L'Italia è un paese mediterraneo e non è abituata a queste situazioni. Sappiamo che i tetti, almeno dalle mie parti, sono verificati considerando una massa di neve di circa 1 m perchè nel tempo si sono avute nevicate eccezionali fino a quelle misure nel centro Adriatico, anche costiero (vedi 1929). Questi eventi sono rarissimi, specie ora in periodo di global warming, ma potrebbero accadere; ora mi dico perchè mai non si progettano strade, acquedotti o elettrodotti pensando che si potrebbero avere, anche se raramente, temperature e tempeste di neve tali, che potrebbero danneggiare o rendere obsolete queste opere. Ci sono, almeno sino a ieri 160.000 persone censite, che il freddo e la neve di questi giorni ha tolto l'acqua e l'elettricità e non ponso pensare quante altre famiglie per la prossima settimana saranno costrette a rimanere a casa inattive a causa delle strade impercorribili e ai disagi più o meno gravi a cui incorreranno. Ci sono frazioni più o meno piccole, vicino anche a centri importanti come i capoluoghi di provincia marchigiani e in genere del centro sud, che sono completamente isolate e solo gli elicotteri (come ricordo, nel 1956, che partivano dallo stadio dorico di Ancona, vicino al quale abitavo) potrebbero raggiungere. Ora non voglio fare prediche inutili, ma il momento attuale è da paura per quello ,che sta avvenendo e per quello che potrebbe succedere i prossimi giorni e ci dovrebbe far riflettere su quanto siamo ancora distanti da altri paesi più organizzati (vedi Giappone) e quanto tempo e denari si sono persi inutilmente dal 1956 in poi. Bisogna pensare di realizzare infrastrutture capaci di resistere ad eventi rari, ma possibili, come del resto già facciamo nel caso dei terremoti (sempre che i calcoli siano eseguiti secondo le normative, per fortuna, già vigenti.....