Ah Knopfler, se a me avessero fatto cose di questo genere non avrei aspettato un ATTIMO a denunciarli a chi di dovere e a raccontare tutto a tutti, compresi i loro genitori. E personalmente, non tramite altri. Queste cose, in QUESTA misura, sono molto più gravi di quanto ti vogliano far credere.
Ho minacciato di denunce per cose minori...come quella volta in cui la mia professoressa di inglese mi tirò una penna (chiusa) in faccia e rischiai di farla licenziare.
Non esitare, veramente.
Almeno sentirai di aver fatto qualcosa per rimediare e se ti impegni gli farai prendere una gran bella strizza al c*lo. Intendo di NON affidarti all'azione congiunta di professori e carabinieri pensando che risolvano tutto, perchè in realtà i professori se ne fregano molto di queste cose; fai in modo che questi ragazzi si sentano minacciati per davvero. Così sei anche protetto nel caso in cui cerchino di vendicarsi, anche se potrebbero avere troppa paura per farlo.
Ti garantisco che se fanno cose davvero gravi poi hanno paura delle conseguenze. Due bulletti a scuola mia una volta fecero esplodere un petardo a ricreazione e un bambino si fece male ad una gamba. Si presero una gran paura essendo anche piuttosto piccoli (erano ragazzini delle medie) e da quel momento si comportarono sempre benissimo.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Prima media: Arrivavo da una piccola frazione dove avevo fatto le elementari e al paese mi trovo Sauro, pluribocciato che insieme ai suoi seguaci veniva in mensa e con un coltello minacciava i ragazzi più piccoli nel caso non gli avessero lasciato il pasto.
E' toccato a me, si presenta puntandomi il coltello, non faccio altro che consegnarli il pasto e nel mentre scarico con tutta la forza un bel montante prendendolo in pieno volto e facendolo crollare a terra stordito. E' stato l'unico gesto violento della mia vita, potevo farli veramente male. Ricordo però che da allora nessuno mi ha dato più fastidio, anzi i seguaci mi vedevono quasi come un eroe.
Roba da matti comunque!
Eh... questa roba e' da denuncia caro Knopfler. Io ho fatto l'Itis dove eravamo tutti maschi, ne combinavamo di tutti i colori (eravamo bene o male presi di mira a turno TUTTI ! specie i primi due anni !), ma sempre grossomodo nel rispetto reciproco, quelle cose che hai descritto sono spregevoli al cubo.
...chat con James Reynolds, www.typhoonfury.com
Always looking at the sky...James says:
http://www.wmo.int/pages/mediacentre...nfo_58_en.html
Simone says:
holy s**t....
James says:
now that's something I'd like to film!!
Concordo con chi dice che tu debba parlarne immediatamente coi tuoi genitori e poi andare a denunciare tutto alle autorita'.
sono in totale disaccordo (per non dire schifato) da chi propone la violenza come soluzione. Picchiare non e' mai risolutivo, peggiora solo le cose. Finiresti paradossalmente per ritrovarti dalla parte del torto e magari per portarti qualche rimorso dentro. La violenza porta solo ad altra violenza.
Sono anche parecchio deluso dalla mancanza di moderazione. proporre violenza come soluzione o, peggio ancora, armi personali (leggi Taser) senza alcun intervento in merito non lo concepisco.
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always looking at the sky...
Interista
TRAP: "No say the cat is in the sac!"
Wizard: "sei disposto a trasferti in Provincia di Valle Seriana?" (5 maggio 2012)
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Ciao Ale!
20/12/2009... La giornata Perfetta! Min. -10.2° - Max. -5.1°
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Credo che la moderazione abbia tutt'altro da fare che occuparsi di cosa propone qualche poveraccio in un'area che dovrebbe essere di contorno al tema principale di questo forum, che è la Meteorologia.
Qui invece ci si trova di fronte all'opposto, ovvero di gente che trascorre le proprie giornate chattando in Open Space e butta un occhio distrattamente ogni tanto nelle aree tematiche principali.
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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Comunque ti do un consiglio. Soprattutto alla tua età, quando entri in un gruppo di persone, come può essere una classe, non puoi mettere a nudo la tua personalità, i tuoi timori ecc. è come se dicessi: sono una vittima, voi almeno non fatemi del male. Niente di più sbagliato perchè ti presenti come persona debole, diversa. Le persona superficiali ti etichettano all'istante come valvola di sfogo delle proprie pulsioni violente e sbeffeggiatrici. Devi mostrare sempre di avere una personalità forte. Per questo a un grave sfottò devi rispondere in modo pungente offendendo a tua volta, e se qualcuno ti mette le mani addosso devi rispondere con un pugno ben assestato o un calcio. Io ero obeso alle medie, e vabbè, alla fine "sopportavo" fingendo di non prendermela mai. Ma così facendo non mostravo nessuna debolezza agli altri, e così la cosa smise rapidamente, e mi guadagnai anche una sorta di stima per questo. Purtroppo è così, specie nei ragazzini, quando la maturità cerebrale è ancora lontana per molti, vige una legge delle jungla dove devi mostrare continuamente di essere forte.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Non sempre arriva la maturità cerebrale (neanche a farlo apposta c'è sto articolo oggi sul corriere!):
Choc in belgio
Operaio torturato in fabbrica
per dieci anni dai colleghi di lavoro
Un video documenta le sevizie subite dall'uomo. Venticinque persone sotto inchiesta
Choc in belgio
Operaio torturato in fabbrica
per dieci anni dai colleghi di lavoro
Un video documenta le sevizie subite dall'uomo. Venticinque persone sotto inchiesta
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MILANO - Dentro quelle quattro mura della fabbrica belga di Bergen ha subìto e sopportato ogni sorta di vessazione, abuso e umiliazione. Per dieci lunghi anni. Preso di mira e tormentato dai suoi colleghi di lavoro. Durante il turno di giorno e durante il turno di notte. È il calvario che ha dovuto sostenere Daniel, un operaio di 54 anni. Per paura o imbarazzo ha aspettato anni prima di denunciare i suoi aguzzini. Le crude immagini che documentano le sevizie sono state trasmesse dai media del Paese. E hanno sconvolto l'opinione pubblica.
