L'Emilia ha avuto 68 decessi giornalieri nell'ultima settimana, se lo ipotizziamo pari all'1,5% dei casi di 2 settimane fa, nella realtà sarebbero dovuti essere circa 4100 casi al giorno mentre ne venivano trovati circa 2500 al giorno.
Proporzioni di sommerso quasi pari al Veneto.
Il piemonte ha avuto 64 decessi giornalieri nell'ultima settimana, se lo ipotizziamo pari all'1,5% dei casi di 2 settimane fa, nella realtà sarebbero dovuti essere circa 4300 casi al giorno mentre ne venivano trovati circa 3700 al giorno.
In questo caso sembra che il tracciamento del piemonte sia stato molto più mirato di quello del Veneto, e si sia perso molto meno sommerso.
Ovviamente il tutto solo coi dati ufficiali, senza sapere ancora la mortalità in eccesso.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Ho calcolato nuovi positivi, morti e guariti in Italia da oggi (9 dicembre) al 1° del mese. Magari i più esperti di me in matematica (o forse statistica, più giusto) potrebbero capire il sommerso che c'è ancora.
Veneto -> 25.244 positivi, 585 morti, 24.638 guariti
Lombardia -> 21.721 positivi, 1.173 morti, 51.678 guariti
Emilia-Romagna -> 13.807 positivi, 509 morti, 19.297 guariti
Lazio -> 12.976 positivi, 303 morti, 9.793 guariti
Campania -> 12.362 positivi, 387 morti, 17.641 guariti
Piemonte -> 11.424 positivi, 510 morti, 19.700 guariti
Puglia -> 11.195 positivi, 262 morti, 2.629 guariti
Sicilia -> 9.223 positivi, 274 morti, 11.032 guariti
Friuli-Venezia Giulia -> 6.974 positivi, 259 morti, 4.985 guariti
Toscana -> 5.824 positivi, 284 morti, 21.136 guariti
Sardegna -> 3.136 positivi, 100 morti, 1.647 guariti
Marche -> 2.917 positivi, 88 morti, 7.516 guariti
Abruzzo -> 2.554 positivi, 97 morti, 4.324 guariti
Liguria -> 2.341 positivi, 187 morti, 5.057 guariti
Calabria -> 1.974 positivi, 65 morti, 2.751 guariti
Bolzano -> 1.916 positivi, 70 morti, 2.261 guariti
Trento -> 1.710 positivi, 73 morti, 1.571 guariti
Umbria -> 1.481 positivi, 71 morti, 3.434 guariti
Basilicata -> 842 positivi, 30 morti, 808 guariti
Molise -> 672 positivi, 25 morti, 771 guariti
Valle d'Aosta -> 248 positivi, 26 morti, 631 guariti
Questa frase non ha senso: ancora una volta parliamo di tendenza, non di numeri assoluti. La realtà è che i casi in Veneto aumentano mentre nelle altre regioni calano. I tamponi non c'entrano niente - tra l'altro fare tanti tamponi dovrebbe servirti a far calare i casi, non ad aumentarli nel corso del tempo, altrimenti che li faresti a fare
Tra l'altro anche a proposito del mirato, diverse regioni qualche settimana fa avevano % sui casi testati superiori al 50%.
Infine: sono in aumento anche ricoveri e TI, non solo casi.
Appunto, quindi la politica del Veneto non gli è servita ad evitare un numero di morti paragonabile a quello del resto del nord, se non più alto, e non è vero che trovano più casi perché fanno più tamponi, semplicemente ci sono più casi. In sostanza il Veneto ha sommerso e morti paragonabili a quelli del resto del nord, ma facendo più tamponi: la definizione di inefficienza.Per quanto riguarda i morti,
Veneto abitanti 4.89 cioè 0.0105
Emilia 4.47 cioè 0.0098
Piemonte 4.37 cioè 0.0103
Se fai le proporzioni siamo tutte e 3 li
In sostanza/2: il Veneto farebbe meglio ad abbandonare la politica che ha ora perché non gli sta servendo a niente invece di cianciare sui millemila tamponi rapidi che farebbe solo lui.
