Lentamente Muore
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterÃ*
al raggiungimento
di una
splendida felicitÃ*.
.......Pablo Neruda......
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grandiosa, la conoscevo giÃ*![]()
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Dopo anni di battaglie posso affermare che sono pienamente cosciente del fatto che se proprio non sono morto, sono un po' come quelle piante che non sai se sono vive, in catalessi o decisamente secche. La lotta mi ha insegnato a fingere spesso una vitalitÃ* che è solo una patina di apparenza.
Ma il risultato maggiore di questi anni è che so di non stare tanto bene, so dove vorrei andare, saprei anche come andarci. Ma per andarci devo uscire dalla mia stanzetta, ed è una stanzetta buia nel cui mezzo ci sono io, terrorizzato.
Ed ho mano una lampadina, ho imparato come potrei avvitarla al posto giusto e come potrei premere l'interruttore per accenderla e vedere la porta di uscita. Ma io sono paralizzato e guardo la lampadina senza riuscire a fare quello che potrei descrivere minuziosamente da come l'ho imparato bene.
Vabbè, dai...![]()
Vivere non è nient'altro che perdere terreno![]()
io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
Questa proprio non l'ho capita. Spiegare in meno di 200 parole ma più di 150 il significato di questa frase. Grazie.Originariamente Scritto da strauch67
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A meno che non mi sbagli più si vive più ci si avvicina alla fine della vita stessa. Ti ricordi Abatantuono in "Mediterraneo"? "A me vedere il tramonto fa girare i ********...un giorno in meno che mi resta da vivere". Se poi vogliamo c'è pure Beckett "Partoriti a cavalcioni di una tomba". Come vedi la letteratura che frequento puzza molto di morteOriginariamente Scritto da Gdr
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Comunque io mi diverto, sono troppo curioso per annoiarmi. Forse non ho raggiunto la quota 150 parole (anzi sicuramente no) ma il mio limitare di parole è tarato sugli 80, come le F1 in zona box![]()
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io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
Ovviamente non ti sbagli. Tuttavia ho il timore che soffermarsi su aspetti di questo genere comporti quantomeno la perdita del buonumore. Fortunatamente esistono meccanismi di difesa che ci fanno proseguire in questa valle di lacrime senza pensare troppo al fatto che siamo a scadenza come il latte.Originariamente Scritto da strauch67
GiÃ*Originariamente Scritto da Gdr
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io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
bellissime queste frasi!
provare a vivere?
Sì, direi di sì. Ci provo. certo non sempre ci si riesce. Si va a momenti e situazioni. A giorni e luoghi.
Certo non qui, in ufficio. Non perchè l'ufficio non possa essere lougo di soddisfazione. Ma perchè ormai troppo intriso di demagogia questo schifo di societÃ*.
Bisogna riuscire a vivere nell'attesa di quegli attimi che valgono la pena di essere vissuti, magari turandosi il naso per giorni.
Ne vale la pena.
Andrea
L'essenza dell'uomo ha la forma di una domanda. (K. Heidegger)
Originariamente Scritto da snowman
Quoto alla grande: il pericolo e' che a di "turarsi il naso" troppo si rischia di non riuscir piu' a respirare e a "morire lentamente" appunto !
Vabbe', lasciam perdere va'........
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