"Mollo tutto e mi metto in proprio!" Diventare imprenditori: Idee, consigli, difficolta`etc-

[Diego 14]

Va beh ma questa gente andrebbe presa a schiaffi finché non rinsavisce.
Per loro bisognerebbe vivere per la loro azienda e pure per pochi soldi, l'importante è che guadagnino loro.
E la cosa peggiore è che non avviene solo nella piccola azienda familiare (comunque rivoltante), ma spesso nelle aziende grosse che lavorano nei settori del lusso e che fatturano miliardi.


Comunque, ho la sensazione che qualcosa si stia muovendo sulla sensazione di malessere di una certa quota di lavoratori, ma che allo stesso tempo le imprese non stiano capendo e correndo ai ripari adeguatamente, continuando a predicare con la stessa narrativa e retorica di sempre. E per me rischiano di farsi molto male....


Sai cosa ti dico? Per me il futuro vedrà sempre di più un ripensamento totale del concetto di impresa.

Non potrà succedere ovunque, ma credo fermamente che si possa andare verso un modello di collaborazione tra liberi professionisti per svolgere certe attività (esattamente come un'azienda di consulenza o che offre servizi nel mondo digitale), ma una collaborazione totalmente alla pari, in cui guadagnano tutti allo stesso modo senza che vi sia una figura che possa spremere tutte le altre. Perché spesso è quello che avviene.
O anche in caso di permanenza del concetto di impresa attuale credo che le dinamiche dovranno comunque cambiare, vedendo come si sente buona parte dei lavoratori in certi settori credo che le rigide distinzioni capo/sottoposto che fa tutto quello che gli si chiede senza trarre guadagni significativi si stiano incrinando pian piano.

Sinceramente a questo punto non lo vedo come uno scenario inverosimile.

A mio modo di vedere è fortunatamente cambiata la concezione del lavoro e della vita (forse anche grazie alla pandemia) e giustamente il primo settore che è esploso è proprio quello della ristorazione. Uno dei più sacrificanti e allo stesso tempo scarsamente retribuito. Ci vorrà un intervento serio di regolamentazione o veramente di questo passo chiuderanno in parecchi

[verza81]

è normale, è l'evolversi delle società. i processi sono sempre più affinati e atti all'aumento della produttività, i mezzi sono sempre di più e via discorrendo, a tal punto che, come giustamente faceva notare il buon Bassini, ora si capisce come meno ore con più qualità lavorativa (e questa la stimoli con più riposo, più tempo libero e stipendi congrui) sono più produttive delle classiche 40h di noia.
il mondo occidentale, quello vero, ci è già arrivato o ci sta arrivando adesso (come gli UK, ad esempio), i trogloditi sull'orlo del terzo mondo (noi) non ci arriveremo mai.
Tra le missioni che ho in negozio, sono a capo del progetto efficienza. è palese, numericamente quindi fattualmente, come un contratto 24h sia più produttivo di uno a 30, ancor di più a 40. tra l'altro a 40h il rendimento cala vistosamente soprattutto per un lavoro fisico come il mio (in piedi tutto il giorno a scorrazzare in giro facendo circa 25k passi al giorno di media sulle 8h, spostamento carichi più o meno pesanti, dinamismo etc), è proprio palese. aumenta lo stress, la mancanza di voglia e via discorrendo.

In Danimarca (dove ho fatto la tesi per 6 mesi nel 2008/2009) già allora i padri potevano avere la paternità al pari della madre
Settimana lavorativa da 36 ore
Di solito si esce alle 1530, il venerdì alle 1430


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[verza81]

L’imposizione fiscale sugli stipendi dei dipendenti è paradossale. Praticamente ti incentivano a non assumere. Io ne ho avuto l’esempio qualche anno fa. La mia segretaria aveva finito il periodo di apprendistato, che effettivamente per le aziende è davvero molto vantaggioso, sostanzialmente non paghi i contributi, solo lo stipendio. Ebbene la commercialista fu sorpresa del fatto che noi volevamo proseguire il rapporto! Ce lo sconsigliò vivamente! Ma che senso ha formare una persona per anni per poi non rinnovargli il contratto? Comunque per noi raddoppiò esattamente la spesa ma la cosa assurda fu che per lei lo stipendio netto diminuì di qualche euro!

In una azienda piccola queste scelte vengono fatte sulla persona ma per le grosse multinazionali, dove conta solo il ricavato, con queste regole, non converrà mai assumere a tempo indeterminato.
A mio parere dovrebbe essere proprio il contrario, dovrebbero tassare tantissimo i contratti determinati/a scadenza/di collaborazione, quelli fatti con le cooperative ecc. e detassare quelli a lungo termine, in modo che le aziende siano incentivate ad investire sui loro dipendenti.

Condivisibile
Però nelle grandi aziende spesso hai picchi di lavoro ed assumere 50 persone durante l’estate ad esempio a tempo indeterminato sarebbe un suicidio perché gli altri 7/8 mesi letteralmente non servono


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[Corry]

Però se mi assumi stagionale mi devi pagare molto di più e non molto di meno

[ale97]

.

Tra il lavorare per vivere ed il vivere per lavorare, comunque io sono piu' per la seconda, mi pare di essere un po' fuori moda su questo; detto questo il mio lavoro pur non potendosi classificare di per se come una passione, mi appassiona molto e l'adrenalina che ti mette lo stress, che a volte e' veramente altissimo non mi dispiace per niente. Gli unici momenti in cui mi viene voglia di mollare e' quando tu ci metti tutto l'impegno fai cose che non dovresti nemmeno fare magari lavori 16 ore e qualcun'altro invece se ne frega altamente, e trovo ingiusto che grazie a pochi alla fine se ne giovino tutti.

