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  1. #11
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Citazione Originariamente Scritto da Gio Visualizza Messaggio
    Ma anche no. Se hai un alto QI sei intelligente, punto.
    Su questo non sono per niente d'accordo. Penso semplicemente che l'intelligenza non sia misurabile, o che almeno il QI non misuri l'intelligenza come la intendo io ma delle abilità particolari che non la implicano necessariamente. L'intelligenza umana è un concetto talmente complesso che mi sembra impossibile da ridurre ad un insieme di indicatori, e d'altronde il dibattito sull'effettivo significato del QI va avanti da decenni. Inoltre se non sbaglio ripetendo più volte il test generalmente si alza il proprio punteggio, ed ovviamente questo non vuol dire che si diventa più intelligenti. Per questo mi faccio sempre una bella risata quando leggo di una persona che viene definita "genio" solo perché ha un alto QI
    Ultima modifica di nevearoma; 06/10/2012 alle 15:08
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  2. #12
    Brezza leggera
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Quando ero giovane mi ero comprato un paio di libri di test di intelligenza e mi ero molto rallegrato vedendo che il mio Q.I. era intorno ai 130/140.

    Tuttavia ritengo anch'io che questi test misurino un certo tipo di intelligenza o meglio di capacità a risolvere problemi, ma l'intelligenza vera e propria è un qualcosa di molto complesso, un misto di molti fattori.
    E poi è più intelligente una persona in grado di risolvere problemi molto complessi, ma che ha un pessimo rapporto con le altre persone e magari anche con se stesso oppure una persona che riesce solo a fare il suo bravo compitino ma ha buoni rapporti con gli altri ed è in perfetta pace con se stesso?

  3. #13
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Uno può avere un QI di 200 ed essere socialmente inetto, ergo il QI di per sè non dice assolutamente nulla sulla capacità di ciascuno di riuscire a realizzarsi nella vita.

  4. #14
    Vento forte L'avatar di zeromillimetri
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    domanda che può apparire stupida, ma come si può sapere il proprio Q.I.?
    in internet ci sono parecchi test ma non so quali sono quelli attendibili

  5. #15
    Vento fresco L'avatar di ibibi
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Più che altro, io ho conosciuto persone dotatissime in intelligenza logico- matematica, molto cordiali, risolte con gli altri e col mondo, e persone infelici, in urto pure col gatto di casa e con tutto il resto. Bisogna vedere come le varie parti che compongono una persona si armonizzano...
    Insomma, ci son persone che guardano alla logica (la propria) come ad uno strumento da usare quando serve, come una pinza od un cacciavite, oppure ad un piccolo angelo che ti suggerisce soluzioni, oppure persone che si ritrovano un diavolaccio riottoso nella panza, che quando gli pare, molla colpi di forcone dove vuole, e fa male....e ti attacca quando meno te lo apetti.
    Penso che molto moltissimo dipenda dalle vicende emotive e sentimentali dei primi anni di vita, rapporti con la Madre e con la famiglia in genere, una formazione con cui poi devi fare i conti per tutta la vita.
    bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.

  6. #16
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Citazione Originariamente Scritto da Gio Visualizza Messaggio
    Ma anche no. Se hai un alto QI sei intelligente, punto. Il fatto di avere poi un alto QI e essere intelligente, non vuole automaticamente dire essere una persona o condurre un'esistenza "speciale".
    Io mi chiedo: un altissimo Q.I., lo metti a vivere da un paese occidentale a una tribù africana. Saprebbe usare la stessa intelligenza del test per far fronte ad animali feroci, procacciarsi cibo ed arrangiarsi nella natura selvaggia?

  7. #17
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Citazione Originariamente Scritto da Marco.Iannucci Visualizza Messaggio
    Io mi chiedo: un altissimo Q.I., lo metti a vivere da un paese occidentale a una tribù africana. Saprebbe usare la stessa intelligenza del test per far fronte ad animali feroci, procacciarsi cibo ed arrangiarsi nella natura selvaggia?
    Si presuppone che un alto livello di intelligenza dovrebbe essere abbastanza "plastico" da essere adattato alle situazioni che lo richiedano...
    nella savana abitata da predatori non ti servirà a una mazza sapere di insiemistica o saper risolvere le equazioni differenziali a mente... però magari ti potrebbe servire per cercare razionalmente un riparo e per fabbricarti una rudimentale arma anzichè commettere qualche imprudenza ecc...

    Ovviamente, più dell'intelligenza conterebbe l'ESPERIENZA... ma l'intelligenza potrebbe fare da tampone.