Ma non è vero, quali sono i "noti motivi"? Non stiamo parlando di marzo. Oggi il virus è diffuso in tutto il paese. E se in alcune regioni è meno diffuso che in altre (e non è una questione di nord vs. sud) è perché alcune regioni hanno agito meglio e più in fretta di altre.Quelle del centro sud non ha senso, perché hanno sempre avuto un'influenza molto più bassa rispetto alle regioni del nord per i noti motivi
Ultima modifica di nevearoma; 09/12/2020 alle 19:35
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Rubo i dati dal post seguente
Dando per assodata una mortalità simile tra Veneto, Piemonte ed Emilia, come si può dire che in queste ultime due regioni il sommerso sia simile al Veneto, che hanno neanche il 20% in meno di morti con meno del 50% di positivi.
Bah, proprio non riesco a capire..
Veneto -> 25.244 positivi, 585 morti, 24.638 guariti
Lombardia -> 21.721 positivi, 1.173 morti, 51.678 guariti
Emilia-Romagna -> 13.807 positivi, 509 morti, 19.297 guariti
Lazio -> 12.976 positivi, 303 morti, 9.793 guariti
Campania -> 12.362 positivi, 387 morti, 17.641 guariti
Piemonte -> 11.424 positivi, 510 morti, 19.700 guariti
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Guardate, il ragionamento dal punto logico non fa una piega ed è anche condivisibile, ma vi porto la mia esperienza diretta del periodo in cui la mia famiglia ha preso il covid.
Abito nella periferia sud di Reggio Emilia, in una villetta singola di due piani assieme alla mia famiglia, al primo piano io e i miei genitori, al secondo piano i miei zii con mia cugina (la sorella di mia mamma + marito) e al piano terra mia nonna di 94 anni, che assieme a mio nonno morto nel 1997 ha tirato su la casa 50 anni fa.
Siccome il covid l'abbiamo preso tutti assieme con un leggero sfasamento temporale di 3-4 giorni tra noi e i miei zii, c'è stato un periodo di circa 4-5 giorni in cui, per precauzione, non siamo potuti andare a trovare mia nonna che, per fortuna, nonostante l'età e dei problemi seri a una spalla, ha la mobilità minima per essere autosufficiente.
Per un paio di giorni se l'è cavata da sola, ma da quando s'è lussata una spalla a luglio in una caduta in casa (con conseguente rottura di quasi tutti i tendini della spalla sinistra) è molto meno autonoma di prima e mia mamma e mia zia le fanno tante cose in casa, le mettono i colliri perchè ci vede poco, insomma fa molta meno fatica se c'è qualcuno che la aiuta. E poi insomma le fanno compagnia, stanno giù a parlare dopo aver preso il caffè alla mattina, insomma mia nonna non è sola.
Ora, in quei famosi giorni là di fine ottobre/inizio novembre, c'eravamo giustamente posti il problema di cosa avremmo dovuto fare: la lasciamo sola in casa per due settimane? La portiamo temporaneamente in una struttura per anziani, finchè la situazione si risolve? Andiamo giù a trovarla lo stesso rischiando che se lo prenda, anteponendo il bisogno di starle vicino e aiutarla in casa al rischio della malattia?
Alla fine abbiamo optato per l'ultima soluzione, abbiamo rischiato ben sapendo che quasi sicuramente l'avrebbe preso, nonostante tutte le precauzioni che potevamo prendere. Risultato? L'ha preso, per grazie ricevuta in maniera molto lieve, con solo mezza giornata a 37,5, tre giorni di tosse e qualche dolore più forte del solito. Per avere 94 anni è un mezzo miracolo (forse contribuisce il fatto che sia di gruppo sanguigno zero negativo).
Ma cosa dovevamo fare? Portarla in un ospizio per il tempo che ci saremmo messi a posto? E poi? Mia nonna è lucidissima, se fosse andata in mezzo a degli anziani comatosi, da sola, lontano dalla famiglia, comunque col rischio di prendere il covid, sarebbe stato opportuno?
Io credo proprio di no.
