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  1. #241
    Vento forte L'avatar di and1966
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    E vabbè, mi ritiro sconfitto. Che poi la sconfitta si traduca in disfatta lo dobbiamo anche al fatto che quel poco che potremmo salvaguardare (turismo, cultura, tipicità agroalimentari, ecc.) Ce lo stanno mandando all' aria grazie anche al "libero scambio" (vedi merce che entra e viene contrabbandata per "made in Italy Dop" cfr la puntata odierna di Focus Economia su R24).
    Chiudo poi con Bassini, ricordandogli il proverbio francese "nel Paese dei ciechi l' orbo è re", parlando di quelli che viaggiano in treno ( che btw è un Frecciarossa executive, comunque, eh!) ma comunque ostentano, rispetto a quelli che v iaggiano con aerei e mignotte. Io preferisco chi va in Focus ( sappiamo chi) o in Panda 30 3p ( il fu ministro Costa). Ecco la vera sobrieta, per me.
    Ultima modifica di and1966; 12/12/2013 alle 21:32
    " Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
    fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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  2. #242
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Ho dovuto attendere 22 pagine prima di leggere la parola "Bilderberg" e la parola "Goldman Sachs", avrei scommesso molto di meno. I rettiliani in quale pagina arriveranno?
    ...quindi tu non credi che nei piani alti di chi governa questo mondo ci sia una sorta di club?....

  3. #243
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Temo che quello che stiamo vivendo sia inevitabile, oltre che previsto. Per dirla in due frasi: non ci siamo ancora resi conto che da una quindicina d’anni a questa parte il mondo è cambiato. E non avendolo capito, molti protestano chiedendo che il mondo si fermi perché si vuole scendere.
    Molti se la prendono con l’Euro ma dimenticano (o ignorano) che mentre entrava in vigore l’euro (nel 2000, mese più mese meno) succedevano altre due cose fondamentali: la Cina entrava nel WTO e si apriva al commercio internazionale e internet prendeva piede facilitando la comunicazione tra operatori prima distanti. Questi fatti, prima che l’Euro, hanno messo in ginocchio quei piccoli operatori economici che erano campati sino a quel momento in condizioni protette. In quegli anni, infatti, la somma degli esercizi commerciali italiani (cioè di negozi e negozietti) era pari alla somma di quelli di Francia, Germania e UK. Come poteva sperare un negoziante di sopravvivere alla concorrenza ,non dell’euro, ma dei centri commerciali e della grande distribuzione? Gran parte della nostra produzione era concentrata su merci a basso valore aggiunto (maglieria, tessile ecc.) che, incalzata da due miliardi e mezzo di cinesi, indiani e quant’altri, alla fine ha ceduto. Dazi? Scusate, anche ammessi, non sarebbero serviti a un tubo. Ragionate: io Italia produco una maglia a 10 euro, la Cina a 2. Ergo metto un dazio di 8 euro in modo che la cinese costi quanto la mia. Giusto? Bene: non sarebbe servito ad un cavolo, perché chi avrebbe convinto un olandese (o un tedesco, o un belga) a pagare 10 (invece di 2) per fare un favore a noi? Nessuno. Perché molti si dimenticano che la concorrenza cinese ha purtroppo causato la scomparsa di molti produttori ma ha portato soldi in tasca a TUTTI i consumatori. Credete che senza la Cina un portatile costerebbe 300 euro? O un televisore al plasma? Ogni volta che compriamo un portatile a 300 euro invece che a 1.500 (prezzo che avevano quando erano prodotti da noi o in USA) ci mettiamo in tasca 1.200 euro.
    Internet, infine. Mettendo in comunicazione i produttori di tutto il mondo ha creato un mercato globale grazie al quale riesco a sapere in tempo reale cosa fa e a quanto vende un produttore di Taiwan. E, sempre in tempo reale, lo posso contattare.
    Questo è quello che è successo nel 2000. Molti non l’hanno capito e hanno nostalgia del mondo antico. Non so se fosse migliore o peggiore di questo, ma so per certo che non è né sarà il prossimo. Piaccia o meno. Quello che ci sta succedendo non è nuovo nella storia. Succede ogni qualvolta un mercato arretrato e inefficiente si apre in un mercato più avanzato ed efficiente. E’ successo da noi quando ci fu l’unificazione d’Italia (e molti meridionali si diedero al brigantaggio, armati di schioppi e forconi – appunto). E’ successo 20 anni fa quando la ex Unione Sovietica, ex grande potenza industriale, una volta aperta al mercato è diventata esportatrice di materie prime (e non più di manufatti, a parte – forse - qualche matrioska). Un tempo produceva (male) televisori e auto. Ma quando sono arrivate Panasonic e Toyota quelle fabbriche sono diventate obsolete nel giro di una stagione meteo.
    Conclusione: non è la politica, non sono i politici ladri, non è un complotto della Spectre. Chiamasi, invece, Storia. Prima lo si capisce, prima si potrà cercare di limitare i danni. Un politico (anche – se lo trovate – il più onesto e integerrimo) non può frenare il corso della storia, così come non posso fermare un nubifragio o una nevicata. Posso cercare di non farmi trovare impreparato. Posso costruire ripari e argini. Ma chi si illude di fermare la nevicata o il nubifragio morirà annegato o assiderato.
    E questi forconi paiono a me gli sconfitti della Storia (parlo di quelli in buona fede, non degli agitatori fascisti a loro mescolati). Mi mettono una tristezza infinita, perché capisco la loro disperazione, ma capisco anche che, nel 90% dei casi, non c’è nulla da fare per loro. Non come persone, beninteso, ma come operatori economici. I negozietti sono destinati a chiudere per due terzi: è così dappertutto. Le piccole imprese di oggetti a nullo valore aggiunto, falliranno. Inutile cercare di sussidiarle: meglio per loro cambiare mestiere da subito. E uno Stato che si rispetti dovrebbe fare questo: accompagnare queste persone altrove, a produrre e fare altro. Ma, oltre questo, c’è poco o nulla da fare.
    ti rileggo con immenso piacere,in poche righe hai descritto perfettamente quello che la stragrande maggioranza degli italiani non ha neppure gli strumenti per capire..se posso permettermi,ho da fare un appunto,tu dici che quello che avviene e' impossibile da fermare,ma solo se continuiamo a preferire questo sistema,aggiungo io...mi piace pensare che il progresso umano puo' andare oltre il capitalismo selvaggio...trovo questo sistema molto primitivo,con le dovute proporzioni mi ricorda la catena alimentare ....non possiamo accettare che il piu' debole annienti il piu' forte,che il piu' grosso uccida il piu' piccolo e considerare il tutto come la forma piu' alta di civilta' del genere umano...io credo che l'uomo possa ambire a molto di piu'...la vera civilta' ,il vero progresso non e' certo questo....magari ci arriveremo fra qualche secolo,ma l'uomo potra' considerarsi veramente evoluto quando la sua societA' sara' fondata su l'uguaglianza ,la liberta' e il diritto alla vita per tutti e non sul denaro...

