
Originariamente Scritto da
Franzoso
Domanda molto interessante.
Non sono sicuramente "esperto" ma ti rispondo con quello che so io per esperienza personale dovuta anche alla presenza di medici in famiglia

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In realtà, come un po' per tutti i virus, la velocità di replicazione nel nostro organismo varia da persona a persona. Soprattutto nei primi momenti/ore (mediamente entro le 48/72 ore dal presunto contagio), non è detto che il virus si sia già replicato abbastanza da riuscire ad essere rilevato correttamente tramite tampone oro-faringeo. In più, è stato spesso riscontrato come nei casi lievi/poco sintomatici molto spesso il tampone continuasse a dare esiti negativi proprio perché la replicazione del virus era decisamente inferiore alla media e non era rilevata da tampone classico ma servivano altre tecniche (lavaggio bronco-alveolare) oltre ovviamente ad una questione meramente statistica. Su tot tamponi effettuati ci potrà sempre essere quello che da il dato errato, anche per un'eventuale erroneo utilizzo da parte dell'operatore sanitario.
Il sierologico è utile a distanza di tempo da un presunto contagio (ma non troppo se non si è sicuri per quanto tempo possano rimanere gli anticorpi in circolo), per vedere se il nostro organismo ha sviluppato i relativi anticorpi (e da lì, quindi, avere la conferma dell'eventuale contagio).
Anche nel caso del sierologico, però, nelle prime ore/giorni il risultato potrebbe non essere corretto poiché il nostro organismo potrebbe non aver sviluppato ancora gli anticorpi sufficienti a rilevare il virus.
Questo te lo dico con sicurezza perché mi è capitato personalmente con un altro tipo d'infezione che tramite analisi del sangue non era stata rilevata (valori assolutamente normali e nella media e nessun anticorpo), salvo poi essere vista tramite tampone specifico (e nel giro di 2/3 settimane, comparire anche nel successivo controllo sierologico).
taggo
@burian br che sicuramente potrà dare qualche spunto in più.
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