Dalle mie parti le cose sono drammaticamente peggiorate negli ultimi 30 anni. Prima c' erano solo gli abigeati, praticati da fancaxxisti autoctoni che amavano fare cene a sbafo.

Tuttavia non era raro, anzi era praticamente consuetudine che fino ad allora, anche se ci recavamo a lavorare nei campi, che la chiave rimanesse tranquillamente sulla serratura del portone.

In questi anni é avvenuta l' escalation, con eventi sempre piu' drammatici e violenti, culminati con gli eventi del marzo-aprile scorsi a pochi km da casa mia, con l' omicidio di un orafo e sua madre e la terribile ed efferata esecuzione di Luca Rosi, 'reo' soltanto di voler difendere la sua famiglia.

Perugia, fermati gli assassini di Luca Rosi Il padre della vittima: «Sono delle bestie» - Corriere.it

A me preme sottolineare pure un altro aspetto, fra i tanti evidenziati nel 3D: come mai i media li continuano a definire furti "in villa" anche quando le "ville" sono modeste case unifamiliari, frutto magari dei sacrifici di una vita di un intero nucleo familiare?

Non passa secondo voi il messaggio, in modo nemmeno troppo subliminale, che questi "fenomeni" dediti a tali attività siano una sorta di "Robin Hood" de noantri dediti a togliere al "ricco", quando magari il suddetto "ricco"é una persona che ha investito la propria vita (e quella della famiglia) per crearsi un tetto, al contrario di codesti fancaxxisti?

Guardate che l' 80% di noi ha casa/apprtamento di proprietà, quindi viene automaticamente, in questo modo, ascritto alla categoria "ricco".

Niente mi toglie dalla testa che questo mantra abbia costituito negli anni e costituisca tutt' ora il fertile humus sul quale l' opinione pubblica venga forgiata a credere che in fondo questi "poveracci" dei ladri agiscono "giustamente" per la loro "sopravvivenza" ed é quindi "giusto" che i giudici ed il legislatore usino la mano leggera (con buona pace della certezza della pena e degli annessi / connessi).