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  1. #1
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Il problema certe volte è addirittura quello che pur lavorando non si guadagna (ogni mese ci si rimette:le spese superano le entrate).
    Con la crisi dell'edilizia e del suo indotto,tutte le spese fisse per tenere aperto uno studio di architettura(affitto/mutuo ufficio,spese bollette varie,iscrizioni albo professionale,spese e contributi pensionistici,commercialista,tenuta dei conti correnti-sostanzialmente interessi passivi per gli affidamenti in rosso-manutenzione macchine e computer ecc. ecc.) ogni mese superano di gran lunga le entrate e sarebbe meglio chiudere tutto e stare fermi a casa(tuttavia la speranza che ci sia un'inversione di tendenza ci fa ancora desistere da tale passo perentorio e definitivo).Il lavoro è sceso tantissimo ma anche quello che viene portato a termine,viene pagato pochissimo o non pagato affatto,molto lavoro poi inteso come proposte progettuali,che impegnano intere settimane di lavoro,all'80% non vanno in porto,e rappresentano un'altra fetta di lavoro non retribuito.
    In ogni caso oltre al lamento,ognuno di noi deve resistere e cercare di invertire questa maledetta spirale negativa,il pessimismo acuisce la crisi.Magari cominciando da lavori anche estranei alla nostra preparazione specifica,meglio accettare qualcosa anche di umile che stare a spasso(in attesa poi di poter risalire la china).

  2. #2
    Vento moderato L'avatar di casalino
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    Il problema certe volte è addirittura quello che pur lavorando non si guadagna (ogni mese ci si rimette:le spese superano le entrate).
    Con la crisi dell'edilizia e del suo indotto,tutte le spese fisse per tenere aperto uno studio di architettura(affitto/mutuo ufficio,spese bollette varie,iscrizioni albo professionale,spese e contributi pensionistici,commercialista,tenuta dei conti correnti-sostanzialmente interessi passivi per gli affidamenti in rosso-manutenzione macchine e computer ecc. ecc.) ogni mese superano di gran lunga le entrate e sarebbe meglio chiudere tutto e stare fermi a casa(tuttavia la speranza che ci sia un'inversione di tendenza ci fa ancora desistere da tale passo perentorio e definitivo).Il lavoro è sceso tantissimo ma anche quello che viene portato a termine,viene pagato pochissimo o non pagato affatto,molto lavoro poi inteso come proposte progettuali,che impegnano intere settimane di lavoro,all'80% non vanno in porto,e rappresentano un'altra fetta di lavoro non retribuito.
    In ogni caso oltre al lamento,ognuno di noi deve resistere e cercare di invertire questa maledetta spirale negativa,il pessimismo acuisce la crisi.Magari cominciando da lavori anche estranei alla nostra preparazione specifica,meglio accettare qualcosa anche di umile che stare a spasso(in attesa poi di poter risalire la china).
    Daccordissimo per tutto tranne che per l'ultima frase. Qui ci sn panettieri che fanno i meccanici e meccanici che fanno i panettieri. Il problema è che le macchine non partono e il pane non lievita. L'elettricista fa anche l'idraulico e l'antennista, in realtà non sa far nulla ma ha tolto lavoro a chi negli anni si è specializzato nel suo.
    Pietro Rendina

    Avatar: la mia opinione riguardo l'inverno 2013/2014

  3. #3
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Non vi dico quanto costa al kg il pane qua a Bozen allora



    Con un lavoro hai i soldi, coi soldi mangi. Ok.

    Fino a che punto sono disposto a sacrificarmi pur di avere un lavoro, dei soldi e del pane?
    Fino a che punto posso parlare di 'lavoro'?

    Ho un pezzo di terra? Mi sbatto e mi tiro su l'orto, risparmio su circa 8 mesi di cosiddetto 'oro verde' ovvero le verdure.

