Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Quasi quasi ci spero guarda... Così sì che si vedrà davvero come le cose funzioneranno bene...Originariamente Scritto da Josh
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Da un lato hai ragione ma temo l'effetto emulativo in Paesi-chiave come la Francia e l'Olanda.Quasi quasi ci spero guarda... Così sì che si vedrà davvero come le cose funzioneranno bene...
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Di questo non sono convintissimo. L'impatto economico sulla EU sarebbe molto ridotto, ed anzi per molte piazze finanziarie (Francoforte e Parigi in primis) decisamente positivo, così come per l'Irlanda che andrebbe a ricevere molte nuove multinazionali. Allo stesso tempo, c'è sicuramente una grossa incognita a livello politico perchè potrebbe essere destabilizzante, e il problema è più che altro quello.
Ciò detto, io tifo per il sì.
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Io tifo per il no alla Brexit,per le ragioni che ho esposto.Fermo restando che anche a me gli inglesi(più che i britannici in generale,perché gallesi e scozzesi,per ragioni che qui non è il caso di approfondire sono contrari alla Brexit)col loro isolazionismo stanno sempre più sulle scatole.
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Ma siam veramente messi così?
Il sito fa flop, dimissioni online al palo - La Stampa
Meteoriteeeeeeeeeeeeeeeeeee? Dove sei?
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Ma LOL!
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
?Con l?ultima riforma previdenziale 36mila posti persi dai più giovani? - La Stampa
Sempre Boeri for President.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
come dice Carletto Mazzone: "... ma MAGARA..."
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Re: Dura salita o "discesa" verso il default?
Ahahahahah.
Tutta la procedura è assurda, offrendo serie difficoltà a lavoratori e aziende. Questa cosa ad esempio è stata segnalata dai consulenti del lavoro per settimane e settimane e settimane, senza ricevere risposta alcuna, salvo essere interessata da una faq dopo il 12 marzo, data di avvio della nuova procedura (tratto da un articolo del sole24ore) :
Non so se ci rendiamo conto: uno si dimette, se ne va, e io devo licenziarlo! OH, questi dilettanti, grandissimi dilettanti, non hanno voluto sentire ragioni. Per fortuna non mi è ancora capitato al lavoro...La prima risposta fa chiarezza sul caso del lavoratore che si dimette senza seguire la procedura telematica e non si presenta più al lavoro. In una situazione del genere, confermano dal Welfare, il rapporto non può considerarsi risolto. Quindi il datore dovrà contestare l'assenza ingiustificata e licenziare il dipendente, pagare il ticket licenziamento e al lavoratore andrà l'indennità di disoccupazione Naspi. Finora, per questi casi - circa 70mila l'anno - bastava chiedere al lavoratore una conferma delle sue dimissioni e, in caso di mancata risposta, vigeva la regola del silenzio-assenso per rinunciare definitivamente al posto
Ma poi tutto questo, ecco la grande beffa, per normare cosa? Il caso più eclatante di dimissioni in bianco storicamente è quello delle lavoratrici madri. Ebbene, esisteva già l'obbligo in quel caso di convalidare le dimissioni presso la Dtl competente, di fronte a un funzionario.
Negli altri casi, visto che peraltro il Jobs Act ha tolto in teoria la pesante reintegrazione, dove è il problema? Considerando poi che comunque già prima del 12 marzo le dimissioni andavano convalidate dal lavoratore o presso la Dtl o controfirmando una stampa del modulo telematico inviato al ministero dal datore, bastavano piccole banali accortezze per un fenomeno assolutamente marginale. Una ugualmente segnalata per mesi dai consulenti, proprio per essere dei pignoloni: un codice a barre o numerico univoco inserito in un rigo apposito della comunicazione telematica, generato in occasione delle dimissioni. Una volta stampata la pagina, il lavoratore doveva firmare esattamente in quel rigo, facendo in modo che l'inchiostro della sua penna fosse al di sopra del codice stesso, giusto a tutela estrema e forse superflua del lavoratore stesso. Roba da 5 minuti.
Però per quei dilettanti era troppo semplice. Meglio, per due casi residuali (ripeto, tolte le lavoratrici madri già stra-ampiamente tutelate) incasinare la vita di tutti e appesantirla di costi inutili.
Però fa figo l'annuncio. Sconfitto il fenomeno delle dimissioni in bianco! Abbattuto il moloch dei datori di lavoro cattivi! (gli stessi datori, stavolta poveretti e tutelati, che ora però possono non reintegrare quando licenziano).
E andiamo avanti a slogan. O forse indietro...
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