Però la situazione nell'Abruzzo (settima Regione italiana per letalità) non è delle migliori. E io continuerei a fare attenzione pure in Puglia (dove le vittime sono cresciute nelle ultime settimane), per il resto sostanzialmente d'accordo con te.
Anche nel Lazio e in Campania, nonostante la densità demografica, mi pare che i dati siano discreti. Sicuramente, la situazione che c'è dalle Marche in giù non è paragonabile a quella del Nord (fatta eccezione per Veneto e Friuli-Venezia Giulia, a sensazione).
Vi segnalo un link ad un report recentemente effettuato in merito alle professioni più a rischio di contrarre la malattia:
https://oa.inapp.org/bitstream/handl...=1&isAllowed=y
Il report che svela come sara la quotidianita quando ripartiremo - Linkiesta.it
In base al tipo di lavoro eseguito, dalla vicinanza o meno con altri colleghi di lavoro, si valutano due rischi… Il rischio di infezioni (più alto è quello dove i lavoratori operano in settori sanitari) e il rischio di prossimità (più alto è dove i lavoratori devono mantenere rapporti interpersonali tra colleghi senza poter incorrere nello smart working:
Rischio.jpg
Ne risulta, secondo me, che le categorie MOLTO più a rischio degli altri combinando i due indici di rischio sono gli studi odontoiatrici e le attività pre-scolastiche che non possono eseguire la loro attività da remoto, tra cui ci sono gli asili nido e tutte quelle attività a stretto contatto con i bambini piccoli.
Lo abbiamo già detto, però questo qua è un bel problema e, almeno io, non ho la più pallida idea di come possa essere affrontato… Un'idea che mi è venuta in mente (parlandone anche con la mia compagna che lavora al nido) è la strutturazione di alcuni asili nido domiciliari che aveva preso piede, almeno qua a Bologna, qualche anno fa, oppure sicuramente l'aumento del numero delle sezioni contemporaneamente alla riduzione del numero di bambini per sezione (non so, ipotizzo "n" sezioni da 4/5 bambini da 0-3 anni per sezione), e dotando ovviamente le educatrici dei dispositivi di protezione (guanti, mascherine…).
Però questo qua è un argomento difficilissimo, penso che gli asili nido e le scuole materne non riapriranno a breve… E' troppo elevato il rischio per tutti.
Qualcuno dice che è una bufala (e puo' essere) ma queste date potrebbero anche essere realistiche secondo me...anche se grosse previsioni non possiamo farle, metti che ci sia un altra ondata in autunno.... c'è il rischio di un altro "lockdown", direi molto probabile (anche se magari non lungo come questo e settoriale, nelle zone/regioni più colpite...)
l'unica cosa direi che quel ritorno alla normalità (ante-21 febbraio) si avrà solo con un vaccino e non è detto che arrivi nella primavera del 2021
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
A chi sembrava? lo sai, vero, che i pipistrelli dormono a testa in giù, quindi non è che da quelle immagini, covid a parte, pare che si intravvedano ali di pollo....
Poi, per i pipistrelli grandi divoratori di zanzare, e allevati appositamente, nulla da eccepire, perchè l'avevo letto anch'io.
Solo che ora, data la situazione, chissà quanto guarderanno ai pipistrelli con maggior diffidenza in ogni caso..
Da apprezzare il fatto che la comunità cinese di Prato si sia autoisolata da subito, e prima ancora delle successive restrizioni imposte. E mi pare non solo a Prato.
Ma se l'hanno fatto, oltre che per motivi sanitari, sicuramente è perchè si sentivano soprattutto in colpa per ciò che stava succedendo, e non volevano rischiare di passare per untori pure loro, visto che sono cinesi.
Si saranno vergongnati da morire, tra l'altro.
A parti invertite, penso che avremmo fatto anche noi la stessa cosa.
anche io, se passeggiassi sul corso principale a Seregno e vedessi dalla finestra di qualcuno penzolare ali di pollo ad essiccare, in questo momento, chiamerei chi di DOVERE. a prescindere da chi ci vive in quella casa.
abiti in campagna lontano da tutti e fai ste pratiche? nessun problema, nel 99,9 periodico % dei casi non succede e non succederà niente, anche perché è pollo acquistato dal macellaio del paese, e come tale sicuro. perché posso permettermi di dire che è sicuramente a posto quel pollo? perché siamo in Italia mentre fossimo in Botswana, in Cina o in Papua Nuova Guinea, non ne avrei la stessa certezza.
poi parli dell'unico paese all'interno dell'UE, non solo rispetto al resto del mondo, che ha le norme più restrittive in assoluto sull'allevamento del bestiame (tant'è che tantissimo pollo dall'estero è vietato importarlo perché non è trattato come da noi, vedi il caso KFC).
paragoni le due solite cose marroni che si assomigliano solo per il colore.![]()
Si vis pacem, para bellum.
Mio figlio causa problemi di salute è da un anno in un nido in famiglia, dove sono al massimo in 6.
Penso possa essere il modello da seguire.
Specie in futuro.
Modello diffuso da anni all'estero in Italia ancora troppo poco presente.
Qualità generale e didattica tutta un'altra cosa rispetto ad un micronido, dove cmq sono in 16 18 generalmente, o un nido normale,ed allo stesso prezzo.
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https://www.wunderground.com/personal-weather-station/dashboard?ID=IMRCASEB2
Freddofilo e nivofilo in Inverno ,Temporalofilo in primavera e autunno ,Caldofilo in estate,Tornadofilo tutto l'anno
Allora mettiamoci d'accordo. I virus e i batteri pericolosi per l'uomo sono sempre usciti, da ogni parte del mondo.
Ma succede di rado, molto di rado. Al punto che per trovare qualcosa di simile devi tornare indietro di cento anni, un secolo. 100 anni in cui miliardi di cinesi hanno fatto quello che cavolo gli pareva. Come pure europei africani e americani.
Tra l'altro, come giustamente raccontato, le infezioni escono da posti "vergini". Prova a domandarti chi ha contribuito a deforestare cosa in tutte le parti del mondo.
Che gli standard igienici cinesi siano quello che sono non ci piove. E gradirei anch'io cambiassero.
Ma da un lato prima di dire ad altri cosa fare è necessario guardare anche alle cose che non vanno in casa nostra;
e dall'altro evitare che certe considerazioni suscitino proprio forme di razzismo.
Non fosse altro perchè con la Cina ci avremo a che fare per il resto della nostra esistenza.
ipotizzo: solo insegnanti giovani? che non abbiano contatti con genitori/parenti anziani in generale?
se anche un bambino asintomatico lo trasmette ad un 30/40enne, particolari problemi non ce ne dovrebbero essere se questi è ben distante da soggetti a rischio.
purtroppo dovunque mi giro vedo solo l'età come soluzione al problema....
Si vis pacem, para bellum.
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