
Originariamente Scritto da
burian br
Alcuni pezzi dell'articolo originale tradotto in inglese:
Russia is restoring its unity; the tragedy of 1991, this terrible catastrophe in our history, its unnatural dislocation, has been overcome. Yes, at a great cost, yes, through the tragic events of a virtual civil war, because now brothers, separated by belonging to the Russian and Ukrainian armies, are still shooting at each other, but there will be no more Ukraine as anti-Russia. Russia is restoring its historical fullness, gathering the Russian world, the Russian people together – in its entirety of Great Russians, Belarusians and Little Russians.
Io però non ci vedo tanto una forma di vero imperialismo, ma nazionalismo esasperato. La differenza sembra sottile, in realtà l'imperialista è volto ad assoggettare più territori possibili, il nazionalista a recuperare alla patria una terra perduta o ad affermare la superiorità della propria nazione sulle altre.
Nel caso di Putin, da quanto leggo in quell'articolo, vedo più il desiderio di far rientrare nell'orbita russa Kiev, da lui vista come città fondante la storia russa, per cui ritiene inaccettabile una svolta ad Occidente che significherebbe un tradimento della propria storia.
Per farmi capire, è un po' come gli italiani del 1860 che volevano prendere Roma perchè senza Roma l'Italia non esiste; ancora, una svolta occidentale di Kiev è paragonabile da noi a Roma che diviene una città in mano ai musulmani o agli arabi, la culla dell'Occidente e dell'Europa come la conosciamo oggi che passa ad una sfera d'influenza che storicamente non le appartiene. In un certo senso è già successo, la presa di Costantinopoli da parte dei turchi, e la sua trasformazione in Istanbul. All'epoca fu un vero shock.
A questo punto posso provare ad azzardare qualche ipotesi su Putin:
- non vuole davvero muovere guerra all'Occidente, vuole solo ristabilire la Russia per come storicamente lui la immagina
- non accetterà mai un passaggio di Kiev alla sfera dell'Europa, mai e poi mai finchè in vita, dobbiamo tenerne conto a questo punto e agire di conseguenza, altrimenti è capace davvero di far degenerare la situazione. Un po' come l'ex coniuge che preferisce ammazzare sia sè stesso che l'altro ex-coniuge purchè lui/lei non vada con un altra/o, trascinando nella tragedia anche i figli...
- le minacce sono volte a lasciargli campo libero finchè non raggiungerà il suo scopo di conquista dell'Ucraina
- credo che Putin, una volta rimossa la minaccia che la culla della Russia (Kiev) passi in mano occidentale, non attaccherà i paesi baltici
- quello della NATO è solo un pretesto per giustificarsi (lo dice esplicitamente l'articolo, "And the issue of national security, that is, the creation of anti-Russia out of Ukraine and an outpost for the West to put pressure on us, is only the second most important among them")
- Putin se ne frega delle sanzioni e andrà avanti fino alla fine
La via per risolvere il conflitto la vedo a questo punto nel divider l'Ucraina in un settore occidentale, che comprende la Galizia da sempre più mittleuropea e poco russa, e un'Ucraina orientale nella sfera d'influenza russa, con Kiev, o quanto meno neutrale.
Questo almeno finchè Putin resterà in vita.
Quanto vi riporto è la mia lettura della faccenda, devo ammettervi che se è così Putin è meno pazzo di quel che pensiamo, ma al tempo stesso si rischia che degeneri comunque anche se egli stesso non vorrebbe.
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