  4. #244
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da original pio Visualizza Messaggio
    se posso permettermi,ho da fare un appunto,tu dici che quello che avviene e' impossibile da fermare,ma solo se continuiamo a preferire questo sistema,aggiungo io...mi piace pensare che il progresso umano puo' andare oltre il capitalismo selvaggio..
    Sono d'accordissimo. Sono convinto che uno Stato di forza modesta (come l'Italia) all'interno di questo sistema non abbia la forza (ma solo la velleità) di opporsi e di andare controcorrente.
    D'altro canto sono convinto non solo che il progresso umano possa andare oltre questo sistema, ma che DEBBA farlo. E lo deve fare per la sopravvivenza stessa del nostro ambiente (riscaldamento globale & similia) e per il benessere di coloro che qui verranno dopo di noi. Ma deve avvenire a livello globale, non può succedere che una modesta potenza si illuda di combattere ad armi pari con colossi come la Cina o ... il progresso della Storia.
    Maurizio
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  5. #245
    Burrasca forte L'avatar di dan cast83
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Quando parlavo di Storia con la S maiuscola intendevo però far riferimento al fatto che dopo mezzo secolo di storia fondamentalmente bloccata (parlo del dopo seconda guerra mondiale) improvvisamente sono caduti equilibri consolidati che hanno reimbussolato tutto. Sono comparsi nuovi attori (anzi, nel caso della Cina sono ricomparsi; faremmo bene a non dimenticare che, a parte il periodo 1600/2000, la Cina è sempre stata la prima superpotenza mondiale), sono caduti vecchi equilibri e altri si stanno formando.
    Puntualizzazione chiara. Grazie Jadan.


