Ma infatti da un qualunque esponente di governo o parlamentare qualunque - ormai - mi posso aspettare di tutto. Continuo a fare fatica ad abituarmi al fatto che la seconda carica dello Stato (oggi La Russa ma il discorso è analogo per tutti i colori) si esprima come una delle figure di cui sopra. Ma sicuramente sbaglio io a stupirmi ancora.
Poi che ai fini pratici cambi ZERO siamo tutti d'accordo (il referendum non raggiungerà il quorum comunque). Però che cavolo...
No. La loro colpa è gravissima, che sia o non sia legittimo astenersi le parole hanno un peso e la responsabilità delle conseguenze di ciò che dicono è unicamente loro. Se hai un’opinione contraria ai quesiti spieghi le tue motivazioni per votare NO, e anche in questo caso tu in quanto politico di una democrazia hai l’obbligo morale di convincere la gente a votare con tutti i mezzi. Dire alla popolazione di astenersi è di una gravità assoluta.
Questo aldilà di quanto i referendum vengano strumentalizzati da tutte le fazioni politiche.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Sono d'accordo: nei referendum il non-voto è espressione di volontà tal quanto andare fisicamente a mettere la croce. Ergo far fallire un referendum votando "No" o stando a casa è esattamente la stessa cosa. E dirò di più: si sceglie lo strumento che abbia maggior probabilità di ottenere il risultato prefissato. Se è più probabile non raggiungere il quorum allora è giusto insistere in tal senso.
Se poi il referendum non fosse diventato uno strumento iper-inflazionato, di lotta politica anzichè di indirizzo, di regolamento di conti (a volte interni ai proponenti...), magari il rischio di fallimento per mancato raggiungimento del quorum sarebbe più basso...
E se la campagna non fosse farcita di balle colossali pure sarebbe meglio, ma in questo non è diverso dal resto della comunicazione politica.
Discorso diverso se tale "invito" venisse in occasione di un voto amministrativo-politico.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Diciamo piuttosto che una figura istituzionale dovrebbe astenersi dal far campagna a prescindere essendo, appunto, il suo un ruolo istituzionale e non politico.
Se sei un politico contrario all'abrogazione della legge oggetto del referendum devi cercare di far fallire il referendum con tutti gli strumenti leciti: votare no o astensione.
Se è più probabile che il refendum fallisca perchè i no saranno maggioranza si fa campagna per il no. Se è più probabile che non raggiunga il quorum si fa campagna per l'astensione.
Sono entrambi strumenti leciti e previsti dalla legge quindi direi che di motivi di indignazione ce ne sono ben altri.
Nel caso di un referendum, ripeto, anche no.
E se, come ho già scritto, non fosse uno strumento abusato per motivi che vanno ben oltre lo scopo del medesimo il quorum verrebbe raggiunto più spesso. E non ci sarebbe campagna per l'astensione.
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No, Macron non ha portato della cocaina sul treno diretto in Ucraina - Il Post
Ormai si può passare direttamente a questo
Idiocracy - Wikipedia
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economia, modelli, mercato, finanza
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