
Originariamente Scritto da
galinsog@@
No. Calma queste sono "burionate"*, il problema non è il singolo scenziato su 100 o su 1000 che dice cose quantomeno eccentriche o sostiene cagate sesquipedali, il problema sono i media che danno risalto a posizioni ultra-minoritarie perché confermano pregiudizi dei loro lettori. Il problema sono quotidiani come "La Verità" o in misura appena minore "Il Tempo" che spacciano balle** sui vaccini perché si sono creati una nicchia di lettori antivaccinisti che cliccano a migliaia sulle home page dei loro siti e perché di riflesso ci cliccano anche i favorevoli al vaccino, perché si incuriosiscono o per spirito "di parte" e facendo questo si rivelano perfino più scemi dei no-vax...
Il problema è quando media anche più "prestigiosi" e meno orientati politicamente verso certe frange estremiste danno comunque ampio spazio a presunti casi di "reazioni avverse" gravi o fatali, presunti effetti avversi che si confermano tali solo in una minoranza di casi, ma è molto difficile leggere robe tipo "Morte di XX il vaccino non c'entra" e se accade finisce in un trafiletto, eppure se parliamo di reazioni avverse, al fianco di rarissimi casi confermati, ve ne sono centinaia per cui il nesso si è rivelato inconsistente...
Aggiungo infine casi acclarati di vere e proprie manipolazioni che hanno creato aspettative gonfiate e irrealistiche su terapie anti-Covid di nessun impatto (es. la narrativa nata intorno al plasma iperimmune, che viene mantenuta in vita, nonostante una marea di articoli scientifici che dimostrano la sua sostanziale inutilità) o magari efficaci in alcuni casi ma d'impatto clinicamente molto limitato e che all'epoca, parliamo di 2 anni fa, non erano in grado di imprimere una svolta significativa alle strategie farmacologiche anti-Covid (es. Remdesivir). Poi è cambiato tutto col vaccino, coi monoclonali e con anti-virali specifici.
Questo comportamento da irresponsabili, volto ad assecondare ogni forma di bias di conferma, ha creato una vera e propria "bolla" mediatica che ha finito con lo screditare tutti. Un'altra perversione dell'informazione generalista sul Covid19 è stata l'esaltazione di divergenze minime tra scienziati (divergenze che ci possono essere e spesso partono da considerazioni personali di natura sociologica e/o politica più che farmacologica, infettivologica o microbiologica) a fronte di una comunanza generale di vedute...
*Burioni sarà anche un bravo virologo (anche se a livello di pubblicazioni ha un impact-factor decisamente non eccelso) ma a livello politico, mediatico, umano è meglio soprassedere. Le sue opinioni sulla democraticità della scienza fanno molti proseliti ma sono e restano coglionate e oltretutto sono metodologicamente molto deboli, nel senso che è sacrosanto l'appello alla competenza ma l'"Argumentum ab auctoritate" che lui usa massivamente per togliere la parola a chi lo contesta su twitter (compresa gente che di statistica e di analisi dati, per formazione e per mestiere, sa molto più di lui) è una fallacia logica e tale rimane a prescindere dall'autorevolezza di chi ne fa uso. La scienza empirica non è democratica nella misura in cui pretende la verifica sperimentale od osservativa degli assunti teorici ed è al contempo democratica, perché assumendo come guida il metodo scientifico (con i suoi precisi limiti, ampiamente indagati da personalità del calibro di Karl Popper o Thomas Kuhn) consente a tutti coloro che hanno acquisito delle competenze in un dato settore (di una disciplina scientifica) di confrontarsi alla pari e di intendersi, basta avercele le competenze e dimostrarlo coi (e nei) propri lavori.
** Se lo scopo dell'Ordine dei giornalisti è anche quello di garantire l'etica professionale se ne conferma ulteriormente l'inutilità. Tutela una minoranza dei propri iscritti e tollera comportamenti eticamente aberranti. Ma lo ripeto, la colpa non era di Montagnier, la colpa è di chi l'ha sfruttato. Si può aver contribuito in modo determinante alla ricerca scientifica sulla microbiologia dell'AIDS ed avere opinioni aberranti sul Covid, essere uno degli scopritori del DNA ed essere delle teste di cazzo razziste e degli spregevoli misogini (James Watson) il problema è quando queste poco "encomiabili" posizioni vengono, dai media, messe sullo stesso piano dei meriti scientifici "Se lo ha detto un Nobel premio per le scoperte genetiche è vero, i ne(g)ri sono inferiori e le donne sono stupide", "Se lo ha detto lo scopritore dell'HIV è vero, i vaccini sono sieri genici sperimentali fatti per modificare il DNA umano con secondi fini loschi") è da questa roba che bisogna difendersi, perché anche lo scienziato ha diritto ad una sua quota parte di imbecillità e ad essere un'emerita testa di cazzo, l'importante è ogni peto prodotto da un Nobel o da un grande scienziato non venga propagandato come "Opinione scientificamente fondata" da qualche mezzo d'informazione interessato al click-baiting.
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