
Originariamente Scritto da
snowaholic
Le batterie sono una delle tecnologie che sta cambiando di più negli ultimi anni, altro che medioevo! Ormai una piccola batteria fa 200 km e si arriva a 400 km con costi non proibitivi (ci sono modelli che arrivano a 600 ma costano molto). Se facessi abbastanza km l'avrei già comprata una macchina elettrica, ma se non si arriva almeno a 15000 km all'anno i costi sono ancora altini (ma in rapido calo), quindi mi sono limitato ad una ibrida. Ma per chi ha la possibilità di ricaricare a casa e fa molti km il risparmio sul ciclo di vita già ai prezzi attuali è consistente.
Per l'uso urbano la differenza tra motore tradizionale ed elettrico è incredibile, fai lo stesso
Che inquini più di una macchina tradizionale nel cicli di vita è una leggenda, questo è vero solo per la CO2 nel caso in cui si produca l'energia elettrica con il carbone, già con il mix energetico italiano anche la co2 sul ciclo di vita é inferiore, in prospettiva con la diffusione delle rinnovabili lo sarà sempre di più.
E per la salute di chi vive in città o in pianura padana sarebbe una rivoluzione.
Sui metalli delle batterie il litio non è certo raro anche se il problema esiste. Il cobalto sembra sostituibile, ci stanno lavorando molto per ridurlo o eliminarlo.
Chissà poi se le nuove generazioni di batterie poi continueranno ad avere bisogno di questi metalli, sicuramente ne useranno molto meno visto che il progresso tecnologico consente di avere batterie sempre più piccole che usano meno materiali.
L'idrogeno invece si è completamente impantanato sulla dipendenza da metalli rari (platino in primis) e su un grave problema dei efficienza, nonostante massicci investimenti. Il motivo è abbastanza evidente, per produrre l'idrogeno serve energia elettrica con una perdita di energia nel processo di circa il 30%, cui va aggiunta una perdita altrettanto grande nella combustione interna. Usare l'energia elettrica direttamente per ricaricare le batterie è più semplice ed efficiente.
Senza contare il problema di impiantare una rete di distribuzione per un gas che si infiamma con estrema facilità, mentre la rete elettrica è già presente e facilmente adattabile.
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