Ascoltato stamattina un video-reportage di un prof di origine cinese che è stato un mesetto in Cina a cavallo dell'epidemia.
Niente dati ufficiali, a parte quelli noti a tutti, ma sensazioni sul posto.
1. Wuhan: molto probabilmente i casi sono sottostimati in quanto c'è "shortage" di un po' di tutto; i test vengono quindi fatti prevalentemente sui malati "seri"; aldilà delle conseguenze pratiche questo di sicuro non aiuta le statistiche.
2. Resto della Cina: a ieri 6000 casi e pochissimi morti, un ordine di grandezza percentuale in meno rispetto a Wuhan
3. Pare che se all'esterno la Cina è stata abbastanza collaborativa, all'interno la comunicazione governativa sia stata quasi nulla fino al momento in cui, in pratica, hanno messo Wuhan in quarantena.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Questi i messaggi che intanto iniziano ad arrivare ...
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“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Pur con tutte le incertezze del caso ormai sembra certo che i dati cinesi siano sottostimati in due modi. Fino a metà gennaio il governo cinese stava negando la trasmissione uomo-uomo e ha sistematicamente occultato i primi casi. Soltanto quando hanno iniziato ad esserci diversi casi all'estero e alcune stime epidemiologiche di scienziati internazionali hanno ipotizzato la presenza di migliaia di casi già esistenti in Cina il governo cinese ha iniziato a pubblicare con regolarità i numero dei nuovi contagi accertati. Questo ha portato ad una improvvisa accelerazione dei nuovi casi dal 17 gennaio, che ha creato l'illusione di una crescita esponenziale rapidissima, quando invece è molto probabile che si partisse da una base consistente di contagi e l'incremento percentuale dei nuovi casi fosse ben più basso fin dall'inizio. Al momento i casi confermati aumentano del 20% giornaliero da qualche giorno secondo i dati ufficiali, quindi ancora nessun vero rallentamento.
Dubito tuttavia che i primi casi siano stati aggiunti ex post alle statistiche, quindi quelle migliaia di casi andrebbero sommati ai numeri ufficiali del totale di casi.
Il secondo problema è quello confermato da questo medico, non tutti i casi sospetti sono stati sottoposti al test, quindi non possono diventare casi confermati. Se aggiungi i casi lievi mai identificati potrebbe essere necessario aggiungere altre migliaia di casi.
Adesso c'è un forte timore riguardo la possibile diffusione del virus in Africa, dove finora non ci sono casi accertati ma considerati i forti legami con la Cina questo sembra una anomalia, il rischio è che non siano stati identificati correttamente (in tutto il continente solo due laboratori possono eseguire il test). Gli stati africani non sono in grado di fronteggiare questo tipo di epidemie, si può solo sperare nel fatto che il clima tropicale non favorisce la diffusione di questo tipo di infezione.
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Ho letto alcune ipotesi sul Coronavirus che sembrerebbero scongiurare il rischio di un'estensione in Africa.
Il virus, in effetti, appartiene alla famiglia dei Coronavirus, che causano anche il comune raffreddore. Essi preferiscono un clima fresco/freddo e umido, e lì proliferano. In questo senso alcuni scienziati ipotizzano che il riscaldamento del clima con l'avanzare della stagione (da Marzo/Aprile) dovrebbe autolimitare l'infezione fino a farla ridurre a isolati focolai.
Non dimentichiamoci che Wuhan ha medie climatiche molto fredde pur essendo a soli 30°N, lo scorso Gennaio ha avuto medie 0/8°.
Commentary: Hot and humid weather may end the novel coronavirus – as well as the development of a vaccine - CNA
Al tempo stesso, se fosse così, avrebbe difficoltà a diffondersi in Africa, dato il clima caldo, e nella stessa Cina meridionale non appena subentrerà la primavera.
Un ultimo aspetto che potrebbe aver ritardato le diagnosi: siamo nel periodo dell'influenza. Probabilmente molti cinesi non ci hanno fatto caso fino all'ultimo ai sintomi, essendo simil-influenzali.
Appena letto che in laboratorio ci sono stati risultati parzialmente positivi mediante antivirali esistenti.
N.B. Laboratorio <> pazienti.
Ma sarebbe una bella botta di culo.![]()
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Esattamente quello che ha scritto @burian.br nel messaggio successivo. Essendo essenzialmente un virus del raffreddore mutato potrebbe seguire un simile andamento stagionale e in posti caldi potrebbe avere maggiori difficoltà di diffusione, anche se non è scontato.
Anche la precedente pandemia influenzale, la h1n1 del 2009, si diffuse meno in Africa rispetto ad altri continenti, era poco diversa da una normale influenza stagionale quindi nessuno la ricorda ma era estremamente contagiosa (la presi anche io, all'università si diffondeva come un incendio).
Con questo non voglio minimizzare i pericoli di questo coronavirus, se si diffondesse quanto un tradizionale raffreddore sarebbe un bel guaio.
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Ultima modifica di snowaholic; 06/02/2020 alle 09:05
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