Francia record, oltre 7000 in 24 ore, va anche detto che in una settimana hanno fatto oltre 900 mila tamponi
Ma non si sarebbero recate comunque la maggior parte.
Basta vedere quanto è diminuita la quota di infarti, persino al Sud. Molte persone quindi, invece che chiamare il Pronto Soccorso, preferivano evitare.
Un paziente di mio padre, che richiedeva un urgente intervento al cuore, ha preferito procrastinare a Giugno, per timore del contagio. Eppure l'intervento lo avrebbero fatto anche ad Aprile, perchè era un'urgenza e quelle NON erano sospese.
Non dobbiamo nemmeno immaginare che siano state interrotte tutte le cure, perchè sarebbe stato impossibile. Chi doveva sottoporsi alle terapie tumorali, che richiedono una stringente cadenza ogni tot settimane, non si sono, ne sono certo, sottratti alla cura.
Sono stati rinviate solo le visite per chi non aveva ancora diagnosi, o ritardate finchè possibile le terapie per coloro che comunque non erano a pericolo di vita in quel momento, o con un tumor in fase precoce e per cui si poteva ancora attendere un mese.
Questo articolo è tratto da «la Lettura» #456 in edicola da domenica 23 agosto (e per tutta la settimana) in abbinamento con il «Correre della Sera» e disponibile nell’App de «la Lettura» per smartphone e tablet.
A proposito di Covid-19 si è parlato tanto e si continua a parlare di asintomatici — e anche con una certa apprensione — perché sembravano essere quelli che diffondono la malattia fra l’altro senza saperlo. E se invece fossero proprio loro ad aiutarci a venire a capo della pandemia di Sars-CoV-2?
Cominciano a chiederselo in tanti e paradossalmente l’idea viene da una... prigione; o meglio da quello che sta succedendo in alcune prigioni degli Stati Uniti. Secondo il «Washington Post» in Arkansas, North Carolina, Ohio e Virginia le persone infette fra i detenuti sono più di tremila: ebbene, il 96 per cento di loro non ha sintomi. È uno dei misteri di questo virus che cominciamo a conoscere un po’, ma non del tutto ancora. Perché per esempio ci sono persone che vivono o lavorano a contatto di chi è malato, si infettano, ma non hanno sintomi e non si ammalano? Se riuscissimo a capire cos’è che li protegge potremmo certamente avere un’arma in più nei confronti di questo virus.
Monica Gandhi, esperta di malattie infettive dell’Università di San Francisco in California, s’è subito chiesta come mai ci fosse un numero così alto di infezioni asintomatiche. Questa la sua conclusione: «Non è detto che sia sempre un problema, tutt’altro; potrebbe essere un bene per l’individuo e per la società».
Davvero?
Forse sì. Per poterlo dimostrare la dottoressa ha raccolto tutte le informazioni possibili sugli asintomatici partendo dai dati del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie di Atlanta. Loro avevano già visto che il 40 per cento dei contagiati non ha sintomi, forse per via delle mascherine. Ma ci potrebbero essere altre ragioni: la conformazione dei recettori che il virus usa per entrare nelle cellule, per esempio, oppure un assetto genetico particolarmente favorevole. O forse gli esperti potrebbero avere sbagliato: «Sars-CoV-2 — ripetevano — è un virus del tutto nuovo e il nostro sistema immune è stato colto di sorpresa; non abbiamo armi per difenderci».
Ma questo potrebbe non essere vero; sempre più lavori — tutti recentissimi — avanzano l’ipotesi che una parte rilevante della popolazione sia già stata esposta in passato a qualcosa che assomigliava a Sars- CoV-2 prima ancora che il virus fosse stato scoperto. Se fosse così vorrebbe dire che fra noi ci sono persone che, senza essersi ammalate né vaccinate, sono già immuni per conto loro, almeno un po’.
