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Ecco, questa parte sottolineata e' a mio parere la cosa piu' "stonata" in questione, visto appunto l'efferatezza dell'omicidio !
Obiettivamente, come il Bax, vorrei pure io sapere che razza di attenuanti ha avuto:
Nel caso in questione, obiettivamente senza prove, pur sembrando una "bestialita'" (considerando il soggetto imputato) credo che l'assoluzione sia la cosa piu' scontata e, ragionando in generale, "giusta" (ripeto: senza prove....).
Consideriamo comunque che questo e' solo il 1° grado, e se emergeranno in futuro delle prove nei successivi 2 gradi del procedimento si potra' eventualmente anche ribaltare la sentenza
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Mi ricordo un caso simile a Torino (all'epoca lavoravo vicinissimo alla casa della vittima): lui uccide in modo premeditato la sua ragazza ventiduenne per gelosia, condannato a 17 anni. Personalmente all'epoca mi era sembrata una miseria e adesso sono andato a prendere l'articolo dall'archivio della Stampa:
Uccise la fidanzata per gelosia il giudice lo condanna a 17 anni L'OMICIDIO DI VIA RIVALTA A TORINO: I DUE GIOVANI SI ERANO CONOSCIUTI CHATTANDO, POI LA TRAGEDIA Uccise la fidanzata per gelosia il giudice lo condanna a 17 anni Giorgio Batlario Tony ha ascoltato la lettura della sentenza in silenzio, apparentemente tranquillo. Soltanto gli occhi tradivano di tanto in tanto la sua agitazione. Quando il giudice dell'udienza preliminare Marco Gianoglio ha pronunciato le cinque parole fatidiche «anni 17 e mesi 4 di reclusione» il suo sguardo ha incontrato quello dell'avvocato Nicola Bruno, il suo difensore. Poi un sospiro di solMevo. Ù processo con rito abbreviato per l'omicidio di Nadia Meneghini, la ventenne strangolata l'estate scorsa nella sua abitazione di via Rivalta 30, si è chiuso con una condanna relativamente mite per Antonio Rizzo detto «Tony», 29 anni, diventato assassino per gelosia e per paura di essere abbandonato. Il pm Roberto Sparagna, che jure ha contestato all'imputato 'omicidio premeditato e l'aggravante per i futili motivi, al termine della sua requisitoria aveva chiesto ima condanna a 18 anni, in virtù dello sconto di un terzo che si applica nei processi con rito abbreviato. Nel sottile e complesso calcolo della pena, il pubblico ministero ha infatti considerato che le circostanze aggravanti fossero equivalenti alle attenuanti generiche, concesse per la confessione di Rizzo e per il suo comportamento processuale. Il Gup in linea di massima ha accolto la richiesta del pm, però ha assolto Tony da un reato secondario, cioè dall'accusa di aver rubato 3000 euro dall'appartamento di Nadia dopo l'omicidio. Di qui l'ulteriore riduzione di 8 mesi rispetto alla condanna chiesta da Sparagna. Il difensore di Rizzo, Nicola Bruno, esprime soddisfazione per l'esito del processo: «E' andata bene, mi sembra ima sentenza equa ed equilibrata. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche invocate dallo stesso pubbhco ministero ed evidentemente ha ritenuto di dare all'imputato una speranza per il futuro». Soddisfatti anche gh anziani genitori di Tony Rizzo, venuti da Palermo per assistere all'epilogo del processo. Hanno potuto vedere il loro unico figlio soltanto a distanza, mentre veniva riportato nel carcere di Asti, ma sperano di poterlo incontrare nei prossimi giorni. Rabbia e delusione, invece, da parte dei familiari di Nadia Meneghini, che si erano costituiti parte civile con l'avvocato Loredana Gemelli. «Ho delle grosse difficoltà a spiegare ai genitori di Nadia perché all'imputato siano state concesse le attenuanti generiche - sottolinea il legale - specie alla luce di un comportamento processuale che non andava assolutamente premiato». Un chiaro riferimento alla confessione tardiva, giun¬ ta dopo tre giorni di stringenti interrogatori. Ma anche alle lettere scritte da Rizzo ai genitori di Nadia, messaggi in cui l'omicida non risparmiava critiche e insulti alla famigha della sua fidanzata. Tony Rizzo uccide Nadia il pomeriggio del 31 agosto dello scorso anno, mentre i genitori sono in vacanza al mare. Dopo averla convinta a farlo salire in casa, il giovane la strangola con una cordicella per imballaggi e poi la finisce soffocandola con un cuscino. Poi commette un errore fatale: infila la sim card della ragazza nel suo telefonino, per vedere un'ultima volta il display con il nome di Nadia. In quel mentre chiama la sorella della vittima: Tony non risponde, ma non sa che nei tabulati telefonici il codice «Imei» del suo apparecchio resterà per sempre, indelebilmente abbicato alla sim card di Nadia. E' la prova inconfutabile che in quel preciso momento, mentre il corpo della ventenne è ancora caldo, Tony Rizzo è lì presente. La squadra mobile troverà parecchi altri indizi, molte testimonianze. Ma l'intera soluzione del delitto ruota intorno a questa imperdonabile ingenuità. Processo col rito abbreviato Il pm aveva chiesto una pena di poco superiore grazie alle attenuanti ta difesa: una decisione che pare giusta e equilibrata Il legale della famiglia: non so che spiegazioni dare Tony Rizzo e Nadia Meneghini: un breve amore, una fine tormentata, l'improvvisa tragedia nella città svuotata dalle ferie
Insomma in questo caso sembra avessero chiesto poco all'inizio, e le attenuazioni generiche sono quelle sottolineate.
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
Il caso Cogne non ti dice nulla???..... Se non ricordo male alla Franzoni hanno dato 16 anni per l'omicidio del figlioletto e l'anno dichiarata pure sana di mente!!!..... Mi chiedo quindi quali attenuanti ci fossero in quel caso???.....
Altro caso qui in Valle, la ragazza di Cino uccisa dal marito in modo premeditato e volontario dopo anni di maltrattamenti, si è fatto si e no una decina d'anni di galera!!!.....
da Diego.
Valgerola: la più bianca d'inverno, la più verde d'estate!
Bisognerebbe prevenire, magari, piuttosto che stare poi a contare le coltellate, i bossoli o gli anni di galera. Ammesso che sia possibile, come credo io, non so voi.
In certi casi dopo botte da orbi etc, ci son persone semplicemente "diffidate" dall'avvicinarsi alla vittima...
bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
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