. La prima cosa che il tizio le chiese fu "come si chiama?". Lei si chiamava Brambilla di cognome, forse la conoscete. Lei glielo disse, lui le rispose "Brava, lei è una di noi. Allora mi dica." Quella cosa mi rimase cementata nel cervello e tuttora, a distanza di 10 anni o più, mi fa provare ancora più pena per questo sindaco, poveraccio, che ha alzato il pugno in un paese che NON lo merita.

    La decisone drastica (entrare in GUERRA APERTA con l'esercito spiegato a 360° contro la malavita), il supporto "da stadio" di tutta Italia e i sacrifici di TUTTI per migliorare l'intero paese, sono la chiave. Ma finché la mentalità è quella attuale (di cui è pregno anche questo forum eh), a me fan pena tutti, soprattutto le regioni col colore celestino.

    "Questi problemi a Tromsoe non esistono"? Non morirà il sindaco che ha detto no, ma il nord della Norvegia è stato abbandonato dal sud, che lo considera troppo sottosviluppato e difficile da gestire. Il risultato, invece di un supporto totale del paese, è stato che hanno stretto un nodo all'altezza di Brønnøysund (andatevelo a cercare) e da quel punto in poi la Norvegia è lasciata a sé stessa, tolti tutti i sussidi statali che fino al 2003 aiutavano le regioni settentrionali a ridurre imposte su benzina e proprietà, allo scopo di aiutare lo sviluppo. Viene chiamato il "razzismo di Oslo". Bancarotte, fallimenti ed emigrazioni di massa continuano a impoverire tutto il territorio. Ste cose voi le sapete? No

    La verità è che tutto l'uomo moderno, in sostanza, fa un po' schifo. E insieme a quel sindaco ne moriranno tanti altri, e i colpevoli siamo tutti noi.
    Wow, una sorta di "piccolo patriota padovano" alla rovescia.

    P.S. Odore neanche tanto velato di razzismo alla rovescia eh (il tuo, dico).
    Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido

  10. #10
    Burrasca forte L'avatar di jako86
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    Predefinito Re: Angelo Vassallo uno che di sicuro aveva detto No

    Citazione Originariamente Scritto da Marco.Iannucci Visualizza Messaggio
    Esprimo brevemente la mia idea. Qualche giorno fa a Report hanno fatto un reportage sulla ndrangheta a Milano. Un costruttore milanese è stato condannato per associazione mafiosa avendo fatto affari e tratto vantaggio dal rapporto con le mafie calabresi sfruttando il loro potere intimidatorio per vincere appalti. Lui si discolpava dicendo che non c'era altra possibilità, che tutti lavorano così a Milano oppure non lavori, che ha famiglia e non poteva farsi bruciare l'attività. Dopo sono andati però da un'altra imprenditrice donna, che invece si era ribellata e aveva avuto macchinari costosissimi bruciati e gravi perdite. Un ritratto dell'Italia settentrionale, uguale a quello del sud. L'unica differenza è che al sud le famiglie criminali sono del posto e al nord erano importate dal sud. Ma ovunque le persone si dividono nei tanti che ne traggono lucro in qualche modo, e nei pochi che si ribellano e a cui vengono spezzate le ossa. Dunque come sconfiggere questo male? Con lo spirito di una collettività unita. In una collettività unita gli imprenditori denunciano in massa, si organizzano affinchè le loro forze unite possano fronteggiare queste famiglie prepotenti criminali. Questa mentalità essenziale dell'associarsi esiste quasi solo per quanto riguarda il poter averne un vantaggio immediato (le lobby, i clan...) mentre non esiste per quanto riguarda la difesa degli elementari diritti civili di cittadino. Ormai anche cose che ci appartengono di diritto molti pensano di doverle guadagnare con la forza. Così accade, e molti si convincono che per lavorare devono cercare raccomandazioni, il costruttore deve appoggiarsi ai potenti locali, in uno scavalcare l'altro e una continua servitù che non è mai terminata dall'epoca delle signorie.
    Rai Tre Presadiretta_5 settembre 2010

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