Va detto che il nostro sistema immune è una formidabile macchina per i ricordi, sa riconoscere tutto quello che ha visto in passato; non solo, ma a ogni nuovo incontro la sua memoria si rafforza e si espande. E tutto questo grazie a certe cellule che gli immunologi chiamano memory T cells (sarebbe: linfociti della memoria) che viaggiano instancabilmente nel nostro torrente circolatorio per difenderci dagli invasori e nel caso specifico potrebbero ricordare di avere visto in passato qualcosa di molto simile a Sars-CoV-2. Per esempio i coronavirus del raffreddore, che condividono con il virus di Covid-19 certe proteine non proprio identiche ma molto simili, come dimostra un bellissimo lavoro appena pubblicato su «Science».
Ma non si può nemmeno escludere che siano le proteine associate alle vaccinazioni infantili che inducono la formazione di cellule T della memoria che poi riconoscono Sars-CoV-2 come qualcosa di familiare.
Francis Collins, il direttore di National Institutes of Health, ne è convinto, tanto da avere pubblicato un post in questi giorni per sostenere il ruolo dei linfociti T della memoria nel proteggere dall’ammalarsi tanti che sono stati contagiati dal virus.
Del resto come si spiegherebbe altrimenti il fatto che in Svezia — che non ha fatto lockdown — il numero di ammalati diminuisce? Dev’essere per forza legato a una immunità pre-esistente . Ed è così in altre aree del mondo anche molto povere, dove la quarantena semplicemente non la si poteva fare. I test sierologici che misurano gli anticorpi contro Sars-CoV-2 ci dicono che quelli che hanno incontrato il virus sono molti di più di quelli che pensavamo, ma forse sono ancora di più quelli che sarebbero già stati immuni grazie alle cellule della memoria.
Si apre insomma un campo del tutto inesplorato, ma forse più rilevante di quello su cui ci siamo concentrati finora.
«Aspettiamo conferme», dice l’immunologo americano Anthony Fauci, «ma è possibile che sia così e sarebbe davvero una buona notizia». Fauci — che non ha mai risparmiato critiche alla gestione della crisi sanitaria da parte dell’amministrazione di Donald Trump — pensa più al ruolo della carica virale per spiegare perché qualcuno si ammala gravemente mentre altri, pur frequentando gli stessi ambienti, hanno poco o nulla.
Bisogna anche considerare che gli anticorpi se ne vanno presto, mentre l’immunità cellulare rimane più a lungo anche se è più difficile da studiare. Lo hanno fatto ricercatori di San Diego in California su vecchi campioni di sangue da donatori e hanno scoperto che nel 40-60 per cento di quei campioni si potevano trovare cellule T capaci di riconoscere Sars-CoV-2. Il virus allora non c’era ancora, per cui bisogna per forza pensare a una sorta di immunità pre-esistente.
La conferma viene da studi molto simili fatti in Olanda, Germania e Singapore con risultati assolutamente sovrapponibili.
C’è un altro aspetto su Covid-19 che merita grande attenzione: quello dei bambini. Loro hanno più virus nel naso e in gola degli adulti, ma raramente si ammalano e non si è ancora capito se possono contagiare.
Come si spiega?
Potrebbero avere cellule della memoria anche delle vaccinazioni recenti. Per questa ragione Andrew Badley e i suoi colleghi della Mayo Clinic hanno affrontato il problema sistematicamente per scoprire che, se nei cinque anni precedenti sei stato vaccinato, hai qualche forma di immunità anche contro Sars-CoV-2 e questo vale per almeno sette vaccini ma specialmente per quelli contro lo pneumococco (che riduce il rischio di ammalarsi di Covid-19 del 28 per cento) e contro la polio (che lo riduce del 43 per cento).
Cambia il paradigma insomma: d’ora in poi invece di guardare agli asintomatici come persone che diffondono la malattia, li si potrebbe guardare con gratitudine. Chissà che un giorno non siano proprio loro a liberarci da Covid-19 attraverso una immunità di popolazione fatta anche da tutti quelli che hanno gli anticorpi ma forse ancora di più da chi ha cellule della memoria specifiche, che da sole limiterebbero moltissimo la diffusione del virus anche in aree dove i positivi non superano il 10-20 per cento della popolazione.
