Allora... la gnocca acchiappa l'attenzione del marito, che così non cambia canale.
Ma chi fa spesa al supermercato in genere sono le donne, che non si distraggono per la gnocca di turno, e si "bevono" attentamente il prodotto... si chiama strategia integrata
...oppure molto attento e con molti filtri critici istintivi.
Del resto stiamo parlando dall'interno di una nicchia ecologica popolata da individui che perdono tempo a misurare da sé pressione e temperatura anziché affidarsi alle sorridenti annunciatrici che illustrano la carta con i solicelli e le nuvolette... Guardi le isobare, e non ti soffermi a leggere gli ingredienti e il prezzo???!!!
E proprio quel "ritorno" che mi piacerebbe sapere con quali canoni è misurato.
Rispetto a quando? Se faccio una pubblicità martellante e aumento le vendite, questo aumento è conseguenza diretta della pubblicità? O è perchè, ad esempio, alcuni concorrenti hanno aumentato i prezzi, non sono disponibili alcuni loro prodotti, ecc. ? Teniamo conto che, in molti medio-piccoli punti vendita (dai negozi in cui si vende di tutto al piccolissimo supermercato) non c'è una grande disponibilità di prodotti. Di dentifricio magari ce ne sono 4-5 marche. E io sono costretto a scegliere tra quei 5, volente o nolente. Non sono quindi sempre nelle condizioni di poter scegliere un prodotto che vorrei, ma spesso prendo il prodotto che trovo.
E se fosse un semplice gatto che si morde la coda?
Pubblicità martellante di un detersivo -> il negoziante lo chiede al grossista perchè lo vede in pubblicità ogni 3x2 e quindi pensa di venderlo -> il negoziante lo espone a scapito di altre marche -> il prodotto viene venduto perchè il consumatore è quasi costretto a comprarlo, dato che ha poca scelta -> l'azienda grazie alla pubblicità aumenta le vendite. In questo caso l'aumento delle vendite è conseguenza indiretta della pubblicità: è il negoziante che pensa aumenti le vendite, e alla fine accade davvero perchè il consumatore è costretto a comprare quel prodotto, perchè non ne trova altri, e dunque non è libero nella sua scelta!
Lou soulei nais per tuchi
E' vero che noi, in quanto utenti Meteonetwork, non rappresentiamo il campione medio della popolazione... però siamo sempre persone (quelle che chiamano "target"... che sono sempre persone, comunque) però sono convinto che molti meccanismi del marketing venerati come totem e come verità assoluta in realtà possano avere dei punti deboli, e che molte teorie - che sulla carta sembrano una meraviglia - nella realtà funzionano ben diversamente, proprio perchè di alcuni fattori non si tiene mai conto.
Lou soulei nais per tuchi
beh, anche quando fai gli studi statistici selezioni dei campioni medi, e certe frange estreme e non rappresentative le scarti a priori. Il terget è selezionato puntando al massimo risultato. Tanto i border-line non li recuperi, quindi la pubblicità li abbandona al loro destino...
Indiretto o diretto che sia, il lavoro della pubblicità arriva comunque al suo risultato: il negoziante seleziona il prodotto, e l'acquirente compra. Questo è quello che conta.
Non siamo liberi... uuuuuuh! l'acqua calda... certo che no: la libertà non te la regalano nell'ovettokinder, ce la conquistiamo con l'approccio critico e rimanendo sempre in guardia! per gli altri... beh, selezione naturale!![]()
Questa la stavo x scrivere...
Concordo pienamente.
Una discussione molto interessante.
Guarda, io da sempre faccio la spesa soprattutto nei supermercati e devo dire che sono molti più di quanto si pensi gli uomini che vanno a fare la spesa.
Non voglio dire che gli uomini siano meno "bombardabili" dalla pubblicità, ma probabilmente sono più attenti a molti fattori (prezzo in primis, qualità, conoscenza del prodotto..).
Sicuramente gli investimenti in pubblicità nelle aziende danno il loro ritorno, ragion per cui esiste una bella fetta di popolazione letteralmente manipolabile dalla pubblicità.
Ecco, si può studiare questa fetta di popolazione...
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Non è difficile, per modo di dire e per chi lo fa di mestiere ovviamente, buttar giù un algoritmo che incroci tutti i dati e stabilisca il peso dei vari fattori.
Stiamo parlando di mass market eh. Ovvio che per chi compra solo il pane al negozio o per chi ordina una nuova mega-nave da crocierail discorso è diverso.
O magari in un iper ce ne sono 30...
Guarda che quello che conta in questa sequenza è la parte in grassetto. Ergo se funzionasse sempre così la pubblicità avrebbe funzionato perfettamente. Chissenefrega se poi chi lo compra in negozio ha solo una scelta. Quello che conta è che la pubblicità ha fatto sì che quel prodotto sia stato preferito in qualche punto della catena.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
dovresti considerare il fatto che siamo nell'era della televisione. se non sponsorizzi il tuo prodotto non lo conoscerà NESSUNO. e la stragrande maggioranza della popolazione non va più a fare la spesa dal negoziante o drogheria, ma oramai è il supermercato che fa la differenza. e al supermercato ci sono decine di marche per lo stesso prodotto, ergo se non sponsorizzi anche solo probabilisticamente è difficile che una persona prenda il tuo prodotto.
ti faccio un esempio: ad inizio settembre ero a Bari dai parenti. mio cugino lavora da 3/4 anni alla Linkem (contratti adsl, adesso fanno la pubblicità con testimonial "le Iene"). Era tutto preoccupato perchè di lì a breve ripartiva la campagna pubblicitaria e avrebbero avuto lavoro fin sopra i capelli. mi spiegava appunto che le campagne pubblicitarie costano, e per una azienda nuova in fase di crescita come la Linkem è difficile fare pubblicità 365/365, allora la fanno a spot, ogni tot mesi (in periodi ben studiati, guarda caso subito dopo le vacanze perchè la gente dopo le vacanze fa una sorta di ragionamento come dire: anno nuovo, vita nuova, e ha più tendenza a cambiare le proprie abitudini). mi ha detto che è INCREDIBILE la differenza tra quando non fanno pubblicità e quando la fanno. quando la fanno hanno una marea di lavoro, contratti da fare e via discorrendo.
la pubblicità serve eccome. e c'è un altro discorso da fare adesso, che sta diventando l'era internet. anche i più "lontani" dalla tecnologia si sono avvicinati al PC e quindi ad internet. quanti banner ci sono?! una marea, e sono in continuo aumento. pensa che, per farti un esempio, c'era unsito pirata per lo streaming di film in HD che si chiamava altadefinizione.tv. la polizia postale ha scoperto e incriminato il fondatore, un tizio di lecco... questo guadagnava circa 1000€ al GIORNO coi banner. quindi anche lì la spesa è tanta... ma un ritorno economico sicuramente c'è...
qui l'articolo:
Altadefinizione.tv - streaming pirata ancora online! - Il quotidiano italiano
Si vis pacem, para bellum.
Ecco una lista dei + rompiballe in assoluto
1,2,3 Agos
Facile.it
Yogurt activia... (fa ca...re)
Quella della crema con testimonial Andie Mc Dowell (ma quando se ne va in pensione)?
Quella dove c'è testimonial Kate Moss
Quella super martellante del Grande Bordello che sta scassando i maroni,
E dulcis in fundo non so se vi ricordate quella con volume assordante di Rock Economy... ogni volta che partiva cambiavo canale, non se ne poteva proprio +!!!!
Senza dubbio quello dove c'è il ragazzotto con la gomma da masticare e dice di essere "cool".
Ci andasse...![]()
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