Già, hai detto bene, è proprio da Terzo Mondo.
Il fatto che più di una persona su due non sia in grado di comprendere un testo scritto la dice lunga, molto lunga, sul perchè questo Paese non funziona.
Al fondo della pagina di Wiki ci sono le fonti:
Analfabetismo funzionale - Wikipedia
Lou soulei nais per tuchi
Ma la soluzione non è dire: se nessuno prende un libro non facciamo alcun referendum e buonanotte.Casomai, piuttosto, è proprio facendo più referendum come viene fatto in Svizzera che si crea nella popolazione una maggior consapevolezza e un maggior interesse.
Pochi anni fa è stato fatto in Svizzera un referendum sul salario minimo...ora: che competenza può avere un ingegnere, un elettricista, uno sportivo su un tema del genere? Pochissima, essendo un argomento piuttosto tecnico x economisti. Eppure ha votato quasi tutta la popolazione. Perchè? Perchè basta semplicemente informarsi e farsi una propria idea, invece di delegare tutto a qualcun altro.
Mentre invece in Italia non c'è più alcun interesse in qualcosa che non sia il calcio, la Ferrari, le moto o altre palle varie per il semplice fatto che ci si è abituati alla passività, essendo sempre state prese decisioni dall'alto senza consultazione per via referendaria.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Per superare il problema del quorum e dei costi,si potrebbe accorpare il referendum alle amministrative, politiche,europee etc
Sono contrario al 100% riguardo quanto grassettato.
Che cosa ne possono sapere ingegneri, elettricisti o sportivi di salario minimo, di trivelle, di adozioni gay o quant'altro?
La risposta è semplice: NULLA.
Non possono saperne nulla, perchè non è loro competenza, punto.
E invece no, viva la democrazia, dove tutti esprimono la propria opinione alla c... di cane, senza neanche sapere di che cosa si parla.
Certo, ci si può informare in internet (con che qualità dell'informazione, poi?)
Ciascuno ha il proprio ruolo nella vita, ed è giusto che certe decisioni vengano prese da chi ne ha le competenze, non dal primo cretino che passa per strada. Quanto vale l'opinione di mia nonna semianalfabeta sulle energie rinnovabili? Vale quanto quella di un ingegnere nucleare? Ma non scherziamo.
Se devo far costruire un muro ascolto l'opinione del verduriere o del muratore? Se il mio cane sta male vado dal veterinario o dal tabaccaio? Se io sono quasi commercialista posso saperne di adozioni? No! O meglio, posso saperne, posso informarmi, ma non posso arrogarmi nessun diritto tale da poter esprimere un'opinione vincolante per qualcun altro.
Ci sono decisioni riguardo le energie? Bene, che le prendano chi ha studiato la materia, abbiamo fior fior di ingegneri. Si parla di adozioni? Le decisioni agli psicologi e agli psicologi infantili, che hanno investito anni e anni di studi e sanno veramente cosa è meglio o cosa è peggio.
Con il nostro voto eleggiamo delle persone che hanno le competenze (politiche, fiscali, economiche) per prendere delle decisioni o per creare delle commissioni con le competenze necessarie. E dunque che siano loro a decidere, non noi, che non sappiamo neanche da che parte siamo girati.
Lou soulei nais per tuchi
Un po' discutibile però il concetto.
Allora se ragioniamo così non si dovrebbe lottare che so, per migliori condizioni di lavoro ecc.
Stavolta non condivido Lou.
Sono contrario all'abuso dell'istituto referendario come propone un certo movimento politico, ma non al fatto che su tante tematiche una persona non possa dire la sua.
Tanto so come finirà, si punterà a non parlarne per far astenere il più possibile così il referendum fallisce, tante volte si è fatto così e si è riusciti, tranne l'ultima volta, quando i cittadini disattesero le indicazioni di molti partiti e il quorum fu raggiunto (acqua e nucleare, anche io dopo luuunghe valutazioni dissi di si)
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