Cosa dicono oggi i numeri
L’incremento nazionale dei casi il 28 agosto è +0,55% (ieri +0,53%) con 265.409 contagiati totali, 206.902 guarigioni e 35.472 deceduti (+9); 23.035 infezioni in corso (+1.103); elaborati 97.065 tamponi (ieri 94.024) con 1.462 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,50% (ieri 1,50%). Ricoverati con sintomi 1.178 (+47); terapie intensive: +7 (74).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 316 (65% di rientro); Campania 183 (45 dall’estero, 36 dalla Sardegna); Lazio 166 (60% di rientro, 38% dalla sola Sardegna); Emilia Romagna 164 (59 di rientro); Veneto 135; Piemonte 91 (35 di rientro); Toscana 82 (20 dall’estero,16 da altre Regioni di cui 11 dalla Sardegna).
In Lombardia curva +0,31% (ieri +0,28%) con 19.721 tamponi (ieri 17.964) e 316 positivi; rapporto positivi /tamponi 1,60% (ieri 1,59%); 99.416 contagiati totali; ricoverati -1 (172); terapie intensive +3 (17); 3 decessi.
Nel commento di ieri abbiamo esaminato i numeri relativi al rapporto positivi/tamponi nei giorni tra il 15 e il 26 agosto. Vediamo oggi (sempre usando i dati ufficiali comunicati da Regioni - Province autonome - Ministero della Salute e Iss) il rapporto tra tamponi effettuati e popolazione residente: un dato utile per capire quanto attivamente, nelle diverse Regioni o Province autonome, si stia dando “la caccia” al virus.
Il totale nazionale è di 8.219.421 tamponi eseguiti da inizio epidemia al 26 agosto (teniamo questa data come termine ultimo per uniformità con i rilievi di ieri). Se eliminiamo i doppi o tripli tamponi di conferma eseguiti sullo stesso soggetto vediamo che i casi realmente testati sono stati 4.877.178: pari all’8,1% della popolazione italiana.
Due Regioni, Piemonte e Liguria, sono esattamente in linea con questo valore. Al di sopra si collocano: Provincia autonoma di Trento (16,2%); Provincia autonoma di Bolzano (14%); Valle d’Aosta (13,8%); Friuli Venezia Giulia (12,3%); Veneto (12%); Emilia Romagna (11,3%); Basilicata (10,6%); Umbria (10,3%); Molise (10,2%); Lombardia (9,1%) e Toscana (9%). Restano sotto la media nazionale Marche (7,8%); Calabria (7,7%); Abruzzo (7,4%); Lazio (7,3%); Sardegna (6,7%); Puglia (5,1%); Sicilia (5,1%) e Campania (3,7%).
Con l’arrivo dell’influenza stagionale (circa 8 milioni di casi di media nel periodo ottobre-aprile su base statistica storica Iss) l’attuale capacità di eseguire tamponi dovrebbe essere almeno raddoppiata (portandola a 200.000 test al giorno) per poter discriminare tra le due malattie, che presentano sintomi sovrapponibili.
Seguendo il mio buon senso direi che i morti per mancanza,ritardi e posticipi vari di cure direi comunque una piccola frazione.E quanti morti in meno per incidenti sulla strada e sul lavoro?Idem,anche se questi comunque credo che esistano statistuche piu precise.
Il mio buon senso vale poco probabilmente, ma esperti di statistica forse potrebbero fare una valitazione piu precisa.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
+7369 casi e +20 morti!!
Ormai è totalmente fuori controllo...
In Grecia record con +269 casi e 5 morti.
In Turchia +1517 casi e +36 morti. C'è una evidente sottostima dei casi, ma dal numero dei morti in Turchia se la stanno passando non bene, e probabilmente potrebbero esserci fino a 6000 casi effettivi al giorno.
In Germania +1269 casi, ed è solo un parziale!!
Sempre in Germania, dove le scuole sono state aperte in solo 9 Lander su 16 (quindi NON in tutto lo stato! Questo non lo sapevo!), oltre 6000 alunni in quarantena e 350 insegnanti.
Dal Corriere della Sera:
Sono oltre cento le scuole già chiuse nel paese. Gli alunni sono tornati tra i banchi in 9 Lander su 16, ma, praticamente a cadenza quotidiana, si effettuano chiusure parziali o totali degli istituti, con conseguenti disagi per la didattica. Allo stato attuale circa 350 insegnanti e 6mila studenti risultano in quarantena, in quanto il numero di contagi nelle classi è in continua crescita ed è stimato attorno a 500 infetti.