Tutto questo panegirico per dire cosa? Sì, ok l'isolamento, ma l'isolamento ha un prezzo emotivo devastante per gli anziani, spesso grave tanto quanto la malattia. Mia nonna s'era anche messa a piangere per essere così isolata e far così fatica da sola, per dire che spesso trattiamo gli anziani come degli esseri senza emozioni che devono essere protetti, come fossero dei pezzi amorfi di carne in attesa di morire, ma ovviamente non è così. Ci preoccupiamo tanto di tutelare la loro salute fisica, trascurando quasi sempre quella emotiva, come se l'importante fosse che l'importante è non dare fastidio ai figli/nipoti che li devono gestire, e non invece capire cosa è meglio anche per la loro salute mentale.
Non voglio assolutamente negare l'importanza delle misure restrittive, solo mi lascia un po' perplesso la nonchalance con la quale maggior parte delle persone accettano di isolarsi per settimane/mesi senza colpo ferire e accettare tutto come se fosse normale così.
Secondo me i casi aumenteranno, ora stiamo ancora vedendo gli effetti delle misure in vigore fino a tre settimane fa. C'è sempre quel lag di due settimane nell'efficacia delle misure, e per questo non mi stupirei se già dalla prossima settimana (dopo il 15 Dicembre) i casi dovessero cominciare nuovamente a crescere.
Quanto cresceranno non saprei, ma non credo come ad Ottobre, anche perchè si è immunizzato un'altra percentuale della popolazione.
Sembra messa cosi,molto forte,ora controllo lo studio
Il 21 novembre 2019 a Milano un bambino di 4 anni che frequenta la scuola materna si ammala di tosse e raffreddore. Non è il solito malanno di stagione. Il 30 novembre arriva in pronto soccorso perché vomita e fatica a respirare. Il giorno dopo la pelle si riempie di bollicine e il 5 dicembre gli viene fatto un tampone in gola: il morbillo che i medici sospettano si rileva così. Ma non è quella la diagnosi giusta. In ogni modo il bambino guarisce e il cotton fioc, come è prassi, viene conservato nel freezer a meno 80 gradi nel laboratorio dell'università, che funge da sentinella nella rete Moronet per la diffusone del morbillo. Oggi, a quasi un anno di distanza, un gruppo di ricercatori dell'ateneo si chiede: e se fosse stato Covid?
Trentanove campioni vengono ripresi dal gelo, risalenti al periodo settembre 2019-febbraio 2020. Trentotto sono negativi, ma il tampone del bambino no. In quel cotton fioc, più di un anno fa, c'era già il coronavirus, ceppo di Wuhan. L'esame effettuato nel laboratorio dell'università di cui sono responsabili Elisabetta Tanzi e Antonella Amendola è lo stesso tampone molecolare che viene usato oggi per le diagnosi dei positivi. Nessun test è sicuro al 100 per cento, ma quello è il più preciso che abbiamo e rileva direttamente l'Rna del coronavirus, non (come nel caso degli esami del sangue) gli anticorpi che potrebbero reagire anche a contatto con virus simili.
"Ma non ci siamo fermati qui - raccontano Tanzi e Amendola - e per essere completamente sicuri che si trattasse di Sars-Cov2 abbiamo letto anche tutte le basi di una porzione del suo Rna, che corrisponde al cento per cento con quello di Wuhan". La ricerca, firmata anche dal preside di Medicina dell'università di Milano Gian Vincenzo Zuccotti, è stata pubblicata sulla rivista internazionale Emerging Infectious Diseases e sul sito dei Centers for Disease Control (Cdc) americani.
"Né verosimilmente può essere un caso di contaminazione di laboratorio" ragiona Mario Raviglione, anche lui autore dello studio, professore di Salute globale all'ateneo milanese e alla Queen Mary university of London. "Quel laboratorio è stato chiuso a marzo e non ha mai fatto analisi di tamponi Covid". In Francia, in modo simile, il tampone di un uomo raccolto il 27 dicembre era stato conservato e scoperto positivo mesi dopo. "L'esplosione che il coronavirus ha avuto in Nord Italia a fine febbraio - secondo Raviglione - è perfettamente compatibile con un'infezione già in circolazione da settimane o mesi".
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