Scusate se sono stato prolisso.

Saluti a tutti!

Basta che non pretendi che valga anche per gli altri e che non li biasimo se non vogliono fare sempre gli straordinari ad esempio (e no, il 175% non c'entra, è il tempo la risorsa più preziosa in assoluto e non i soldi se si guadagna già decentemente).

Anche perché non è che sia un problema dei dipendenti se non si trovano abbastanza persone

[Stefano De C.]

Ah beh, io da ingegnere gestionale ho uno stipendio medio alto, ma di sicuro tantissimi delle categorie da te citate prendono di più (specie col nero).
Però più passa il tempo (ormai sono 41 con 2 figli di 4 anni e di 17 mesi) e più sono convinto di aver fatto la scelta giusta.
Ho la “fortuna” di lavorare in una multinazionale dove posso prendermi permesso e ferie quando voglio (siamo aperti sempre tranne le feste comandate) ma soprattutto alle 1630 posso uscire, andare a prendere i bimbi a scuola e stare con loro.
Non farei mai cambio coi miei amici che (da dipendenti o non) guadagnano anche 2.5-3k al mese ma tornano a casa tutte le sere alle 19-20-21 e spesso e (mal) volentieri lavorano anche i weekend o durante le ferie.
Si vive una volta sola, si lavora per vivere (almeno io) e nessuno ci ridarà indietro il tempo trascorso tra le quattro mura di un ufficio, sottratto agli affetti dei nostri familiari e dei nostri cari.
Purtroppo in Italia è utopia, ma rinuncerei volentieri a 500-1000 euro al mese pur di aver un lavoro part-time .
Almeno mia moglie finalmente è riuscita ad averlo e da quando fa le 30 ore settimanali siamo rinati, come famiglia e come coppia.


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Detto da un veneto fa effetto (è una regione dove se si lavora 8 ore normali si è considerati lavativi quasi)

[BoscoSnow]

Basta che non pretendi che valga anche per gli altri e che non li biasimo se non vogliono fare sempre gli straordinari ad esempio (e no, il 175% non c'entra, è il tempo la risorsa più preziosa in assoluto e non i soldi se si guadagna già decentemente).

Anche perché non è che sia un problema dei dipendenti se non si trovano abbastanza persone

Lungi da me il pretendere e soprattutto il sempre (come ho detto prima qua nessuno si fa problemi a dire no ed io chiedo, come è giusto che sia, non pretendo, da un altro lato pensando ai molti italiani che fanno straordinario non pagato quasi come cosa scontata mi fa "rabbia" pensare a quanto quelli che lavorano qua siano fortunati e non lo sanno) un piccolo sforzo qualche volta sarebbe apprezzato, dato che alla fine sono sempre i soliti a tirare la carretta ed a salvare la baracca, è l'unica azienda della zona, se quelli che si danno da fare facessero come gli altri l'azienda non esisterebbe e starebbero tutti a casa col sussidio, e tanti se lo meriterebbero.
Non posso scendere nei dettagli per ovvie ragioni.

Saluti.

[Stefano De C.]

Va beh ma questa gente andrebbe presa a schiaffi finché non rinsavisce.
Per loro bisognerebbe vivere per la loro azienda e pure per pochi soldi, l'importante è che guadagnino loro.
E la cosa peggiore è che non avviene solo nella piccola azienda familiare (comunque rivoltante), ma spesso nelle aziende grosse che lavorano nei settori del lusso e che fatturano miliardi.


Comunque, ho la sensazione che qualcosa si stia muovendo sulla sensazione di malessere di una certa quota di lavoratori, ma che allo stesso tempo le imprese non stiano capendo e correndo ai ripari adeguatamente, continuando a predicare con la stessa narrativa e retorica di sempre. E per me rischiano di farsi molto male....


Sai cosa ti dico? Per me il futuro vedrà sempre di più un ripensamento totale del concetto di impresa.

Non potrà succedere ovunque, ma credo fermamente che si possa andare verso un modello di collaborazione tra liberi professionisti per svolgere certe attività (esattamente come un'azienda di consulenza o che offre servizi nel mondo digitale), ma una collaborazione totalmente alla pari, in cui guadagnano tutti allo stesso modo senza che vi sia una figura che possa spremere tutte le altre. Perché spesso è quello che avviene.
O anche in caso di permanenza del concetto di impresa attuale credo che le dinamiche dovranno comunque cambiare, vedendo come si sente buona parte dei lavoratori in certi settori credo che le rigide distinzioni capo/sottoposto che fa tutto quello che gli si chiede senza trarre guadagni significativi si stiano incrinando pian piano.

Sinceramente a questo punto non lo vedo come uno scenario inverosimile.

Tutti che guadagnano allo stesso modo credo sia impossibile, poichè, chi è che mette (e investe) i soldi nell'impresa è l'imprenditore, non l'operaio.
A meno che, per esempio, non si è un ristorante che ha a capo 3 soci che sono titolari tutti e tre, e fanno tutto loro (ho fatto un esempio ipotetico), allora in quel caso si guadagna allo stesso modo

[Stefano De C.]

Riguardo lo smartworking, deve essere regolamentato.
Poichè in alcune aziende dove è applicato, ti guardano storto se non lavori il sabato o la domenica.
Ma a mio avviso riguarda una quota ristretta di lavoratori, cioè gli amministrativi.
Chi lavora in cucina, chi sta nelle fonderie ecc. ecc. ovvio che è inapplicabile

[verza81]

Però se mi assumi stagionale mi devi pagare molto di più e non molto di meno

Difficilmente però uno stagionale ha le competenze che ha uno che lavora lì da anni..
È una questione difficile da dirimere


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