Chiudo con l'ultimo aggiornamento spagnolo.
Oggi ben +3829 positivi, tutti diagnosticati nelle ultime 24 h. Altri 15 morti.
E' il dato peggiore di questa seconda ondata spagnola.
Sono 129 le persone che si sono ricoverate in TI in questi ultimi 7 giorni, e 129 i deceduti in questa settimana!
Aggiungo che ben 22mila persone hanno sviluppato sintomi nelle ultime 2 settimane.
Dati dal mondo:
- Indonesia che riavanza, con +3003 casi e soprattutto +105 morti. I morti sono improvvisamente tornati a salire a livelli molto alti, al livello del picco che ebbe a inizio Giugno se non ricordo male
- Filippine che avanzano, +4000 casi e +91 morti (tot. 3325)
- Bangladesh +2211 casi e +47 morti (tot. 4174)
- Messico +6026 casi e +518 morti (tot. 62.594)
- Russia +4829 casi e +110 morti (tot. 16.914)
- India +74.720 casi e +997 morti (tot. 62.691). Supera per numero di morti il Messico, e si porta al terzo posto per numero di decessi dopo USA e Brasile! Il dato potrebbe essere un parziale, e i numeri aumentare di 1000 per i positivi giornalieri e fino a 100 per i decessi
- Cile +1870 casi e +60 morti (tot. 11.132). Domani o dopodomani supererà l'Italia per numero di morti su milione di abitanti. Siamo a 582. Positivo il 2,12% della popolazione cilena. I numeri sono ormai stabili da un mese e mezzo, con andamento ondulatorio prevedibile, con un minimo tra weekend e inizio settimana, e un massimo il Venerdì
- Arabia Saudita +1069 casi e +28 morti (tot. 3813). Stabile su questi numeri da 10 giorni
- Iraq +4177 casi (record da inizio pandemia) e +74 morti (tot. 6814)
- Qatar +208 casi e 1 morto. Stabile da mesi
- Bolivia +1035 casi e +65 morti (tot. 4791)
- Ecuador +922 casi e +33 morti (tot. 6504, fortemente sottostimati come sappiamo)
- Kuwait +633 casi e +3 morti. Positivo quasi il 2% della popolazione, morte 123 persone ogni milione, sottostima dei casi reali che sarà altissima
- Marocco +1404 casi e +41 morti (tot. 1052). Supera i 1000 morti, è il 47esimo stato al mondo a farlo. Purtroppo
- Honduras +1020 casi e +56 morti (tot. 1803). Uno dei valori più alti da inizio pandemia per ambedue i parametri...in questo paese al margine delle cronache sono morte 182 persone su milione di abitanti
- Singapore +94 casi, lieve aumento rispetto alle ultime due settimane
- Etiopia +1733 casi (uno dei valori più alti, forse nel podio, da inizio pandemia) e +13 morti (tot. 758)
- Nepal +927 casi e +12 morti (tot. 195)
- Sud Corea +371 casi e +3 morti. In 58 in TI
- Libano +676 casi (record da inizio pandemia) e 2 morti
- Palestina +574 casi (record da inizio pandemia) e 2 morti
- Libia +355 casi e +7 morti
- Maldive +140 casi
- Reunion +77 casi
In Europa:
- Ucraina +2438 casi (record da inizio pandemia) e +48 morti (tot. 2451)
- Romania +1318 casi e +48 morti (tot. 3507)
- Belgio +470 casi e +5 morti (tot. 9884). 82 in TI
- Polonia +791 casi e +8 morti (tot. 2018)
- Portogallo +401 casi e +6 morti (tot. 1815). Per la prima volta sopra i 400 casi da Giugno
- Svizzera +340 casi e 1 morto
- Moldavia sempre su +358 casi e +4 morti (tot. 981)
- Austria +229 casi, in miglioramento
- Rep. Ceca +413 casi e +1 morto (tot. 419)
- Bosnia +294 casi e +9 morti (tot. 591)
- Croazia +357 casi e +3 morti (tot. 180)
- Ungheria +132 casi
- Slovacchia +102 casi
- Lituania +48 casi e 1 morto
- Estonia +18 casi
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