Originariamente Scritto da
Perlecano
Nel dato islandese ci sono pochi "grandi anziani" (non solo rispetto alla demografia italiana, che vede un'età media maggiore di quella islandese, ma anche rispetto alla demografia islandese: incidenza per classi di età che tende a diminuire al superamento degli 80 anni). guarda in proposito l'ultimo grafico a questo link:
Tolulegar upplysingar
Può essere più affidabile il dato australiano, dove però la popolazione è stata testata un po' meno a tappeto e quindi il sommerso, rispetto a quello irrisorio dell'Islanda, può essere un po' maggiore. Inoltre in Australia, tra gli over 80, il contagio è avvenuto quasi esclusivamente nelle RSA (infatti oltre i 90 anni è una strage - dato che i più arzilli spesso non vivono in casa di riposo: il 40% degli over 90 contagiati è morto, grossomodo). Ecco il link australiano, dove si nota un gran numero di over 70, a differenza che in Islanda, dove (puoi vederlo sempre nel link del precedente capoverso) tra 60-69 anni e 70-79 anni il calo dei contagiati è drastico:
https://www.health.gov.au/sites/defa...nfographic.pdf
In Islanda la letalità è dello 0,56% sul "parco contagiati" totale, mentre è dell'1,37% in Australia: ma questo è dovuto unicamente alla diversa distribuzione percentuale dei casi tra le varie fasce d'età della popolazione. Ossia:
-In Islanda, nella fascia 70-79 anni, sono morti 3 pazienti su 62. La letalità è del 4,8%.
-In Australia, nella stessa fascia d'età, sono morte 29 persone su 710 malati circa. La letalità è del 4,1%, meno di quella islandese.
-In Islanda tra gli 80 e gli 89 anni sono morti 4 pazienti su 16. Letalità del 25,0%.
-In Australia nella medesima fascia anagrafica ci sono stati 31 decessi su circa 185 pazienti. Letalità del 16,8%, meno di quella islandese.
(Ok, la fascia degli ultranovantenni vede una letalità nulla per l'Islanda e molto elevata per l'Australia, quindi anche questo incide. Ma se ci limitassimo alle due fasce summenzionate, per dire, otterremmo - constatando poi che la letalità complessiva australiana è "paradossalmente" più alta di quella islandese - un Effetto Simpson).
Altra cosa da dire: la distribuzione dei contagi in Islanda è praticamente paritaria tra maschi e femmine (finora si sono ammalati 893 maschi e 905 femmine); in Australia, invece, nella macro-fascia che va dai 60 agli 89 anni (che alla fine è quella determinante per la letalità complessiva, visto che oltre i 90 anni ci sono poche persone infettabili e che prima dei 60 anni la letalità è bassissima), prevalgono i maschi in tutte e tre le classi "decennali" in questione (60-69, 70-79 e perfino 80-89!). Sappiamo bene come gli uomini siano più suscettibili a complicazioni gravi, eventualmente fatali, rispetto alle donne.
@
burian br, penso possa interessare anche a te.
Segnalibri