
Originariamente Scritto da
Gio83Gavi
Quoto voi, anche se dopo qualche giorno, perchè la cosa mi aveva incuriosito e mi sono imbattuto in un articolo che volevo condividere:
What Triage Issues Reveal: Ethics in the COVID-19 Pandemic in Italy and France | SpringerLink
Non voglio andare OT e sfondare su questioni "etiche" ma l'articolo prova ad effettuare un paragone tra la gestione pandemica della Francia e dell'Italia, che hanno linee guida piuttosto simili ma gli effetti sono stati molto diversi.
In particolare, viene citato il fatto che durante la redazione del piano pandemico in Italia (anno 2008) relativamente a come si sarebbe dovuto comportare il SSN in caso di pandemia
non erano state adottate delle linee guida in caso di sovraccarico dello stesso (a detta dell'articolo in maniera piuttosto sorprendente) o su come gestire l'eventualità, non tanto remota, di trovarsi a corto di risorse ma con la necessità di garantire le medesime cure a tutti gli ospedalizzati.
Allora cosa succede? Scoppia la pandemia e il "SIAARTI" (la società italiana di anestesiologia, rianimazione e terapia intensiva) redige piuttosto in fretta un documento che ha il compito di gestire meglio questo tipo di problematica... La prima revisione del documento è di marzo mentre la seconda è di novembre.
Posto qui di seguito il link (in italiano, consiglio se avete tempo di darci una lettura):
https://snlg.iss.it/wp-content/uploa...mbre_clean.pdf
In pratica, se una struttura si trova impossibilitata a garantire un'adeguato trattamento ai pazienti viene stabilito un "triage", ovvero da quel che capisco una valutazione del rischio "preliminare" di sopravvivenza/mortalità del paziente sulla base di alcuni parametri:
Allegato 547650
Sempre da quel che capisco io, l'età è un parametro che viene tenuto in considerazione ma non fondamentale... Altri parametri sono le comorbilità e lo stato di salute pregresso: tutti questi valori vanno a costituire un "punteggio" che più è alto più rappresenta un rischio alto di non-sopravvivenza:
Allegato 547646Allegato 547647
Comunque, tornando al centro della questione (ovvero il decesso di persone in mezza età o poco superiore) il personale si sia trovato, a causa del sovraccarico degli ospedali e in particolar modo di quelli dell'area bolognese, a dover effettuare qualche scelta dolorosa

e potrebbe essere che le persone più giovani avessero in realtà un punteggio molto più alto rispetto a persone più anziane oppure che, a causa di malattie pregresse, non abbiano risposto adeguatamente alle cure.
Ne avevamo già parlato in passato, però mi sembrava giusto condividere questo articolo (se sono già stati postati mi scuso)... Aspetto anche un parere di @
burian br, sperando di non andare appunto OT

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