uno dei miei quote preferiti ever è proprio di:
"Science cannot tell us a word about why music delights us, of why and how an old song can move us to tears." --- Erwin Schrödinger
Il focus di quel famoso paradosso credo fosse però più il rapporto tra microscopico e macroscopico e le possibili implicazioni.
Posto che il microscopico vive in una sovrapposizione di stati (che è tosta, micidiale da capire, assurda da concepire, oserei dire impossibile da interiorizzare in via definitiva nell'arco di una semplice vita: da quando ne ho appena percepito il senso tramite letture divulgative, non ho mai smesso di stupirmi), mentre il macroscopico non lo fa, cosa accade a un essere macroscopico collegato a un elemento microscopico?
Da profano salverei capra e cavoli ipotizzando che l'atomo continui a vivere la sua assurda, quanto provata, sovrapposizione di stati; il gatto no. Ergo ad ogni istante il gatto è vivo o morto, e mai nella sovrapposizione di stati vivo+morto. Il fatto poi che non lo sappiamo non è legato alla meccanica quantistica, ma al fatto che la scatola è chiusa
Quanto al ruolo dell' "osservatore", anch'esso credo sia sconvolgente nell'ambito di quella teoria. Ma non sono sicurissimo che si debba intendere per forza un osservatore cosciente; men che meno, poi, necessariamente del genere umano.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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