    Poi io, pur avendoci lavorato, del mondo del lavoro odierno non sopporto il fatto che il 90% del settore terziario sia di fatto un lavoro inutile: carte, conti, burocrazie e documenti, la cui unica vera funzione è consumare energia, cellulosa di fogli, tonnellate di inchiostro e milioni di bite di memoria perché altrimenti non è da paese civile né da civiltà non avere un efficiente apparato burocratico... ma se l'apparato nel frattempo è inefficiente e perlopiù a livello fattuale inquina pure il mio habitat e altro non fa, non mi dà alcun riscontro concreto.... quanto è civile lasciare in vita un sistema di lavoro, come il terziario, che ha inventato impieghi e lavori per poter dar da lavorare a migliaia di persone, tassabili tutte e tutte col conto in banca?

    Non so, io da qualche tempo sto pensando sempre più che l'attuale crisi economica sia:

    1. strumentalizzata dai media e frutto di un rincoglionimento globale
    2. irrisolvibile se si astrae ulteriormente la finanza (bitcoin valido in borsa ho letto di recente)
    3. deve essere lo spunto di riflessione definitivo per ripensare TUTTO!



    Deve avvenire sempre più spesso, secondo me, che ognuno di noi singolarmente inizi a guardarsi da fuori e inizi a guardare da fuori e con distacco tutta l'immensa giostra che è la civiltà in cui siamo immersi, dal telegiornale al lavoro alla nostra quotidianità.
    Dobbiamo iniziare a capire tutti che siamo entrati in un'epoca nuova della civiltà, dell'umanità e del pianeta.
    Per la prima volta viviamo in una Terra che è completamente diversa da come i nostri trisavoli la conoscevano: come specie dominante abbiamo inciso su tutta la biosfera.
    Climaticamente lo sappiamo: ci sono nuovi trend e cambiamenti climatici in atto e pressioni enormi esercitate dalla nostra presenza.

    Con quasi 8 miliardi di persone e una crisi economica che pretende di uscire reiterando idee come il PIL, la crescita, la ripresa dei consumi, degli acquisti.... che posizione prendiamo noi singoli???



    Davvero si crede ancora nel benessere dato dal + davanti al PIL? Se il compromesso è respirare e mangiare merda e non avere alcun benessere... allora è bene che mi ripensi.
    Status symbol e cliché sociali neanche li affronto, perché il buon senso (nel dire che non è la Mercedes SLK a dar benessere e felicità) credo sia rimasto.

    Io credo che pensarsi -ora, terzo millennio, civiltà planetaria, globalizzata e minacciata- in questo modo, aiuta a rivedere le vere priorità.
    Che è l'ambiente, secondo me e lo sarà sempre più.


    Veramente la ritengo cruciale come questione.
    E le risposte nichiliste non valgono, scappatoia comoda.



    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    Il problema certe volte è addirittura quello che pur lavorando non si guadagna (ogni mese ci si rimette:le spese superano le entrate).
    Con la crisi dell'edilizia e del suo indotto,tutte le spese fisse per tenere aperto uno studio di architettura(affitto/mutuo ufficio,spese bollette varie,iscrizioni albo professionale,spese e contributi pensionistici,commercialista,tenuta dei conti correnti-sostanzialmente interessi passivi per gli affidamenti in rosso-manutenzione macchine e computer ecc. ecc.) ogni mese superano di gran lunga le entrate e sarebbe meglio chiudere tutto e stare fermi a casa(tuttavia la speranza che ci sia un'inversione di tendenza ci fa ancora desistere da tale passo perentorio e definitivo).Il lavoro è sceso tantissimo ma anche quello che viene portato a termine,viene pagato pochissimo o non pagato affatto,molto lavoro poi inteso come proposte progettuali,che impegnano intere settimane di lavoro,all'80% non vanno in porto,e rappresentano un'altra fetta di lavoro non retribuito.
    In ogni caso oltre al lamento,ognuno di noi deve resistere e cercare di invertire questa maledetta spirale negativa,il pessimismo acuisce la crisi.Magari cominciando da lavori anche estranei alla nostra preparazione specifica,meglio accettare qualcosa anche di umile che stare a spasso(in attesa poi di poter risalire la china).


