
Originariamente Scritto da
carbo70
Segnalo un bell'articolo, che condivido, sul Corriere della Sera, relativamente ai dati che appaiono sul bollettino della Protezione Civile e a quali sono le condizioni per riaprire.
Coronavirus, qual è l'unico dato davvero importante nel bollettino della Protezione civile - Corriere.it
Dice che, come noto praticamente a tutti, dopo così tanti giorni di analisi accurata del bollettino giornaliero, gran parte dei dati in esso contenuti sono poco utili, se non come generale linea di tendenza, perchè:
1) Tamponi: i criteri sulle persone a cui farli sono diversi da regione a regione, indicano il numero di campioni e non le persone sottoposte a tampone;
2) Casi totali: quelli "ufficilali" sono solo una piccola parte delle persone contagiate;
3) Dimessi / guariti: riportano il numero dei dimessi, ma non tutti questi sono in realtà guariti, cioè negativi al tampone.
4) Deceduti: è un dato sottostimato, anche in maniera molto significativa nelle province più colpite.
L'unico dato veramente importante è quello delle persone in terapia intensiva e il suo andamento nel tempo. Secondo l'articolo, che riporta il pensiero del biologo Bucci, non bisogna riaprire in base al valore di R0, perchè i dati per calcolarlo non sono statisticamente attendibili, ma quando sarà libero il 50% di posti in terapia intensiva. Insieme a questo parametro, per poter riaprire dovrà essere migliorata la sorveglianza, dovrà essere effettuato uno screening alle categorie esposte, individuando i focolai con sistemi di tracciamento. Le modalità per sorveglianza e tracciamento sono attualmente allo studio della task force incaricata dal governo.
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