    C.
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  8. #18
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Citazione Originariamente Scritto da simo89 Visualizza Messaggio
    Uno può avere un QI di 200 ed essere socialmente inetto, ergo il QI di per sè non dice assolutamente nulla sulla capacità di ciascuno di riuscire a realizzarsi nella vita.
    Ovviamente il QI non può predire se sarai felice o meno nella vita, ma sembra esistere una relazione statistica positiva tra QI e fattori come titolo di studio e reddito. Insomma una persona con alto QI ha più probabilità di ottenere nella vita quelli che comunemente vengono definiti successi, come ad esempio la laurea od un buon lavoro. Per questo secondo me (ma non solo secondo me) più che l'intelligenza il QI valuta un mix di cultura + abilità, in cui ovviamente anche l'intelligenza in sé gioca un ruolo. Ma, per dire, valutare l'intelligenza emozionale è estremamente difficile, ancor di più se si vuole tradurla in numeri. Inoltre ad esempio non mi sembra proprio che ci siano più intelligenti tra i laureati che tra gli operai con la terza media; casomai nella prima categoria ci sono in media persone più colte e più abili nel proprio lavoro.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  9. #19
    Vento forte L'avatar di Thomyorke
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Beh, se uno è particolarmente intelligente è anche piuttosto normale che possa avere difficoltà nel relazionarsi con le altre persone. Queste, infatti, sono generalmente molto meno intelligenti di lui e quindi anche meno interessanti, più prevedibili e soprattutto poco predisposte a comprendere eventuali problematiche che emergono nel contesto di prospettive originali sulla realtà. Spesso, non sempre, l'intelligenza si lega ad un aumento della sensibilità: è come se lo sguardo, con l'intelligenza, si affinasse fino a cogliere particolari inesplorati dai più, punti di contatto con il mondo rispetto ai quali la maggior parte delle persone rimane indifferente poichè manca appunto quella sensibilità grazie a cui poter interpretare il significato profondo di quei pixel che altrimenti rimarrebbero fenomenologicamente opachi. Questa sorta di "sensibilità dello sguardo sulla realtà" costituisce un problema nel momento in cui favorisce il dischiudersi di mondo che si costituisce come un angosciante spazio della possibilità. In tal senso, l'acume intellettuale è un ponte insicuro che permette di transitare dal terreno della contingenza (in cui si agisce in modo irriflesso sulla scorta di una routine che scandisce quotidianamente la nostra vita) a quello della possibilità, nel quale è chiaro come tutto ciò che accade, oltre ad essere temporalmente e spazialmente determinato, non è tenuto assieme da legami logici che possono essere individuati a priori. La coscienza di un mondo che rifiuta di adeguarsi ai canoni di una tranquilla autoidentità è una specie di malattia che consente al genio di compiere le più grandi opere d'arte (nel senso più generale del termine) ma che al contempo lo espone ai rischi di un sentimento di inquietudine che si manifesta come una sorta di sradicamento di se stesso da se stesso: la mancanza di stabilità alla lunga logora...
    Non credo che per illustrare l'incompatibilità fra l'intelligenza logico-matematica ed intelligenza espressa in termini di capacità della gestione emotiva possa essere sufficiente l'esposizione di numerosi casi di fallimento delle relazioni interpersonali. Il punto è, parafrasando il grande (e geniale) scrittore austriaco Robert Musil, che per elevare spiritualmente una comunità di persone non si deve compiere l'errore di proporre ricette in base alle quali le risorse umane debbano semplicemente concentrarsi sulle cose dell'anima a discapito di quelle della ragione (come spesso si sente dire in ambito di critica della scienza come tecnicizzazione del mondo); piuttosto ci vuole più ragione nelle cose dell'anima.
    Il pensiero, allora, va a Foucault, ai suoi lavori volti a tratteggiare una archeologia critica della società occidentale dalla quale emergono i contorni di una interessante storia della normalizzazione dell'uomo, nella quale la società e le istituzioni al potere hanno spesso messo al margine quelle persone che proponevano uno sguardo divergente e originale sul mondo.
    Quel che pare a me è che generalmente le reti relazionali su cui si fonda la nostra evoluta società civile sono molto poco tolleranti rispetto a chi manifesta quel genere di sensibilità che spesso si accompagna alle persone che noi definiamo molto intelligenti.
    Ultima modifica di Thomyorke; 08/10/2012 alle 23:36
    quindi deve ritornare l'azzoore normale,il majatlantico, e non il cammajale, o il cammello assurdo.

    Quindi l'Atlantico non è solo il RE dei meteofili lombardi, ma SALVATORE DELL'UMANITA'

  10. #20
    Vento forte L'avatar di Thomyorke
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    Predefinito Re: Olivia, a 12 anni più intelligente di Einstein

    Ma poi, scusate, come si fa a "scremare" l'intelligenza pura dall'apprendimento culturalmente orientato? Se io ho dimestichezza con le inferenze logiche perchè mi hanno legato ad una sedia per un mese obbligandomi ad esercitarmi sul calcolo del primo ordine e, successivamente, mi propongono un test di logica otterrò alla fine un certo punteggio, certamente più alto rispetto a quello che avrei ottenuto se non mi fossi esercitato. E' intelligenza questa?
    Nessuno mi può togliere dalla mente che per padroneggiare un linguaggio logico formale sia necessaria, anche se non sufficiente, una buona dose di memoria unita ad una declinazione meccanica (non conscia) di quanto appreso: ad esempio, la consapevolezza (non inferenziale) delle regole logiche potrebbe costituire un notevole aiuto nello svolgimento di un calcolo basato sulla logica modale e tale consapevolezza (che si esprime nel passare ad esempio da non-non A ad A) è in fondo questione di reagire appropriatamente a degli stimoli in modo non tanto diverso rispetto a quello in cui Cassano (non certo il paradigma dell'intelligenza), reagendo al contesto percettivo-dinamico fornito da una azione di gioco in un campo da calcio, colpisce la palla con perfetta coordinazione e la mette nel sette. Non è che la concettualizzazione dell'intelligenza motoria è stata postulata proprio per evitare repliche di questo genere?
    Se qualcuno mi replicasse che eseguire un problema matematico in modo intelligente non equivale a svolgerlo in modo meccanico, dovrebbe anche fornire un criterio in base al quale si possa stabilire che due cose che sono formalmente identiche (identiche ad esempio ad un compito di matematica svolto perfettamente) si possono distinguere sensatamente. Naturalmente si esclude il caso banale in cui il compito viene dettato da una terza persona.
    Insomma, che vuol dire eseguire una progressione matematica in modo meccanico? Cosa distingue l'esecuzione meccanica da quella "intelligente"?
    quindi deve ritornare l'azzoore normale,il majatlantico, e non il cammajale, o il cammello assurdo.

    Quindi l'Atlantico non è solo il RE dei meteofili lombardi, ma SALVATORE DELL'UMANITA'

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