    Detto ciò appunto, fate le vostre riflessioni, fermatevi un attimo, poi riprendete, anzi riprendiamo pure a cercare lavoro per avere dei soldi per avere del pane...



    Verrà il giorno in cui o salterà tutto o proseguirà tutto e ci avveleneremo e diventeremo dei mutanti a quel punto. O degli zombie, e in effetti non siamo lontani dall'esserlo.




    (''Ok, la tirata moralistica l'hai fatta, ora non rompere i ******** che devo giocare a FIFA sul mio nuovo cell HTC'' mi scrisse un amico una volta )

  4. #4
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Citazione Originariamente Scritto da il buon Neofita Visualizza Messaggio
    blabla
    Si vede lontano 1 miglio che c'hai 22 anni :D
    E non e' un insulto, bada bene (se lo fosse non lo specificherei). E' la realta' che traspare dal tuo discorso, lungo il quale e' passata un sacco di gente mentre attraversava la tua eta'... piu' o meno me compreso, con alcune differenze di fondo. Salvati questo tuo messaggio, stampalo, mettilo in un libro e rileggilo tra una quindicina di anni, avrai reazioni interessanti.
    "You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)

  5. #5
    Uragano
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Citazione Originariamente Scritto da il buon Neofita Visualizza Messaggio
    Status symbol e cliché sociali neanche li affronto, perché il buon senso (nel dire che non è la Mercedes SLK a dar benessere e felicità) credo sia rimasto.
    Vero. Dall'M3 in su peró ci possiamo pensare.


  6. #6
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Citazione Originariamente Scritto da il buon Neofita Visualizza Messaggio
    Non vi dico quanto costa al kg il pane qua a Bozen allora



    Con un lavoro hai i soldi, coi soldi mangi. Ok.

    Fino a che punto sono disposto a sacrificarmi pur di avere un lavoro, dei soldi e del pane?
    Fino a che punto posso parlare di 'lavoro'?

    Ho un pezzo di terra? Mi sbatto e mi tiro su l'orto, risparmio su circa 8 mesi di cosiddetto 'oro verde' ovvero le verdure.

    Poi io, pur avendoci lavorato, del mondo del lavoro odierno non sopporto il fatto che il 90% del settore terziario sia di fatto un lavoro inutile: carte, conti, burocrazie e documenti, la cui unica vera funzione è consumare energia, cellulosa di fogli, tonnellate di inchiostro e milioni di bite di memoria perché altrimenti non è da paese civile né da civiltà non avere un efficiente apparato burocratico... ma se l'apparato nel frattempo è inefficiente e perlopiù a livello fattuale inquina pure il mio habitat e altro non fa, non mi dà alcun riscontro concreto.... quanto è civile lasciare in vita un sistema di lavoro, come il terziario, che ha inventato impieghi e lavori per poter dar da lavorare a migliaia di persone, tassabili tutte e tutte col conto in banca?

    Non so, io da qualche tempo sto pensando sempre più che l'attuale crisi economica sia:

    1. strumentalizzata dai media e frutto di un rincoglionimento globale
    2. irrisolvibile se si astrae ulteriormente la finanza (bitcoin valido in borsa ho letto di recente)
    3. deve essere lo spunto di riflessione definitivo per ripensare TUTTO!



    Deve avvenire sempre più spesso, secondo me, che ognuno di noi singolarmente inizi a guardarsi da fuori e inizi a guardare da fuori e con distacco tutta l'immensa giostra che è la civiltà in cui siamo immersi, dal telegiornale al lavoro alla nostra quotidianità.
    Dobbiamo iniziare a capire tutti che siamo entrati in un'epoca nuova della civiltà, dell'umanità e del pianeta.
    Per la prima volta viviamo in una Terra che è completamente diversa da come i nostri trisavoli la conoscevano: come specie dominante abbiamo inciso su tutta la biosfera.
    Climaticamente lo sappiamo: ci sono nuovi trend e cambiamenti climatici in atto e pressioni enormi esercitate dalla nostra presenza.

