Generazioni futureinteressante. Il problema è che siamo nel 2022, e perseguire obiettivi come fossimo indietro di 200 anni lo trovo surreale e grottesco.
Le generazioni future? Secondo me ad un ragazzino Russo frega meno di zero se il suo territorio tra 30 anni sarà più grande( di quanto? 300 km?) e avrà sempre il ricordo di cosa si è dovuto fare per ottenerlo( uccisioni e bombardamenti), oltre che una gran figura di m....a davanti al mondo intero. Penso che alle generazioni future importi un mondo unito e di pace.
Scusa ma per sbaglio è stato inviato 3 volte il mex
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Ultima modifica di Alesa; 01/05/2022 alle 08:25
In realtà quella frase l'avevo piazzata solo per evidenziare la malafede di Putin.
Per me i sistemi democratici dovrebbero lasciare il passo ad una sorta di tecnocrazia, ma i tempi non sono per niente maturi.
CHe poi a pensarci.... in Italia funziona già così, quando non si viene a capo di qualcosa si chiama il tecnico come nel caso di draghi (o nel caso di Monti..peccato che Monti fosse piuttosto scarso pure lui, uno di quei professori che nessuno studente vorrebbe avere con zero esperienze reali...). Soprattutto perchè molti di quelli in parlamento non ci capiscono davvero nulla di quello che stanno facendo. Nel 2018 durante la campagna elettorale DiMaio cominciò a sparare slogan per prendersi il voto degli imprenditori parlando di adempimenti fiscali e che avrebbe tolto alcuni di questi. E ad ogni intervista lo ripeteva tutte le volte sempre le due tre cose che aveva imparato.
Pensa che gli adempimenti che voleva togliere già non c'erano più (cose che sarebbero saltate tutte con la fattura elettronica, già programmate da un paio di anni e con scadenze precise). Davvero non sapeva di cosa stesse parlando e nessuno del suo partito era capace di correggerlo, era da mettersi le mani nei capelli. Ed ora questa persona fa il ministro degli esteri. Se non riusciva ad avere informazioni corrette su della roba che capisce anche la casalinga di voghera immagino che sia altrettanto ferrato in geopolitica.
Ma in questo caso non è nemmeno un problema di democrazia. E' un problema di formazione e capacità di interpretazione della realtà da parte di chi elegge e di chi viene eletto e quest'ultimo non è altro che lo specchio del primo.
P.s. Orsini ha dichiarato che suo nono viveva bene durante il fascismo.
Adesso è tutto chiaro: viene da una famiglia benestante da tante generazioni. I bambini durante il fascismo stavano bene se erano benestanti a prescindere dal regime, tutti gli altri andavano a lavorare come ora lavorano in India. In campagna sotto il sole, o come mio nonno a fare mercati caricandosi la merce sulle spalle e pedalando per centinaia di km. Facevano un paio di anni di scuola elementare a chi andava bene.
A questo punto dubito ci capisca niente di economia e di qualunque cosa abbia a che fare col senso della misura.
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Io credo che per fare il politico ci vorrebbe un preciso percorso formativo, esattamente come tutte le altre professioni che abbiano un minimo di qualifica.
Come dovrebbe essere questo percorso di studi non ne ho idea, ma trovo aberrante che la qualunque possa rincorrere a elezioni e gestire la cosa pubblica.
La Corea del Nord: se necessario faremo uso preventivo armi nucleari
ci mancava sto scemo di un bambino viziatoalza la voce perché nessuno se lo sta più filando
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fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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