Sì, sono d'accordo. Il petrolio è anche un bene a scarsa elasticità della domanda rispetto al prezzo, data la sua semi-indispensabilità - per altri prodotti l'effetto di un rialzo "esogeno" del prezzo indurrebbe una sostituzione verso altri prodotti analoghi.
Eh si certo, con questo ragionamento sono d'accordo al 99% (l'1% rimanente: sull'inflazione influisce anche l'aumento demografico e in generale l'aumento endogeno del PIL. Ma quella è un'influenza "benefica", per così dire).E poi rimane sostanzialmente inspiegata la differenza che ho detto prima: tra un inflazione al 21% come quella italiana e una al 4% come quella tedesca non è che ci sia una differenza da poco. C'è una differenza enorme: parliamo di 17 punti percentuali. A parità di prezzo del petrolio tale differenziale è spiegabile appunto solo in un modo: differente prezzo della valuta. Differente politica monetaria, ergo.
Al limite ti posso concedere che gli shock esterni influiranno di poco, ma la grandissima maggioranza del processo inflattivo è derivante dalle politiche monetarie. E i dati che ho postato lo evidenziano ampiamente.![]()
Io la metterei così: gli shock esterni influenzano l'inflazione rispetto al target. Se il target è il 2%, magari si avrà un'inflazione al 3,5-4%. Se il target è il 10%, la si avrà al 20-25%.
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
Ho letto bene che nella prossima finanziaria è prevista un'imposta dello 0.2% sugli investimenti finanziari, però con valore minimo di 34.2 Euro?
Un bello modello regressivo di imposizione. Complimenti.
E evito di commentare che è meglio...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
E' il "semplice" inasprimento del bollo sul deposito titoli in vigore dal 2012 e introdotto da Monti. Fino all'anno in corso è del 0.15% con minimo di 34.2, dal 1° gennaio resta il minimo ma lo 0.15% passa allo 0.2%.
Ho capito.
Resta il fatto che mettere una soglia minima significa avere un'imposta regressiva che è veramente il massimo della vita...
Invece di mettere una "no tax area" e magari un'aliquota più alta si fa il contrario.
La rivoluzione liberale all'italiana: contribuisce di più chi ha meno...
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Il rating di Cipro è intanto salito a B-.In pratica le agenzie di rating americani non prevedono un'insolvenza cipriota nel medio termine.
Da notare che è uno dei pochissimi casi di miglioramento del rating nell'eurozona a partire dal 2010.
Come sempre mi auguro che gli investitori stranieri non stiano ascoltando le discussioni politiche italiane...ieri siamo arrivati all'uscita dall'euro, passando per l'autarchia e finendo ai dazi.
Ovviamente in un periodo di melma tremenda condivisa perche' non chiudersi in se' stessi, tagliarsi fuori dagli scambi mondiali e annaspare con la nostra monetina? Il tutto pero' impugnando questa tanto invocata sovranita' nazionale, quella si' che fa la differenza! \fp\
No so se finiamo prima come l'Argentina o come il Venezuela.![]()
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Invece di miglioramento si tratta,anche se come tutti i miglioramenti lo è in termini relativi.
I ciprioti a metà marzo erano prossimi all'insolvenza ma lasciarli fallire non conveniva.
Lo hanno capito anche le agenzie di rating,col conseguente ridimensionamento del rischio sovrano,che oggi permane alto ma a livelli inferiori di quelli greci e portoghesi(anche se pure per il Portogallo si parla di un riallineamento).
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