Beh? Perché? Pensi che qui l'umanità non faccia schifo come in Italia?
Beh, tough luck ragazzo, qui facciamo schifo esattamente quanto voi. Dice bene Malveolus, che per certe cose ci vede molto più lungo della maggior parte di noi, proprio perché in quelle zone lui ci vive e sa come funziona. C'abbiamo la panza piena, la guerra è un ricordo dei nostri nonni, pensiamo di essere tutti figli dell'oca bianca, per cui progressivamente stiamo distruggendo la nostra società a favore dell'individualismo "primomondista".
Non è un caso che la prima cosa che si fa, quando qualcosa non va, è puntarle il dito contro, scaricare le colpe e tentare di mollarla a sè stessa, come gli "onesti, pagatasse ed "europei"" cittadini del nord stanno facendo col sud italia.
Siete un paese porca miseria, non siete Milano o Bergamo o Palermo. Quando vedo queste storie di questi sindaci morti, o Falcone e Borsellino, o quelle cartine con l'Italia divisa in blu e rosso con i numeretti che reiterano quanto il sud sia pieno di farabutti e il nord invece pieno di gente perbene, i primi che dovrebbero sentirsi uno schifo sono quelli che abitano nelle regioni più agiate e dovrebbero ergersi affinché si agisca in modo forte per rivalutare anche il resto del paese, altrettanto pieno di gente perbene come il nord, ma incupito dal terrore della criminalità organizzata che non avete nemmeno idea di quanto sia brutto. Per cui, francamente, quando sento il razzismo dilagante tra nord e sud Italia (sempre mascherato da un po' di sana ipocrisia, ovviamente), io mi vergogno più del nord, che ha i mezzi ma non intende usarli, piuttosto che del sud che invece è spesso popolato di eroi, che nel mare dello schifo continuano a condurre un'esistenza dignitosa affrontando problemi che al nord nemmeno si sognano.
Ci vogliono azioni forti come l'arruolamento di tutti gli abili e la messa in corte marziale di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, con un rastrellamento a tappeto e una bonifica totale del territorio. Questa è una guerra, basta con i decenni di vecchi ciccioni seduti sulle loro poltrone che deliberano, fanno leggi e aspettano che l'antimafia tiri fuori una tantum con un uncinetto il mafioso finito dentro il tombino. Mostrate SUPPORTO, tutti quanti, invece di tirar fuori le cartine colorate con il reddito e la spesa e raggranellare i soliti commenti tipo "ecco l'Italia, che schifo".
Lo fate tutti con quel diamine di pallone, perché non lo fate tra di voi mi stupisce. Perché le squadre vincono di più in casa che fuori? Perché hanno il tifo dalla loro parte e tirano fuori il meglio di sé.
Tutti voi che non lo siete, dal lazio in su, tifate per sti diamine di meridionali, invece di discriminarli e disprezzarli come al solito, e vedrete che la squadra inizierà a vincere perché si sente supportata. La gente inizierà a muoversi perché non si sentirà più abbandonata, e a voi non costa niente... tranne l'uso dell'intelligenza.
E purtroppo... la gente preferisce tenersi tutto oggi e continuare a disprezzare, piuttosto che condividere e far sì che tutto il paese, un domani, diventi migliore.
Non so perché col pallone, o con i malati di AIDS, con gli handicappati, con le donnine lapidate in congo, con i cani abbandonati sulle autostrade, avete tutti il cuore più grande del sole e sareste pronti a dare un rene, e però poi con la gente della vostra stessa razza siete tanto sprezzanti.
Ho avuto la sfiga di prendere la freccia argento da Trieste a Roma, in prima classe (treno pieno in seconda...) quando ero in vacanza in Italia.
Nel mio scompartimento avevo il ritratto dell'Italia di oggi: un signore bolognese, una signora romana, un ragazzo napoletano. Nord, centro e sud. E poi io, "lo straniero".
Sto lì e mi leggo un libro (in norvegese) e quando parte il treno da Trieste faccio un colpo di telefono (in norvegese) per avvertire della avvenuta partenza in orario. Noto che il signore di BO mi manda un'occhiata. Capisco che mi ha "registrato" come straniero e decido di giocarmela: sapevo che non avrebbe retto ed entro Mestre avrebbe attaccato bottone. Siccome so anche che l'italiano medio appena ha modo di elogiare uno straniero (purché non sia un negro eh, nota bene

) e di dire quanto faccia schifo l'Italia, non perde occasione di farlo, aspetto con calma e continuo a leggere il libro.
Arriva il controllore e il primo cliché viene rispettato: il napoletano aveva il biglietto di seconda classe, ma si era messo in prima. Come spiegazione dà che aveva molto caldo dov'era e si è messo un po' lì per godere dell'aria condizionata (è vero: in seconda non c'era e si schiattava di caldo. Non mi pare corretto). Viene fatto accomodare fuori.
Il bolognese prende la palla al balzo ed esordisce dicendo "scommetto che al suo paese non succede". In Italiano

