
Originariamente Scritto da
burian br
Senza lockdown e senza soluzioni alternative il virus mieterebbe gran parte della popolazione in diversi mesi.
Potenzialmente potrebbero morire anche centinaia di migliaia di persone, e milioni di persone soffrirebbero di lutti. L'economia ne morirebbe, e la stessa vita sociale e psicologica che tu vorresti preservare scomparirebbe lo stesso con il dilagare dell'epidemia, analogamente a quanto accaduto al passaggio della spagnola.
Non è appunto un fatto emozionale o d'impatto, ma razionale. Tra le due soluzioni, il lockdown fatto per tempo (che significa anche meno lungo) è l'unica soluzione efficace.
Per me andrebbero fatti ogni 3 settimane: in 3 settimane il virus cala, e in 3 settimane il virus aumenta. Non parlo di un lockdown alla Marzo, ma un lockdown alla tedesca.
La pressione sul sistema sanitario, alla fine di ogni ciclo, potrebbe comunque essere positiva (cioè più alta della fine del lockdown precedente) ma alla fine forse, con più posti letto, si riuscirebbe a resistere.
Il virus ha un tempo di raddoppio di almeno 4-5 gg. Dunque farlo circolare ogni 3 settimane significherebbe nel caso peggiore far moltiplicare x15 i casi rispetto alla fine del lockdown, e se alla fine del lockdown avessi 1000 casi al giorno, ne avresti 15mila dopo 20 giorni (ma è uno scenario estrem di R0 a 3 e con intervallo seriale di 4 gg, forse anche poco).
La mia soluzione sarebbe questa, e renderebbe minimo l'impatto anche psicologico e sociale.
Nei lockdown lascerei libere le persone di incontrarsi all'aperto, con dei limiti come in Germania e con mascherine. I bar e i ristoranti lavorerebbero d'asporto.
E' probabile inoltre, dato il precedente dell'Austria, che in Italia (specialmente il Sud), da metà Aprile alla fine di Settembre (e sono 5 mesi e mezzo, quindi metà anno, non poco) la situazione sarebbe sfavorevole alla diffusione del virus, e si possa vivere come fatto quest'estate.
Non ce l'ho con te nemmeno io eh

, il mio è solo un intervento che tenta di spiegarti il mio punto di vista.
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