Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Gli sgravi fiscali solo a chi investe non sono una soluzione intelligente, perchè un'azienda che galleggia o che è in difficoltà non investe e ha bisogno invece di tagli fiscali come del pane. Nè del resto è possibile che il costo di un dipendente per l'azienda con un contratto a tempo indeterminato sia il doppio del netto o oltre.
Riguardo il punto a) obiettivamente e' l'impostazione del ns lavoro forse a frenare cio' (leggasi impiego a tempo indeterminato: una volta finito in un posto ora che ti muovi....), mentre il punto b) e' l'esempio lampante di quanto sostenevo io, ovvero che noi siamo gli artefici della ns carriera, in primis !
Perche', e di persone/colleghi in tal senso ne ho visti tanti, se non ha voglia di metterti in gioco la carriera, tranne appunto qualche caso, non ti "piove" in testa, eh !
Certo, bisogna mettersi in gioco, saper anche cambiare e accettare nuove sfide: a parole tutti capaci, ma poi nei fatti...![]()
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L'hai scritto nel tuo post precedente in cui mi hai multi quotato.
Ad ogni modo, dove hai trovato esattamente questi dati , chiedo per curiosità?
Perche io sono andato a memoria ricordandomi di un grafico visto la scorsa estate sul mio libro di economia pubblica nel quale veniva mostrato come nel 1970 le imposte indirette coprissero il 40% circa della pressione fiscale e le dirette il 20% circa, mentre nel 1997 le indirette erano crollate coprendo il 28% totale della pressione fiscale e al contrario invece le dirette coprivano il 36% circa del totale della pressione.
Poi da quel momento secondo il libro le indirette fanno un balzo in su e di fatto raggiungono le dirette come percentuale di contributo ma, come viene spiegato, ciò e' frutto dell'interpretazione dell'IRAP come imposta indiretta ( mentre di fatto e' più diretta che altro). Ad ogni modo secondo tali dati dal 1970 al 1997 e' evidente che le politiche messe in atto sono state volte a redistribuire i redditi, pero appunto sono in attesa di sapere da dove hai preso i dati in modo da verificare meglio.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
E' un pò che non vengono pubblicate classifiche internazionali sull'efficienza della giustizia civile.Le ultime son ferme al 2008/09.
Vediamo se almeno abbiamo rimontato sui Paesi magrebini o siamo più indietro,sulla scia del NE dell'Africa o proprio del Corno d'Africa come nel 2009.
Veramente ho scritto che è OT "una società basata solo sulla ridistribuzione" visto che si parla di Italia. Il negato di "basata solo sulla ridistribuzione" non è "non è mai stato redistribuito nulla".
Comunque i dati sono presi dalla base informativa pubblica online di bankitalia.
I dati espressi sono in percentuale di PIL; e sulle percentuali di PIL (quindi non su valori assoluti o su mutue percentuali) le considerazioni fatte.
E comunque anche prendendo le tue considerazioni dal '97 sono passati quasi 20 anni. E si è visto con che bei risultatini...
Secondo me tu confondi clientelismo con redistribuzione. Cose che per me sono in totale antitesi. Se poi non è così meglio.
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A proposito: se questo è davvero il biglietto da visita di colui che si dice sarà nuovo ministro dell'economia io sono già moderatamente soddisfatto.
<<Per lui è fondamentale puntare sulla crescita e il debito non è una preoccupazione eccessiva. Meglio tassare la casa che il lavoro>>
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