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  1. #1
    Uragano
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    Predefinito Concerto di Pierre Bensusan a Pisticci ( Mt)

    Si terrÃ* il giorno 9 febbraio a Pisticci presso la Chiesa Madre il concerto di Pierre Bensusan, uno dei più grandi chitarristi acustici del mondo.

    Ecco un profilo dell'artista.
    Pierre Bensusan è stato un vero enfant prodige della musica mondiale, avendo infatti prodotto il suo primo album Près de Paris a soli 17 anni. Francese, con origini familiari in Alsazia-Lorena ed in Tunisia, deve proprio a questo particolare mingling culturale il suo straordinario eclettismo compositivo e chitarristico. Bensusan è infatti un musicista che esprime un genere multietnico, ed è in grado di dominare e fondere con abilitÃ* stili musicali di varia derivazione, come appunto la musica popolare del Maghreb e quella della Mitteleuropa celtica. Da un punto di vista più specificamente chitarristico, è possibile dire che Bensusan sia autodidatta al punto giusto, ovvero quello che basta per rendere il suo modo di suonare inconfondibile e difficilmente imitabile. La sua tecnica fingerstyle - pulitissima - fonde le principali pratiche della chitarra classica e dell'acustica, ma con qualche innovazione molto personale, come ad esempio l'uso di tutte e cinque le dita della mano destra per l'arpeggio, il suono dei bassi a volte "soffocato" con il polpastrello del pollice destro, alcuni glissati che ricordano nel suono le cornamuse, e gli effetti arpistici nell'esecuzione delle scale, fatte quindi alternando corde vuote a corde piene. Per ciò che riguarda la composizione, come tanti altri chitarristi fingerstyle anche Bensusan fa ampio uso di accordature aperte e alternative, tuttavia con una predilezione forse genetica per la DADGAD, accordatura che usa nella gran parte dei casi, e per suonare praticamente di tutto. A questo proposito, vale la pena ricordare una frase scherzosa di Michael Hedges, secondo il quale per suonare in DADGAD come Pierre Bensusan bisognava avere il cervello connesso tutto al contrario (;-).

    Per informazioni:
    Ass. Aallelammie
    via Mazzini,
    Pisticci Mt
    tel: 0835 581135
    mobile: 333 7426779/ 334 1651764/ 320 1555494
    www.allelammie.org


    Massimiliano Selvaggi
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  2. #2
    Vento moderato L'avatar di leon
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    Predefinito Re: Concerto di Pierre Bensusan a Pisticci ( Mt)

    L'ho segnalato alle mie amiche...magari se sono a casa ci vanno!!!

    L.
    Visita il mio blog: http://mymessyblog.typepad.com/

  3. #3
    Uragano
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    Predefinito Re: Concerto di Pierre Bensusan a Pisticci ( Mt)

    Citazione Originariamente Scritto da leon
    L'ho segnalato alle mie amiche...magari se sono a casa ci vanno!!!

    L.
    Grazie Leon.


    Max
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

  4. #4
    Uragano
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    Predefinito Re: Concerto di Pierre Bensusan a Pisticci ( Mt)

    Ancora notizie sull'artista.

    "La musica di Pierre mi fa venire i brividi. Nessun altro chitarrista ha gli stessi talenti di raffinatezza, accessibilitÃ* e gioiositÃ*. Anche nella sua complessitÃ*, la musica di Pierre ha solo bisogno di orecchie che godano ad ascoltarla.”
    Leo Kottke

    "L’ascolto di Pierre Bensusan è un’esperienza rigeneratrice. Oltre al tocco straordinario, le note e le melodie richiamano direttamente il lato più tenero della natura umana.”
    Steve Vai