. Io, aspettandomi fin da quando ho messo piede in scompartimento un bel discorso razzista contro-sud pro-estero, gli rispondo che succede anche da noi, ma che la gente non ne fa un big deal. Da lì è partito tutto un discorso del bolognese che ha iniziato a sciorinare tutto quello che fa schifo in Italia e tutto quello che invece è perfetto all'estero. Notare che lui, all'estero, era stato in vita sua solo una volta a Losanna a trovare la figlia. La signora di Roma invece si è comportata con un equilibrio e una saggezza, devo dire, tipici da romana, dando ragione per molte cose al signore ma al contempo tentando di costruire qualcosa, cercando di discutere sui rimedi ai problemi vomitati senza sosta dal "nordico civile".
I suoi rimedi, ovviamente, erano "far piazza pulita" (bravo!).
Mi han messo in mezzo un sacco di volte, ma ho preferito evitare di far saltare il tappo con i miei soliti discorsi, vedendo che era gente perduta, gente con la quale non vale la pena discutere, indottrinati com'erano di questa politica del fallimento sociale. Ma nel tratto Mestre-Bologna, mi son sentito dire che da me le strade sono pulite, i comuni efficienti, i trasporti funzionano, la gente ti saluta per strada, tutti rispettano le file, non c'è droga, corruzione, la salute funziona perfettamente, il governo non sperpera denaro e tante altre belle cose.
Nei pressi di Bologna ho tirato fuori una birra e ho chiesto al signore se era permesso bere alcolici nei treni (non so perché ma mi ricordavo che fosse una convenzione non scritta o che addirittura che fosse vietato

) ma lui ovviamente ha fatto nononono figurati, anzi, (si gira verso la signora) vede come sono cortesi, chiedono prima. Chissà perché non si è chiesto come faccio a parlare italiano così bene :D ma vabbè.
Risultato, sono uscito dallo scompartimento a Bologna e non sono più rientrato. Sono andato tra i due vagoni, al confine tra prima e seconda, per evitare di sentire altre cagate, e lì trovo il ragazzo napoletano che mi saluta e mi chiede "sei norvegese?".
Era un appassionato della Norvegia. Sono stato a morire di caldo lì da Bologna a Roma, in piedi tra due vagoni, invece che seduto sotto l'aria condizionata tra la "bella gente", e a discutere con quel ragazzo tutto il tempo. Con lui, come sospettavo, ho visto l'umiliazione di chi è onesto e si sente schernito e dileggiato da 3/4 d'Italia e di chi avrebbe *davvero* voglia di un cambiamento che però è ancora lontano. Ho in sostanza discusso per ore, e ne sono uscito arricchito, con un DICIASSETTENNE (nota bene) che al signore di BO dava la pista in fatto ad apertura mentale e cultura "mondana". Ma lui è napoletano, e il signore di BO godrà sempre di più status rispetto a lui semplicemente per l'accento con cui parla. La discriminazione sulla base di dove si vive o si è nati è una delle colpe peggiori di cui si può macchiare un uomo. Una giornalista, tanti anni fa, in TV in Italia, intervistò un leghista. La prima cosa che il tizio le chiese fu "come si chiama?". Lei si chiamava Brambilla di cognome, forse la conoscete. Lei glielo disse, lui le rispose "Brava, lei è una di noi. Allora mi dica." Quella cosa mi rimase cementata nel cervello e tuttora, a distanza di 10 anni o più, mi fa provare ancora più pena per questo sindaco, poveraccio, che ha alzato il pugno in un paese che NON lo merita.
La decisone drastica (entrare in GUERRA APERTA con l'esercito spiegato a 360° contro la malavita), il supporto "da stadio" di tutta Italia e i sacrifici di TUTTI per migliorare l'intero paese, sono la chiave. Ma finché la mentalità è quella attuale (di cui è pregno anche questo forum eh), a me fan pena tutti, soprattutto le regioni col colore celestino.
"Questi problemi a Tromsoe non esistono"? Non morirà il sindaco che ha detto no, ma il nord della Norvegia è stato abbandonato dal sud, che lo considera troppo sottosviluppato e difficile da gestire. Il risultato, invece di un supporto totale del paese, è stato che hanno stretto un nodo all'altezza di Brønnøysund (andatevelo a cercare) e da quel punto in poi la Norvegia è lasciata a sé stessa, tolti tutti i sussidi statali che fino al 2003 aiutavano le regioni settentrionali a ridurre imposte su benzina e proprietà, allo scopo di aiutare lo sviluppo. Viene chiamato il "razzismo di Oslo". Bancarotte, fallimenti ed emigrazioni di massa continuano a impoverire tutto il territorio. Ste cose voi le sapete? No
La verità è che tutto l'uomo moderno, in sostanza, fa un po' schifo. E insieme a quel sindaco ne moriranno tanti altri, e i colpevoli siamo tutti noi.
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