
Originariamente Scritto da
Lou_Vall
Dipende dal livello di endemia. Come dicevamo, l'influenza anche è una malattia endemica, e causa, ad ogni stagione, diversi "danni" (si pensi alle mancate ore lavorate, ai ricoveri, ai decessi delle persone più deboli, ecc.ecc.), ma sono danni "calcolati", che conosciamo molto bene e fanno sì che, di fatto, non mettiamo in atto nessuna precauzione contro l'influenza: viviamo serenamente la nostra vita e, se ci ammaliamo, pace, guariremo. Non si fa nessuna quarantena, nessuna limitazione, niente di niente (ti immagini le discoteche chiuse in corrispondenza dei picchi influenzali?

).
Ma questo perchè?
Perchè l'influenza è una malattia che conosciamo molto bene, che comporta un danno e un livello di rischio che noi riteniamo
accettabile, e dunque lasciamo che faccia il suo corso sulla popolazione umana senza problemi.
Attenzione, focalizzo su un punto: non è una malattia che ha una bassa percentuale di letalità di per sè: è tutto relativo: siamo
noi che la riteniamo bassa e dunque trascurabile e dunque sostanzialmente ce ne freghiamo.
Come avevo già scritto, ho ricostruito il mio albero genealogico fino ai primi dell'Ottocento e ribadisco che anche solo fino al primo decennio del Novecento la mortalità era altissima, e morivano di continuo neonati, bambini, ragazzi, giovani, adulti, di continuo: su 10 figli solo 2 o 3 nei casi più fortunati raggiungevano l'età adulta tanto da poter generare discendenza. Eppure, seppur non gradevole, era considerato normale, ed era normale che chi si ammalasse di influenza potesse morire facilmente. Ma non per questo non si viaggiava, non si lavorava, non si commerciava, non si faceva festa, non si viveva una vita assolutamente normale per l'epoca.
E' solo recentemente che viviamo una vita a "mortalità bassissima", fortunatamente, e ci siamo settati su questo livello.
Abbiamo capito fin da subito che lasciare circolare il Covid liberamente genera un'ecatombe non solo in termini di vite, ma anche in termini di tenuta sociale, di economia, di tutto. Ma - e qui ci vuole uno sforzo - per tornare alla vita di prima (una volta che ci sarà un numero sufficiente di vaccinati, beninteso) occorre probabilmente cambiare mentalità e capire che, purtroppo, il livello di rischio è più alto rispetto a prima, occorre "settarsi" un pò più in su. Facile a dirsi, e grazie, lo so molto bene. Ma detto sinceramente non vedo altre soluzioni nel breve-medio termine. Un mondo Covid-free è impossibile, mettiamocelo in testa: i vaccini aiutano (ma non sono efficaci al 100%), ci sono e ci saranno molte varianti (che potrebbero minare l'efficacia dei vaccini e dunque questi andranno aggiornati ad ogni stagione presumibilmente), ma quando ci saranno le condizioni dovremo uscire da questa trappola mentale del contagio, dell'assembramento, del rischio, ecc.ecc. e, lo dico avendo familiari anziani, iniziare ad accettare che la malattia e la morte non siano eventualità così remote nella nostra vita quotidiana. Non faccio il Boris Johnson dell'altr'anno, ma in maniera pacata ciascuno di noi dovrebbe farci un attimo i conti. E lo dico a malincuore, perchè altre vie d'uscita non ce ne sono.
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