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La volpe e la bambina", film del regista Luc Jacquet in questi giorni al cinema, è una bellissima favola sull'amicizia tra una bambina ed una volpe. La pellicola è stata girata tra le montagne del Jura nella regione francese del Rodano-Alpi e, soprattutto, tra le montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise in particolare nei territori montani dei Comuni di
Villavallelonga e Pescasseroli, due delle località più belle del Parco, nelle quali la natura offre ancora scenari di incantevole e incontaminata bellezza.
La troupe del film ha lavorato nel 2006 per
sei mesi nei boschi della Difesa di Pescasseroli e, nel territorio di Villvallelonga, al Vallone di Ciafassa, alla faggeta di Valle Cervara, ai Prati d'Angro, nell'area faunistica dell'orso ed alla Cava delle Pietre. "Il Parco d'Abruzzo"», dice il regista, "è un luogo
stupefacente, una delle più antiche zone protette d'Europa, nella quale si trovano ancora lupi, orsi e tutta la grande fauna europea".
E' uno dei posti migliori d'Europa", continua Jaquet, "abbiamo mandato in Abruzzo una squadra con il compito di osservare e di filmare le volpi selvatiche nel loro ambiente. L'idea era quella di stabilire un rapporto con queste volpi, che non essendo più cacciate da oltre 100 anni, sono le meno aggressive dell'Europa. Non è solo una volpe con la quale abbiamo girato, ma molte, tutte avevano personalità particolari". Fra i protagonisti del film c'é l'orso Sandrino e due volpi selvatiche che a Ciafassa e alla Cava sono entrate in confidenza con gli operatori documentaristi.
Attraverso le bellissime immagini di natura selvaggia, il messaggio che il regista vuole trasmettere è quello di "imparare il rispetto della natura, dei limiti da non superare per non snaturare ciò che, più di tutto, si desidera possedere".
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