
Originariamente Scritto da
galinsog@
Si ridurrebbero anche le t.i. perché la suscettibilità alle forme severe della malattia è comunque collegata ad età e comorbidità che a loro volta sono legate tra loro (es. i 55enni con diabete mellito di tipo 2 sono sicuramente di più dei 45enni e molti di più dei 35enni, lo stesso vale per l'obesità di grado moderato, statisticamente ci sono più 50enni moderatamente obesi che venticinquenni). Per cui avresti comunque anche una riduzione della malattia grave (in %) sul complesso della popolazione.
Ovviamente se immunizzi le persone con più di 40 anni avrai un impatto molto significativo anche sulla circolazione virale (meno suscettibili e quindi velocità di trasmissione più lenta) e ti potrai permettere un'ulteriore sensibile riduzione delle misure di mitigazione e una più graduale riattivazione in caso di riavvio di una fase epidemica in autunno (sono convinto che i "colori"
li terremo fino alla conclusione della pandemia, anche se in un remoto futuro penso che il bianco e il giallo saranno largamente prevalenti sull'arancione e sul rosso).
Questo volendo essere ottimisti. Però è anche ovvio che se rimuovessi totalmente le misure di distanziamento dopo aver vaccinato solo il 90% di coloro che hanno più di 50 o addirittura 60 anni (e ti accontentassi di questo) allora il discorso potrebbe cambiare drasticamente in caso anche di focolai localizzati ma molto grandi e "densi", questo perché continueresti ad avere un gran numero di suscettibili nelle fasce più govani e, se in una grande area urbana, densissimamente popolata, scoppiasse un focolaio da centinaia di contagi/giorno tra la popolazione sotto i 50 anni potresti trovarti nel giro di pochi giorni con reparti ordinari e t.i. intensive al collasso.
Ti faccio un esempio estremo, poniamo che a Napoli (città metropolitana) scoppi un maxi-focolaio nel prossimo autunno da 1000 contagi giorno (facendo i dovuti scongiuri), i casi pediatrici (causa variante inglese o similare, vaccinazione massiccia degli over 50 e socialità molto sviluppata nella fascia d'età della preadolescenza e adolescenza) siano il 60%, di questi 400 siano asintomatici, i restanti 199 sintomatici lievi/moderati/gravi ma 1 caso ogni 600 richieda il ricovero in terapia intensiva (misura precauzionale o rianimazione vera e propria)... in quel territorio ci sono una ventina di posti-letto nelle t.i. pediatriche (credo che più o meno la dotazione reale sia quella e non so se siano tutti attivabili), certo potrai spostare i bambini che necessitano di rianimazione o comunque di alta intensità di cura nelle terapie intensive degli ospedali generalisti o portarli in altre zone della Campania o d'Italia ma non sarebbe così semplice farlo e comunque non è che le unità "ordinarie" di ti non subirebbero già un impatto importante dall'accesso di nuovi malati di età adulta, dal momento che si ammalerebbe anche un 40% di adulti e probabilmente con un'incidenza della malattia grave/critica un po' più alta nei trenta/quarantenni che nei bimbi o nei ragazzini.
P.s. il sistema dei colori lo inserirei proprio nell'aggiornamento del piano pandemico.
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