    Alcuni chitarristi hanno saputo confrontarsi degnamente col linguaggio musicale del proprio tempo e spazio. Tra questi uomini e donne, c’è chi prende ispirazione da quel che lo circonda dando origine a nuove idee musicali, ardite composizioni e inventivi modi di suonare. Più raro invece il caso di artisti che fanno tutte queste cose continuando ad ascoltare il proprio cuore, che compongono aldilÃ* dei limiti del proprio strumento, e che ci improvvisano senza paura. Di tale raritÃ* è Pierre Bensusan, chitarrista e compositore, un uomo che esplora costantemente la profonditÃ* della propria voce e, facendo ciò, la sua musica (o, come dice lui, il suo lavoro) sembra provenire da una sorgente più grande che non le mani e la voce di un solo uomo.
    Pierre Bensusan nasce a Orano in Algeria (allora ancora francese) nel 1957. All’etÃ* di quattro anni, la famiglia si sposta a Parigi. I suoi studi classici al piano cominciano quando ne ha sette e, raggiunti gli undici, apprende da sé a suonare la chitarra. Influenzato in questi primi passi dal folk revival che stava fiorendo in Inghilterra, Francia e America del Nord, Bensusan inizia a esplorare le proprie differenti ascendenze musicali per poi allargarne gli orizzonti. È diciassettenne quando firma il primo contratto discografico e, un anno dopo, il suo primo album - Pres de Paris – si aggiudica il Grand Prix du Disque al debutto al festival di Montreux in Svizzera. Oggi, il nome di Pierre Bensusan è diventato sinonimo di ‘genio della chitarra acustica contemporanea’, molto prima che i termini New Age o World Music venissero inventati.
    Se la “world music” è quella che paga un tributo allo spirito di un insieme di esseri umani tramite ritmi particolari, strumenti tradizionali e colorazioni armoniche, Pierre Bensusan può essere riconosciuto come uno dei più eloquenti e variegati musicisti ‘world’ del nostro tempo. Nei suoi concerti solisti, che possono durare anche tre ore, Bensusan mette insieme la musica di così tante terre e tempi della storia che farne una lista sarebbe troppo lungo, se non impossibile. E per ogni brano Bensusan descrive come sia stato ispirato da “un uomo dell’Iraq”, o dal medioevo, o dall’essenza della cultura brasiliana e ogni volta da nuove contaminazioni. Nessun elemento può essere isolato come semplicemente “Brasiliano” o
    “Francese”; piuttosto, potrÃ* rappresentare il nostro mondo nel suo stato attuale, un universo condiviso, che sappia fondere le culture lungo percorsi mai sperimentati.
    Di primo acchito potrebbe essere inusuale riconoscere un chitarrista acustico della sei corde metallica come un musicista jazz di primo piano. Molti chitarristi jazz preferiscono la chitarra elettrica o con le corde di nylon per facilitare l’esecuzione degli accordi e le veloci svisate tipiche del genere. Guardare Bensusan sulla scena, capace di impostare accordi premendo cinque, a volte sei tasti, può bastare ad attirare l’attenzione anche del più sfegatato appassionato di jazz. Altrettanto impressionante dal punto di vista tecnico la simultanea esecuzione di melodie piene di colore, sostenute da una robusta linea di basso, scelte armoniche uniche e ritmi eclettici: questa la musica che Bensusan sente e che governa i meccanismi del suo corpo. C’è un senso di giocositÃ* e seriositÃ* al tempo stesso nel suo lavoro, un incomparabile sentimento di libertÃ* nelle sue composizioni e improvvisazioni. LibertÃ*, che è poi lo spirito incarnato del jazz, è Bensusan e la musica che sa far sgorgare senza alcun confine che possa trattenerla.
