Un po' tutta italia è così, anche qui ad esempio i dialetti cambiano vistosamente da valle a valle (per dire, se non si ha un po' di orecchio il noneso è incomprensibile ai più, anche il valsuganotto è arduo da capire per me). Cambia spesso il lessico tra paesi vicini, difatti spesso, pur parlando dialetti uguali, a volte faccio fatica a capire cosa vuol dire l'altro e viceversa proprio perché cambia una parola o il modo di formulare la frase. Spesso si utilizzano parole che per l'altro ha un significato completamente diverso e allora scatta il fraintendimento :D
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prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Notevoli le differenze di influenza dominante fra nord e sud Pontino. Comunque è presto detto:Formia dista esattamente 70 km. da Caserta e 140 da Roma,ovvio che senta molto l'influenza campana. Gaeta, 80 e 130. Sperlonga, 100 e 110.Già Terracina e Fondi sono un discorso diverso,cominciano ad essere lontane da Caserta e Napoli.
Analogo discorso se vai all'interno: una cosa è Cassino(65 km. da Caserta,tutti di autostrada a 3 corsie),un'altra è Frosinone(110 da Caserta e 140 da Napoli).
In ogni caso occorre sempre distinguere paesi borbonici da quelli "pontifici", e distinguere quelli di mare da quelli interni.
Terracina ad es era stato pontificio ma ha un dialetto di transizione tra Campano e Laziale.
Fondi è più lontana da Caserta rispetto a dove sono io, che sono lungo il confine Campano, ma sembrano più campani quelli di Fondi che quelli del mio paese. Questo anche perché nel mio paese, in altri vicini, sia laziali che campani, sono passati i longobardi, a suo tempo, quindi da noi ci sono vocali più piene.. notevoli le differenze con Formia e Gaeta rispetto al mio paese.. es ci vediamo dopo si direbbe a Formia e Gaeta "ce verim' roppe" che è praticamente napoletano, mentre a minturno è "ce vedemo dopo" e da "sci vedemo dopo".
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Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Diciamo che tutto il Lazio Sud "borbonico " era d i origine o Campana o abruzzese meridionale per via della storica appartenenza al regno di Napoli,ma a Fondi sono immigrati secoli fa anche pescatori dalla Puglia e dal Molise per pescare nel lago che si trova là vicino
Da me abbiamo comunque i verbi e alcune cose laziali in un dialetto a base campana, tanto che come scrivevo su noi siamo napoletani se ci sentono a Roma, ma a Napoli, compresi i parenti miei, quando mi sentono parlare dicono tutti che siamo " mezzi romani".
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Qualche differenza dialettale. Es la frase "Il Ponte del Garigliano"
napoletano: "o pont' d'o gariglian' "
casertano del nord (confini lazio) "ro ponte re ro garigliano"
Minturno (LT) " gliù ponte de gliu garigliano"
Castelforte (LT) : glio' ponte de glio garigliano"
La parola "ponte" in napoletano è pronunciata con la "o" aperta, mentre negli altri 3 casi è chiusa
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I cittadini di Gaeta centro storico parlano praticamente napoletano, mentre quello della parte del Borgo di Elena parlano come detto un dialetto Campano -pugliese con qualche parola ciociara. Quelli di Gaeta "nuova", cioè di Elena, chiamano quelli del centro storico "na palaat i paan", cioè il modo di dire di del centro storico per la pala con cui si inforna il pane o la pizza. Ad Elena, invece, si direbbe "na ciocche de pane" che è completamente diverso e non è certo napoletano
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Questo dialetto è presumibilmente di Castro dei Volsci (Frosinone).
E' un mistone incredibile di dialetti e cadenze, per questo mi suona un po' "ridicolo" nella pronuncia, ma lo capisco al 100% essendo per molti versi simile a quasi tutti i dialetti alto-meridionali.
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