
Originariamente Scritto da
alexeia
Mah... a dire il vero, qui fra Val Brembana e Val Seriana, l'orso è tanto che si vede in giro. Di tanto in tanto qualcuno lo avvista, lo fotografa, lo filma... Il mitico JJ5 zampettava da queste parti già nel 2008, poi se ne è tornato in Trentino, e alla fine è morto lì, mentre in Seriana si trovava che ce n'era un altro.
Mai visto sparare un orso in Lombardia. Anche se almeno un paio di volte, di notte, è stato filmato addirittura sulla Povinciale...
All'epoca lavoravo nell'alta valle: giravo da sola nei boschi e man mano che la stagione andava avanti salivo di quota sino oltre il limite del bosco. Ricordo che pensavo all'ipotesi di incrociarlo, però non era una cosa che mi spaventava particolarmente. I locali in genere mi chiedevano regolarmente se non avevo paura ad andare in giro da sola, perché in alcune zone girava brutta gente, bipede e
sapiens, ma nessuno mi ha mai messo in guardia per l'orso.
A prescindere dal caso sfortunato in questione e dal suo esito, comunque a monte c'è in discussione secondo me tutto un approccio alla montagna, che negli ultimi decenni è radicalmente cambiato.
Si pensa la montagna come un luogo uguale alla pianura, in cui poter svolgere qualsiasi attività, e spesso senza alcuna preparazione effettiva o senza attrezzature adeguate. Si è "in sicurezza" perché si ha un telefonino e una app che ci mostra su una foto satellitare dove siamo. Quando invece è più frequente trovarsi fuori copertura telefonica che non il contrario, così, tanto per dire. Addirittura qualche anno fa erano venuti fuori siti che fornivano appoggio via telefono, denominandosi "Montagna Sicura".
Ecco, questo non è vero. La montagna non è mai sicura, per lo meno, non lo è come potrebbe esserlo il Parco dietro casa.
Qui non è questione di orsi, ma di tutti gli altri pericoli che ci sono sempre stati, che fanno uscire il Soccorso Alpino più spesso che gli orsi, e che danno lavoro ai becchini più spesso di qualsiasi selvatico.
L'orso, alla fine, è l'ultimo - infinitesimo - dei pericoli che si è aggiunto, ma anche quello meno probabile. Tolto quello, resta tutto il resto.
Da ragazzina mi hanno insegnato che in montagna non si corre, e a maggior ragione dove possono esserci animali liberi. E all'epoca con "animali liberi" si intendeva il cane del cacciatore, il cavallo al pascolo, il cane da pastore e cose del genere. Tutte bestie normali e domestiche, che però possono avere reazioni tutte loro.
Due miei colleghi in un pascolo in quota sono stati caricati dai cavalli. Dicono senza motivo, probabile abbiano fatto inconsapevolmente qualche movimento sbagliato... uno ha avuto il metacarpo fratturato da una zoccolata, l'altro per fortuna ha avuto la prontezza di riflessi di girarsi, è stato preso in pieno zaino ed è volato per un po' di metri, con solo trauma cranico... fiancata del Panda dell'azienda distrutta... ecco, così tanto per dire la montagna, quella sicura dei pascoli... io non conto nemmeno le volte che ho avuto problemi con i cani da guardia lasciati liberi, lungo sentieri che il sabato e domenica sono un via vai di turisti...
Adesso invece si pensa che i boschi in quota debbano essere la palestra per allenarsi in calzoncini e scarpette. Le stesse che usano molti escursionisti su terreni impervi, e
li vedi anche con le cuffiette e la musica nelle orecchie, quando sarebbe buona norma, sempre, fare il meno casino possibile, muoversi con attenzione ed essere attentissimi a qualsiasi rumore. Senza scomodare l'orso, un masso che rotola lungo il pendio può essere buona cosa sentirlo in tempo...
Poi invece no, succede come l'escursionista che ha denunciato il Comune di Valbondione perché sul sentiero del Coca un sasso lo ha colpito a un braccio, e stessa cosa per il Comune di Castione, sentiero sotto la Presolana... l'accusa: il sentiero non era in sicurezza, e il Comune doveva provvedere... Non se ne fece nulla, ma le considerazioni del sindaco di Castione restano valide: si deve chiudere l'accesso alle montagne perché potrebbe cadere un sasso? Cioè, qui abbiamo persone che pensano di muoversi in una specie di bolla sospesa, in cui "la Natura è buona" e loro "si sentono in armonia con essa"...
Ragazzi, non funziona così. A giocare si va al parco sotto casa, in montagna è diverso, sarà sempre diverso.
E' la stessa cosa anche col mare, eh, stesso livello di pericoli... solo che in spiaggia la maggioranza fa il bagno in piscina, e del mare vero ha paura, al massimo tutti in piedi come asparagi con l'acqua alle ginocchia.
Sia pure tolti gli orsi, e magari anche i lupi, resta il fatto che dobbiamo ripensare tutto il nostro rapporto con la montagna, a partire dal concetto di "attività ludiche": si possono fare attività che piacciono, attività che danno in qualche modo piacere o benessere, ma in montagna non si gioca. E di pericoli, anche senza gli orsi, ce ne sono a sufficienza per guardarsi bene davanti e dietro e di fianco. Questo è.
Solo che adesso
li esorcizzeremo per un po', perché eliminati gli orsi, i boschi sono sicuri anche per le mamme coi bambini. E questo è secondo me il problema maggiore. Dare per scontato che siamo bravi, siamo attrezzati, siamo tecnologici, e quindi possiamo andare dappertutto a fare quel cavolo che vogliamo.
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