    Per quanto sia vero che il suo nome sia ormai sinonimo di chitarra, Bensusan è più di quanto amanti della musica e musicisti si aspettano da un chitarrista. È un compositore. Bilingue, sa improvvisare ottimamente con la voce, mescolando note potenti e sussurrate con la sua originale velocitÃ* tecnica. Sì, di tutti i chitarristi nel mondo, Bensusan è considerato uno dei più grandi mai conosciuti, ma forse possiamo vederlo in maniera differente. Forse quel che più è importante nel suo lavoro è che vi si può trovare quel che c’è nei chitarristi di tutto il mondo.
    Lavorando esclusivamente con l’inusuale accordatura RE-LA-RE-SOL-LA-RE, Pierre si costruisce un proprio dizionario espressivo contenente elementi di musica celtica, folk americano e musica mediorientale, latina e jazz, brasiliana, medievale e nordafricana, vocalizzi senza parole e appassionate ballate francesi e canzoni. Le tante tournée internazionali e le innovative incisioni discografiche hanno fatto di lui, per usare le parole del pianista George Winston, "uno dei più sinceri e dotati musicisti del nostro tempo – suona la chitarra come se fosse l’anima profonda di se stesso... Pierre è un musicista che non si lascia scappare alcuna possibilitÃ* nello sviluppare una tecnica e un suono alla ricerca di strade nuove e spesso uniche".
    È invece lo stesso Pierre, valido compositore e virtuoso del fingerstyle, a sottolineare come "Io credo che sia importante per me come musicista di non rivelare troppo di me stesso, ma piuttosto di mostrare quanto io non sia necessariamente dove la gente pensa debba essere. Non so se questo sia un bene o una buona cosa dal punto di vista commerciale, ma sento che è giusto per me mantenere i miei interessi per quello che sono, saranno poi gli ascoltatori interessati, motivati e curiosi a venire a vedere di volta in volta quel che sto facendo e in quale direzione sto andando".
    E c’è molto di questo spirito su Altiplanos, il nuovissimo disco uscito nel 2005, decimo della carriera e registrato interamente nello studio casalingo della Champagne in Francia con un nuovo strumento, la chitarra appositamente costruita dal liutaio californiano Kevin Ryan. Ospiti speciali il bassista Michel Benita, il percussionista Blaise Boutlefeu e il sassofonista Didier Malherbe (famoso per aver fatto parte della migliore formazione dei Gong negli anni ’70). Un lavoro che presenta un repertorio vario fatto di impennate vocali, pezzi d’improvvisazione, ballate intimistiche e sorprendenti composizioni originali. Pierre: "Non volevo tornare indietro e fare il solito disco solo sul solco del precedente Intuite (lo strumentale uscito nel 2001, vincitore del premio come miglior strumentale acustico per i discografici francesi). Ho voluto aggiungere un nuovo elemento: la voce. E così ci sono due canzoni cantate in francese, 'Demain Des L'Aube' e 'La Nuit Des Meteores'. Mi sembra che, rispetto all’ultimo mio disco, vi siano intrecci più multiformi e pieni di colore".
    La canzone che dÃ* il titolo al disco è dedicata a Ingrid Bettencourt, la donna franco-colombiana che aveva rappresentato il partito verde alle ultime presidenziali colombiane, poi sequestrata e tuttora nelle mani delle FARC. Per quanto riguarda i suoni, si tratta di uno dei rari pezzi suonati da Pierre con l’accordatura tradizionale.
    E c’è una storia dietro ogni canzone, ci sono dei sentimenti che nei suoi spettacoli Bensusan sa presentare con grazia e passione, col suo inconfondibile e affascinante modo di suonare la chitarra acustica, con un fingerstyle che l’ha reso tra i nomi più famosi del genere al mondo.

    "Ciò che rende Bensusan particolare sono la passione, l’anima, l’intensitÃ* e la complessitÃ* ritmica che segnano anche i pezzi più pacati ed eleganti. Bensusan può dare vita a rappresentazione e coinvolgimenti reali col suo lavoro solista fatto di intriganti melodie, ricche ornamentazioni e grandi capacitÃ* tecniche." (The Twin Cities Journal)


    Massimiliano Selvaggi
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