Originariamente Scritto da
galinsog@
Qua la gente la mascherina, dove prescritto, l'ha sempre messa dall'inizio della fase 2, molti la indossavano e l'indossano anche all'aperto in città, magari l'abbassano in strada ma la calzano correttamente nei luoghi chiusi, anche perché giustamente c'é un "battage" informativo asfissiante su come metterla (nei supermercati viene ripetuto ossessivamente dagli altoparlanti di coprire bocca e naso, lo stesso sui bus), poi per carità, il rincoglionito, l'eccentrico, il matto o il negazionista che si rifiuta di metterla, perché lede la sua libertà di fare quel che cazzo gli pare e fottersene degli altri, esiste ovunque, ma di persone così ce ne saranno 5 o 6 su mille e di certo la presenza di questi imbecilli non rappresenta un grandissimo problema epidemiologico, anzi son convinto che sia irrilevante, almeno come impatto sui grandi numeri.
Il ventre molle della faccenda sono i comportamenti privati generalizzati (non quelli dei fessi, quelli di tutti noi, che essendo umani commettiamo anche qualche fesseria) e il modo con cui le misure di distanziamento impattano sulla vita sociale delle persone. Uno dei punti critici è come gestire i bambini e gli adolescenti, perché se a scuola puoi convincerli ad attuare (o nel caso peggiore imporgli) il lavaggio delle mani, la mascherina (dove necessario) e il distanziamento (sempre), il problema nasce quando i bambini e i ragazzini iniziano a frequentarsi tra loro, senza la presenza assidua di un adulto a brevissima distanza (o fisicamente "addosso" se parliamo di bambini di 5, 6, 7 anni). Ad esempio quando i bambini vengono portati dai genitori ai giardini pubblici, riavviando (anche giustamente) una parvenza di vita sociale, ma sospendendo o attenuando e le buone-pratiche di prevenzione, lo stesso accade quando familiari non conviventi si recano a trovare i parenti. Non a caso si stima che circa il 70% dei contagi, ora che la via delle RSA e delle comunità residenziali è "meno battuta" dal virus, avvenga all'interno del nucleo familiare. Il punto è che a questa cosa non ci sono soluzioni efficaci fino in fondo, non puoi pensare che persone che hanno legami profondi evitino qualsasi forma di contatto fisico per mesi e mesi.
Il lock-down ha senso se la curva epidemiologica è davvero fuori controllo e se si stima che comunque l'epidemia possa essere superata un po' ovunque con misure analoghe e coordinate (soprattutto coordinate...
), altrimenti si rischia di fare dei lockdown di 4-5 settimane ogni 2 mesi, arrivando rapidamente al collasso economico del sistema-paese (e per collasso intendo dire ospedali che chiudono perché non ci sono più i soldi per pagare medici, infermieri e personale tecnico, che vengono licenziati anziché assunti in numero maggiore, forniture di farmaci che non è più possibile acquistare, costi energetici delle strutture che si fanno insostenibili, tpi che chiudono anziché aprire). Ricordiamoci che rete di protezione sociale e situazione economica sono strettamente connesse, se si deteriora (davvero) il quadro economico, si arriva velocemente a una soglia in cui le misure di contenimento diventano disfunzionali, dal momento che necessitano della collaborazione della popolazione. Non a caso in Argentina o in Libano, paesi sull'orlo del default o già falliti, dove la gente se non esce di casa non mangia, i lockdown non hanno dato i risultati che si sono visti nei paesi europei e in alcuni stati degli USA, anzi non hanno avuto nessun effetto stimabile... le persone escono comunque di casa e la polizia le sorveglia fino a un certo punto, perché solidarizza con loro, inoltre le misure di confinamento sono inevitabilmente così miti da essere praticamente "volontarie".
Si parla di proteggere le persone a rischio di contrarre forme gravi con "misure attive" (di fatto imporre loro il confinamento domestico), lasciando vivere in modo "pre-Covid" tutti gli altri, teoricamente sarebbe una soluzione interessante ma è difficilissimo solo ipotizzare come attuarla, banalmente perché sono troppi gli individui potenzialmente "fragili" (basti pensare a quanti sono gli ultrasessantenni in Italia, aggiungerci i pazienti più giovani ma con patologie complesse, sommarci immunodepressi, ecc.), inoltre quanti di noi, teoricamente "non fragili" convivono con un familiare "fragile" (genitore anziano, figlio adolescente ma con diabete di tipo 1, sorella con artrite reumatoide?);
Le misure di contenimento rivolte a categorie "speciali" sono estremamente discutibili, qualcuno subito prima della fase 2 aveva proposto di vietare ai minorenni di uscire di casa non accompagnati, ma è un'azione di dubbia legalità, dubbio valore etico (i 16enni no e i 30enni "scemi" sì?) e dubbia efficacia, che puoi valutare in una situazione disperata, da "Stato d'eccezione", ossia in caso di diffusione comunitaria incontrollabile (ma allora è più efficace il lockdown) e oltretutto sarebbe attuabile per un periodo di tempo molto limitato, perché non puoi pensare di chiudere i minori di 16 o di 18 anni in casa per molti mesi.
Infine anche le misure di distanziamento sociale e le mascherine hanno qualche limite strumentale, psicologico e di efficacia assoluta. Quanti di voi, esclusi medici e infermieri che lavorano in situazioni molto esposte, tengono la mascherina da quando si alzano al mattino a quando vanno a letto la sera, cenano separatamente da coniuge, figli o genitori, si organizzano per dormire in ambienti separati (sempre che se lo possano permettere?), hanno soppresso totalmente la loro vita sentimental-sessuale, penso nessuno o quasi... eppure la propria casa, se il virus ci entra, portato accidentalmente dall'esterno, è il luogo perfetto per contagiarsi...
Quello che non viene detto da nessuno, almeno in modo chiaro, è che la convivenza col virus, sebbene inevitabile, comporta costi altissimi da un punto di vista economico e umano, bisognerebbe dire chiaramente alle persone che, anche mantenendo tutte le misure di auto-protezione, in modo rigoroso, ci saranno comunque centinaia di migliaia di infezioni nei prossimi mesi, decine di migliaia di ricoveri (ovviamente spalmati nel tempo) e alcune migliaia di morti... Però se queste misure venissero sospese o fortemente allentate allora si finirebbe in una situazione molto peggiore: gli infetti potrebbero essere qualche milione, i morti da alcune migliaia diventerebbero molte decine di migliaia e i ricoveri potrebbero aumentare così tanto da impedire, rallentare o perfino bloccare (e non per ore ma per settimane) il funzionamento del SSN e ci potrebbero essere perfino problemi legati al funzionamento di altri servizi essenziali...
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