
Originariamente Scritto da
galinsog@
Sì, mi sono espresso male, ovviamente la popolazione non è composta dai soli residenti, perché c'è pure una componente fluttuante, che nel caso di comprensori turistici (e la tua regione è praticamente un unico grande comprensorio) comporta aumenti di popolazione che possono anche superare il 300% (su scala localissima ci sono comuni che in alta stagione hanno anche incrementi di 6/8 volte il numero medio di residenti, uno di questi, prendendo un esempio ligure che conosco bene, è quello di Laigueglia). Non a caso in demografia si parla di "fluttuazione" della popolazione e di "popolazione fluttuante" e va messa in conto quando si organizzano servizi socio-sanitari e sanitari.
Che la qualità media dei servizi sanitari valdostani sia buona/ottima non lo contesto, il punto è che spendete troppo poco. Avete un'ottima qualità in termini di prestazioni, ma la qualità elevata (es. tempi di attesa ragionevoli, alto livello di soddisfazione per le prestazioni ambulatoriali e nosocomiali) non compensa il fatto di avere meno servizi. Tanto per essere chiari, venendo alla spesa primaria, nel periodo 2000-2018 la tua regione ha speso in Sanità il 7,7% della spesa totale regionale (la media nazionale è superiore di poco all'11%), l'Emilia Romagna ha speso il 12,8%, la Lombardia il 13,7% (la fonte è il Sistema CPT dell'Agenzia per la coesione territoriale). La Sanità è la seconda voce di spesa dello Stato nazionale (la prima è la previdenza sociale) ma è di gran lunga la principale fonte di spesa per tutte le regioni, quindi non è un problema se sia prima anche da voi (lo è e di gran lunga), quanto un problema di indirizzo rispetto ad altri capitoli del vosto bilancio, poi si può spendere molto e molto male (Sicilia, Calabria), si può spendere molto e in modo discutibile (Lombardia), si può spendere abbastanza e pure bene (Emilia e Veneto) ma dubito che, dati i costi primari in Sanità, si possa spendere poco (molto sotto soglia) e avere un sistema efficiente. Come ho appena scritto se si spende sotto una certa soglia si hanno meno servizi, magari eccellenti, ma pochi e infatti se si va ad analizzare la spesa valdostana si vede come sia principalmente assorbita dalla componente delle retribuzioni (il report che ho citato prima). Un'altra cosa notevole, che avevo notato in un momento di "nullafacenza forzata" durante l'ondata di fine 2020 è che, se si guardano i dati relativi all'impatto sulla popolazione della pandemia Covid19, tre delle regioni che spendevano meno (Valle d'Aosta, Friuli, Venezia Giulia e Liguria) erano tra quelle che in termini di mortalità complessiva facevano mediamente male, non male a livelli catastrofici (come la Calabria, che tra l'altro spende pure più della media) ma comunque peggio della media. L'unica eccezione relativamente virtuosa era soprendentemente il Lazio. Tra l'altro Liguria, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia avevano pure indicatori scadenti in termini di resilienza, che vuol dire che ad esempio erano poco preparate all'impatto diretto delle ondate epidemiche.
Più in generale, se veniamo a come sono stati spesi i soldi del SSN dopo la regionalizzazione, esiste un grande problema di ottimizzazione per aree geografiche della spesa sanitaria, io sono per una sanità il più possibile territoriale, ma la VdA resta per me un esempio di area disfunzionale (come per altre ragioni lo è la Liguria), tant'è che come scrivi tu stesso per interventi e cure oltre una certa complessità ci si deve spostare su Torino, bene che la cosa sia stata organizzata con protocolli ad hoc tra le due regioni, ma resta comunque sintomo di una carenza, che dipenda dalla leva fiscale (siete troppo piccoli, poco da fare...) o dalla capacità/volontà di spesa e secondo me pesano tutti e due i fattori.
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