    Con quasi 8 miliardi di persone e una crisi economica che pretende di uscire reiterando idee come il PIL, la crescita, la ripresa dei consumi, degli acquisti.... che posizione prendiamo noi singoli???



    Davvero si crede ancora nel benessere dato dal + davanti al PIL? Se il compromesso è respirare e mangiare merda e non avere alcun benessere... allora è bene che mi ripensi.
    Status symbol e cliché sociali neanche li affronto, perché il buon senso (nel dire che non è la Mercedes SLK a dar benessere e felicità) credo sia rimasto.

    Io credo che pensarsi -ora, terzo millennio, civiltà planetaria, globalizzata e minacciata- in questo modo, aiuta a rivedere le vere priorità.
    Che è l'ambiente, secondo me e lo sarà sempre più.


    Veramente la ritengo cruciale come questione.
    E le risposte nichiliste non valgono, scappatoia comoda.







    Detto ciò appunto, fate le vostre riflessioni, fermatevi un attimo, poi riprendete, anzi riprendiamo pure a cercare lavoro per avere dei soldi per avere del pane...



    Verrà il giorno in cui o salterà tutto o proseguirà tutto e ci avveleneremo e diventeremo dei mutanti a quel punto. O degli zombie, e in effetti non siamo lontani dall'esserlo.




    (''Ok, la tirata moralistica l'hai fatta, ora non rompere i ******** che devo giocare a FIFA sul mio nuovo cell HTC'' mi scrisse un amico una volta )
    il tuo amico ha capito tutto.
    Si vis pacem, para bellum.

  7. #7
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: non c'ho una lira......

    Citazione Originariamente Scritto da il buon Neofita Visualizza Messaggio
    Non vi dico quanto costa al kg il pane qua a Bozen allora



    Con un lavoro hai i soldi, coi soldi mangi. Ok.

    Fino a che punto sono disposto a sacrificarmi pur di avere un lavoro, dei soldi e del pane?
    Fino a che punto posso parlare di 'lavoro'?

    Ho un pezzo di terra? Mi sbatto e mi tiro su l'orto, risparmio su circa 8 mesi di cosiddetto 'oro verde' ovvero le verdure.

    Poi io, pur avendoci lavorato, del mondo del lavoro odierno non sopporto il fatto che il 90% del settore terziario sia di fatto un lavoro inutile: carte, conti, burocrazie e documenti, la cui unica vera funzione è consumare energia, cellulosa di fogli, tonnellate di inchiostro e milioni di bite di memoria perché altrimenti non è da paese civile né da civiltà non avere un efficiente apparato burocratico... ma se l'apparato nel frattempo è inefficiente e perlopiù a livello fattuale inquina pure il mio habitat e altro non fa, non mi dà alcun riscontro concreto.... quanto è civile lasciare in vita un sistema di lavoro, come il terziario, che ha inventato impieghi e lavori per poter dar da lavorare a migliaia di persone, tassabili tutte e tutte col conto in banca?

    Non so, io da qualche tempo sto pensando sempre più che l'attuale crisi economica sia:

    1. strumentalizzata dai media e frutto di un rincoglionimento globale
    2. irrisolvibile se si astrae ulteriormente la finanza (bitcoin valido in borsa ho letto di recente)
    3. deve essere lo spunto di riflessione definitivo per ripensare TUTTO!



    Deve avvenire sempre più spesso, secondo me, che ognuno di noi singolarmente inizi a guardarsi da fuori e inizi a guardare da fuori e con distacco tutta l'immensa giostra che è la civiltà in cui siamo immersi, dal telegiornale al lavoro alla nostra quotidianità.
    Dobbiamo iniziare a capire tutti che siamo entrati in un'epoca nuova della civiltà, dell'umanità e del pianeta.
    Per la prima volta viviamo in una Terra che è completamente diversa da come i nostri trisavoli la conoscevano: come specie dominante abbiamo inciso su tutta la biosfera.
    Climaticamente lo sappiamo: ci sono nuovi trend e cambiamenti climatici in atto e pressioni enormi esercitate dalla nostra presenza.