    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Cosa può fare un politico? Un esempio. Di fronte alla minaccia Cina, il politico X sostiene che l'Italia deve cercare di stringere accordi commerciali con la Cina e puntare a diventare la testa di ponte cinese in Europa. Allo scopo propone pure che un porto italiano possa crescere con questa vocazione. Il politico Y, invece, sostiene che manco per idea: alla Cina bisogna far guerra (metaforica) e bisogna puntare a bloccare il commercio cinese eventualmente proponendo dazi. Ecco, il primo lo considero un politico lungimirante (ma fu sconfitto) il secondo no (e, puntualmente, vinse). Il risultato è che la Cina ci ha invaso (e noi eravamo molto poca cosa per opporci ad un colosso come la Cina) e noi, da questa invasione, ci abbiamo ricavato ben poco.

    Ah: i politici citati sono esistiti, e quel dibattito avvenne una mezza dozzina di anni fa.
    Non ero al corrente di qst retroscena. Non mi è chiaro "cosa vedi" nella non-lungimiranza di Y....

    Ultima modifica di dan cast83; 13/12/2013 alle 01:01
    Nell'avatar Palm Desert, Riverside County, CA (354gg sole all'anno e 123mm medi annui)

  6. #246
    Vento fresco L'avatar di ibibi
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    So che non c'entra niente col punto centrale del discorso ed è una pignoleria, ma non ha senso parlare di superpotenze mondiali prima della Rivoluzione Industriale.
    Ok, scusate, ciao
    La Cina, prima dello sviluppo della marineria e dei grandi viaggi d'esplorazione coi galeoni, Cook etc, era semplicemente molto lontana, vedi il viaggio di Marco Polo, la sua durata....ma era grande come ora.
    Ultima modifica di ibibi; 12/12/2013 alle 23:32
    bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.

  7. #247
    Uragano
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto1978 Visualizza Messaggio
    Sul corriere manifestanti con cartelli attaccati al collo dove dice:

    ECCO COME USCIRE DALLA CRISI:

    1) CREARE UNA DEMOCRAZIA DIRETTA...
    2) TORNARE ALLA MONETA SOVRANA
    3) USCIRE DALL'EUROPA DIVENTANDO STATO SOVRANO
    4) ANNULLARE TUTTI I TRATTATI EUROPEI INCOSTITUZIONALI

    cioe... poi vi domandate perche uno deve rispondere che "Ogni uno ha il suo rispettabilissimo mestiere" e che un contadino o commerciante non puo fare un lavoro di un economista o politico (senza offese per i contadini) non e una battuta di poco rispetto ma semplicemente una constatazione di fatto data da questi slogan ASSURDI!!!
    Non si capisce che il mondo non è quello degli anni 60, non esistiamo solo noi.
    Tornando stato sovrano? I dazi? Peccato che nessuno si ricorda che dipendiamo dall'estero con le materie prime e che esportiamo un sacco di roba

  8. #248
    Burrasca L'avatar di giorgio
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da and1966 Visualizza Messaggio
    E vabbè, mi ritiro sconfitto. Che poi la sconfitta si traduca in disfatta lo dobbiamo anche al fatto che quel poco che potremmo salvaguardare (turismo, cultura, tipicità agroalimentari, ecc.) Ce lo stanno mandando all' aria grazie anche al "libero scambio" (vedi merce che entra e viene contrabbandata per "made in Italy Dop" cfr la puntata odierna di Focus Economia su R24).
    Chiudo poi con Bassini, ricordandogli il proverbio francese "nel Paese dei ciechi l' orbo è re", parlando di quelli che viaggiano in treno ( che btw è un Frecciarossa executive, comunque, eh!) ma comunque ostentano, rispetto a quelli che v iaggiano con aerei e mignotte. Io preferisco chi va in Focus ( sappiamo chi) o in Panda 30 3p ( il fu ministro Costa). Ecco la vera sobrieta, per me.
    Grazie per il tuo contributo, come sempre!
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

    ...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)

  9. #249
    Burrasca L'avatar di giorgio
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Non si capisce che il mondo non è quello degli anni 60, non esistiamo solo noi.
    Tornando stato sovrano? I dazi? Peccato che nessuno si ricorda che dipendiamo dall'estero con le materie prime e che esportiamo un sacco di roba
    Credo che bisogna cercare di interpretare i pensieri della gente, anche se non sono espressi con la perfezione di un laureato.
    A volte basta poco, e sbeffeggiarli solo perchè considerati di "rango inferiore" non credo sia la soluzione migliore.
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

    ...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)

  10. #250
    Uragano
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    Predefinito Re: 9 dicembre 2013 - il giorno della grande protesta

    Giorgio la gente pensa al periodo 70-95, dimenticando che stava bene facendo debiti sulle generazioni future

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