Molte regioni italiane hanno al loro interno situazioni linguistiche non solo diverse ma addirittura di ambiti diversi,per cui non hanno nessuna omogeneità culturale al loro interno.
Nelle Marche ad esempio c'è la zona gallo-italica vicina ai dialetti romagnoli a nord,quella di transizione ad Ancona,quella fermana e maceratese del tipico dialetto marchigiano dei film comici,ed infine quella di Ascoli che è quasi abruzzese teramano.
Quattro realtà linguistiche in una sola regione,accorpate nelle tre macroaree nord ,centro e sud.
In Abruzzo il dialetto centrale dell'Aquila non ha nulla da spartire con quello meridionale di Teramo o Pescara.
In Puglia il Salento ed il resto della regione parlano dialetti assolutamente diversi.
Della Toscana si è già detto.
Forse la Liguria, pur nelle diverse varianti, parla solo il ligure.
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Rispolvero la discussione, per dire la mia visto che conosco bene la zona, in quanto ci sono nato (anche se poi ho vissuto anche in altre zone). Per quanto riguarda la provincia di Latina, nella sua parte che era del Regno di Napoli:
1) il dialetto napoletano vero e proprio si parla a Gaeta vecchia (centro storico), Ponza, Ventotene
2) nell'area costiera, o nei suoi pressi (Gaeta "nuova", Formia. Monte San Biagio, Fondi, Itri) si parla un dialetto campano "mischiato" con alcune cadenze molisano-abruzzesi meridionali, e persino pugliesi, dovuti al fatto che in queste zone c'è stata emigrazione di pescatori provenienti dall'area napoletana e pugliese. In ogni caso, anche in queste zone è possibile trovare vocaboli "laziali" in accordo con le parlate ciociare.
3) in altri punti (Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Minturno. Spigno Saturnia) che sono proprio lungo il confine del Garigliano, quindi più vicini alla Campania rispetto agli altri paesi, il dialetto è campano a vocali "piene" ma ha diversi elementi, almeno un 30-40 per cento, di abruzzese e persino romanesco, tanto è vero che i Napoletani sostengono che noi parliamo "mezzo romano", mentre ovviamente i Romani sostengono il contrario.
Non è vero che ci siano tanti tifosi del Napoli. Nella zona in questione il tifo sportivo è così diviso: Juve e Inter su tutti, poi a seguire Roma, Lazio, qualche tifoso del Napoli e qualcuno di Milan e Frosinone.
Va anche ricordato che ci sono molti campani immigrati, anche dalla zona di Napoli, ed è quindi possibile che qualcuno di voi abbia incontrato napoletani trasferitasi dalle nostre parti.
Nell'area della valle del Liri e del Cassinate, in alcuni casi i dialetti sono quelli del punto 2, in altri quelli del punto 3.
Morale della favola: a volte tra paesi vicini non ci si capisce nel parlare dialetto... il mio paese è affine a quelli dei paesi vicini, ma quelli interni. Se vai a Formia (18 km da casa mia) o Gaeta (24) non possiamo quasi comunicare, a livello dialettale.
P.S. Tutte le pagine dei dialetti laziali su wikipedia sono state principalmente curate da me![]()
Ultima modifica di Presidente; 23/04/2018 alle 09:50
Leggo che sei di Grazzanise.. in effetti quelli della tua zona, che dovrebbe essere tra Caserta e Napoli, dove c'è anche una caserma dell'aeronautica, mi pare, dicono che noi siamo chiaramente laziali.. questo perché il Nord del Regno di Napoli a confine con lo Stato Pontificio ha qualche elemento dei dialetti mediani.
P.S. Io ho fatto il militare in aeronautica: 1 mese a Taranto e 9 mesi a Latina Scalo aeroporto. Anche là c'era una stazione meteo, se ben ricordo.
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Per fare un paragone al Nord, prenderei la zona di Mantova e dell'Alto Mincio, dove si incrociano e si mischiano i dialetti di matrice lombardo-orientale, veneta (veronese) ed emiliana (mantovana), con un mix di parlate, accenti e prestiti lessicali molto curiosa e piena di ottimi spunti. Altrimenti l'Isontino più ad est, dove si mescolano le parlate veneta, slovena, furlana e l'italiano "importato" da funzionari ed insegnanti ma anche lavoratori lì emigrati (non è raro trovare cognomi del centro e sud Adriatico in zona; così come a Trieste). E le Dolomiti, tra veneto (principalmente nelle varianti bellunese e trentina), ladino e tirolese, più qualche isola linguistica germanica di antichissima origine.
Anche in Toscana è così. Basta andare sulla Siena - Perugia. Da Siena centro e per circa 20 km si parla senese. Poi subentra la parlata di Arezzo, in comuni che sono ancora in provincia di Siena. Dopo un po', a 42 km da Siena, ancora in provincia senese ma abbastanza vicini all' Umbria, si parla il dialetto "chianino", che è un misto tra toscano e umbro e anche con qualche cadenza laziale..
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Il confine tra stato pontificio e regno di Napoli in provincia di Latina è tra i comuni di Monte San Biagio (ex provincia di Caserta,, dal 1927 nel Lazio ) e Sonnino (ex provincia romana "marittima ", conune sempre appartenuto al Lazio ). I paesi sono vicini, anche se divisi da una montagna. A Monte San Biagio si parla un dialetto Campano mischiato con un po' di ciociaro e abruzzese, senza la vocale finale delle parole e anche con mancanza di alcune vocali all'interno delle parole. A Sonnino si parla ciociaro strettissimo, con tutti i timbri delle vocali e con una cadenza "canterina " che ricorda quella umbro-marchigiana. Esempio : "la mamma sta cullando il bambino "
Monte San Biagio " la mamm' sta a nazzaca' ju vajon'"
Sonnino : "la mamma sta a culla ' glio zico" o "glio mammoccetto "
Da me, che sono vicino all' attuale confine con la Campania ma in una zona interna, è "la mamma sta a connela' glio' ninno "
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
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