    Con quasi 8 miliardi di persone e una crisi economica che pretende di uscire reiterando idee come il PIL, la crescita, la ripresa dei consumi, degli acquisti.... che posizione prendiamo noi singoli???



    Davvero si crede ancora nel benessere dato dal + davanti al PIL? Se il compromesso è respirare e mangiare merda e non avere alcun benessere... allora è bene che mi ripensi.
    Status symbol e cliché sociali neanche li affronto, perché il buon senso (nel dire che non è la Mercedes SLK a dar benessere e felicità) credo sia rimasto.

    Io credo che pensarsi -ora, terzo millennio, civiltà planetaria, globalizzata e minacciata- in questo modo, aiuta a rivedere le vere priorità.
    Che è l'ambiente, secondo me e lo sarà sempre più.


    Veramente la ritengo cruciale come questione.
    E le risposte nichiliste non valgono, scappatoia comoda.







    Detto ciò appunto, fate le vostre riflessioni, fermatevi un attimo, poi riprendete, anzi riprendiamo pure a cercare lavoro per avere dei soldi per avere del pane...



    Verrà il giorno in cui o salterà tutto o proseguirà tutto e ci avveleneremo e diventeremo dei mutanti a quel punto. O degli zombie, e in effetti non siamo lontani dall'esserlo.




    (''Ok, la tirata moralistica l'hai fatta, ora non rompere i ******** che devo giocare a FIFA sul mio nuovo cell HTC'' mi scrisse un amico una volta )

    Buon Neofita
    ci sono alcune tue riflessioni che condivido,altre meno.Seguendo il tuo ragionamento un pò radicale sulla società dei consumi(che credimi ognuno di noi in un momento della sua vita ha fatto,anche il più incallito degli uomini d'affari)direi che dovremmo stoppare tutta la società dei consumi come la conosciamo oggi(nel bene e nel male) e tornare ad uno stadio precedente,che pensiamo sia stato migliore.Ho qualche dubbio,comunque credo che la società dei consumi sia nata sin dall'inizio della specie umana,quando un cacciatore ha barattato la sua lepre appena uccisa con un sacchetto di fagioli di chi aveva imparato a raccoglierli e poi a coltivarli(anche perchè o imparava a coltivare fagioli o diventava esperto cacciatore),è iniziata allora la diversificazione/specializzazione delle attività umane e siccome credo molto nelle teorie evoluzionistiche,credo che grazie allo spirito di selezione ed anelito ad una vita migliore siamo diventati quello che siamo e magari siamo schiavi del computer ma non moriamo più per un banale raffreddore come i nostri lontani antenati.
    Detto ciò,credo che per te (e per me) sia più facile raggiungere il proprio scopo,ossia una vita meno stressante,con piccoli aggiustamenti personali del proprio stile di vita,senza per forza rivedere tutto il sistema delle relazioni socioeconomiche dell'intero pianeta.Visto che abiti in una bella città(la mia preferita in Italia) ed in una regione meravigliosa che in generale ha qualità della vità elevata (alto tenore di vita senza gli stressanti inconvenienti di una metropoli) potresti benissimo ritirarti in una malga a 1800 m. a fare tanti formaggi quanto basta per pagare il tenore di vita che decidi tu di avere(se non ami fare il formaggio scegli qualcosaltro).
    Io dal canto mio mi sono scelto un lavoro/hobby che mi piace molto(l'aspetto economico in questo periodo è quello descritto nel mio precedente intervento,ma non mollo assolutamente).Povero ma felice ed allo stesso tempo ambizioso e determinato nel dare un indirizzo alla mia vita.

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