Direi che allora da questo punto di vista sono assolutamente credente e allineato.
Ok, allora facciamolo.
Dire che la tecnologia non aumenta i posti di lavoro (al netto della fase di transizione in cui questa viene "inventata") in certi contesti (l'esempio paradigmatico dell'industria automobilistica casca a fagiolo) mi pare un po' la scoperta dell'acqua calda. Sì, è così. Una macchina fa il lavoro di X persone e io imprenditore mi compro la macchina. Se per costruire questa macchina servono X/2 persone il bilancio complessivo è di X/2 persone a spasso.
Nei settori di lavoro meno specializzato tale bilancio sarà inevitabilmente destinato a salire, anche se sarei curioso di fare un bilancio complessivo per vedere se è vero, cosa di cui, a naso, ho forti dubbi; dubbi che, volendo, si potrebbero dissipare in fretta: basta prendere tassi di occupazione e disoccupazione negli anni e vedere come sono variati (il che ovviamente vale per il passato fino a oggi e non è detto sia necessariamente vero per il futuro, come ogni statistica).
Bene. Preso atto di questo stato e ponendoci comunque nel caso peggiore ovvero "i progressi tecnologici alla lunga riducono gli occupati" esiste forse una soluzione? Io dico di no. Ma sono aperto alle opinioni contrarie.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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