TORTURE SUL POSTO DI LAVORO - Il caso è ora nella mani della giustizia belga. Sono venticinque le persone sotto inchiesta. L'odissea di Daniel inizia nel 1996, quando varca la porta della società Mactac Europa, a Bergen, azienda leader nel settore degli adesivi. Il suo posto nella fabbrica, situata al confine con la Francia, è agli imballaggi. Un lavoro faticoso. Per qualche anno tutto sembra andare per il meglio. Fino a quando i colleghi cominciano ad assillarlo. Primo fra tutti Sebastiano, il suo supervisore. E poi a ruota gli altri. Non è mobbing psicologico, ma vero e propria violenza fisica. Attacchi ripetuti e avvilenti. Documentati dagli stessi operai che filmano tutto. Uno degli impressionanti episodi che risale al 2002 è stato pubblicato ora dall'edizione belga di Paris Match e trasmesso dalle tv. Il cinquantaquattrenne, sposato e padre di una bambina, viene legato a mani e piedi con lo scotch e fissato a una pedana. I colleghi, uomini e donne, lo riprendono mentre sulla sua faccia scarabocchiano parole offensive con un pennarello indelebile e simulano la pratica della fellatio. In altre circostanze l'uomo viene rinchiuso in una gabbia di ferro; ricoperto di polvere di talco; bagnato con acqua ad alta pressione; brutalmente spogliato di fronte alle colleghe donne. Tra gli insulti e i gridolini di gioia del gruppo di lavoro. In alcuni casi l'uomo esce dalla fabbrica coi vestiti strappati, con l'orologio spaccato e persino con un pollice rotto e uno strappo ai legamenti della caviglia.
CALVARIO - Già nel 2002 il lavoratore segnalò al direttore dello stabilimento quel comportamento "molesto" dei suoi colleghi. Non ci fu risposta. Daniel si rivolse dunque agli uffici di medicina del lavoro. Invano. Solo nel 2007, dopo aver tentato un gesto estremo, confessa tutto alla moglie Chantal e alla figlia Sandrine. Poco dopo presenta finalmente una denuncia. Tuttavia, la sua vita ora è cambiata radicalmente: i medici gli hanno diagnosticato un disturbo post-traumatico da stress. A causa dei continui abusi è tormentato da pensieri suicidi; da tre anni non esce praticamente mai dalla sua abitazione. Balbetta ed è visibilmente invecchiato, ha riferito alla emittente Rtl il neuropsichiatra che lo ha in cura. Il suo caso arriverà in tribunale a gennaio del prossimo anno. Nel frattempo la direzione dell'azienda, seppur tardivamente, ha annunciato che si tratta di un "singolo caso". Ha licenziato i colleghi aguzzini e assicurato a Daniel tutto il supporto necessario.
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
Prendine uno e picchialo più forte che puoi. Vedrai che nessuno ti darà più fastidio,e le ragazze incominceranno a guardarti con occhi diversi
Ovviamente scherzo!Comunque devi reagire...essere remissivo li fa incattivire ancora di più.![]()
fu Adrenaline...bannato a vita, colpevole di aver definito la meteorologia una scienza, quando evidentemente è materiale da chiacchiere da bar...
Val di Fassa, sei entrata nel mio cuore!
ha ragione roby, ed è sempre successo, solo che 20/25 anni fa non se ne parlava anche per una sorta di pudore personale (sbagliato).
Ho visto fare le peggio cose, soprattutto nei 5 anni delle superiori, da gente che adesso svolge mansioni di altissima responsabilità (2 miei compagni di scuola ora sono direttori di banca...).
Solo l'intelligenza, l'educazione sono valide medicine del bullismo.
Poi oggi si sono ancora più allentati i freni inibitori verso i professori, la famiglia, ecc e quindi credo che sia anche difficile dare un consiglio vero che non sia il classico "parlane con i professori" che credo sia la peggiore.
La scuola oggi è quella palestra di vita che una volta continuava con la "naja" e attraverso la quale si deve obbligatoriamente passare, ahimè...
A volte l'indifferenza paga e a volte no.
a volte la reazione dura paga e a volte no.
L'unica cosa è non buttarsi giù, anche se è molto difficile.
Altre compagnie, altri interessi e se possibile pensare a una sola cosa
Il brutto periodo passerà più veloce di quello che si pensa e si avrà la sensazione di aver vissuto solo un brutto incubo.
Anch'io ho avuto qualche problema del genere alle superiori, ma ho tenuto duro.
Finite le superiori è iniziata un'altra vita.
poi anni dopo ho ritrovato i "furbetti", totalmente cambiati, chi aveva già messo su famiglia, lavoro. carriera, ecc....
E' una fase della vita, la più dura secondo me.
Ma si supera.
Coraggio, non mollare.
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Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
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