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  1. #871
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    Ma infatti, perché uno non dovrebbe essere libero di comprarsi quel che gli pare e da dove gli pare. Nelle ultime pagine io ho letto messaggi assurdi, sembra di vedere la versione commerciale della cricca sovranista. Tra l'altro ci sono controlli su tutto e tutto deve essere a norma per entrare in Europa, non è che si importa robe improponibili.

    Che poi oltretutto non mi pare nessuno l'abbia scritto qui ma in tutto ciò il nostro problema più grande non è certo l'import e l'approvigionamento ma l'export di cui campiamo e che in alcuni settori vale miliardi verso gli USA, eccellenze al top mondiale tipo il vinicolo e il farmaceutico rischiano di essere affossate totalmente se gli viene precluso il mercato Americano, e ne risentirebbe tutta l'economia, non credo sia un caso la Banca d'Italia ha già iniziato a limare il PIL stimato per il 2025. E se diamo il via alla guerra con le ritorsioni quello è capace davvero di mettere i dazi al 200% su prodotti chiave del nostro export... Io la vedo inevitabile dover intavolare una trattativa se si vuol cascare in piedi, il Vietnam sembra aver già recuperato la cosa promettendo di azzerare i dazi sulle merci Americane, poi se vogliono andare alla guerra pace e saranno cazzi per tutti, che tanto è palese che ci sarebbero solo sconfitti.
    Io comincio a pensare che bisogna rispondere a parole a muso duro e in pratica non fare nulla dal punto di vista ritorsivo almeno subito.
    Anche se, come ho già scritto, politicamente parlando non si può fare finta proprio di nulla.
    Chi ha le spalle larghe come la Cina può mettere i contro-dazi seduta stante.
    Dal punto di vista numerico potremmo forse farlo anche noi, ma probabilmente è meglio guardare cosa succede.
    L'ideale sarebbe che il resto del mondo tagliasse i dazi reciproci tranne con gli USA , ma questa è utopia.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #872
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    A parte certi casi patologici se gli operatori economici comprano dall'estero è perché conviene comprare dall'estero anziché farselo in casa. Vale anche in agricoltura.
    E secondo me è meglio farsene una ragione.
    E, tra parentesi, se il consumatore compra roba estera è perché in fondo non fa così schifo.
    Perché le norme UE valgono anche per questo.

    "Obbligati a comprare" poi da chi?
    Essendo nel settore però posso dire che non è bianco o nero. Il libero scambio non è certo IL problema, ma è soprattutto il modo (e i relativi costi) con cui i prodotti vengono fatti.
    Nell’UE infatti le norme igienico-sanitarie giustamente) sono molto stringenti, e per le coltivazioni anche l’utilizzo di prodotti fitosanitari, cosa che fa aumentare notevolmente il costo di produzione.
    Nei prodotti importati per la maggior parte non è così, una volta che rispettano certi parametri di qualità sanitaria a fine produzione sono a posto ma alle spalle viene utilizzato di tutto e di più magari in strutture non proprio negli standard nostri. Questa è concorrenza sleale, secondo me per vendere in europa tu produttore americano/russo/nordafricano o chi sia devi seguire i nostri protocolli, ma minimo. Poi ci sarebbe da parlare del trattamento della manodopera ma qui è utopia.

    Sull’agroalimentare poi c’è una grossa pecca normativa: ovvero che per scriverci “made in italy” basta che ci sia un processo dj lavorazione in italia, che può essere anche solo il confezionamento. Questo è raggirare il consumatore, poi per carità i grossi produttori sono i primi a beneficiarne ma se si vuole veramente tutelare le nostre produzioni su tutta la filiera questa sarebbe la prima cosa da eliminare.
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  3. #873
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Girano voci di possibili dimissioni di Bessent.
    Notevoli manifestazioni in tutti gli Stati USA.
    Musk che parla di libero scambio nel giorno dei dazi che hanno portato il livello sopra Smoot-Hawley.
    Chissà che la situazione non precipiti...
    Musk continua a dire idiozie, tranquillo
    “Vediamo un aumento enorme nel numero di attacchi in Italia e in Europa in generale e i media cercano di ridurre l’impatto di questi attacchi, ma questi attacchi che sono terroristici, l’uccisione di persone è sempre più frequente e alla fine vedremo uccisioni di massa in Europa, dei massacri veri e propri. Perchè questa è la tendenza e se vediamo il futuro e analizziamo la tendenza qual è il tasso di attacchi terroristici in Europa adesso? Perchè abbiamo gli attacchi con vittime, e viviamo un tempo in cui tali attacchi si verificano. Questo porterà piano piano a un vero e proprio massacro in Europa. I vostri amici, le vostre famiglie, i vostri figli saranno tutti a rischio”. Lo ha detto l’imprenditore Elon Musk intervenendo in collegamento streaming al congresso della Lega in svolgimento a Firenze.
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  4. #874
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    “Vediamo un aumento enorme nel numero di attacchi in Italia e in Europa in generale e i media cercano di ridurre l’impatto di questi attacchi, ma questi attacchi che sono terroristici, l’uccisione di persone è sempre più frequente e alla fine vedremo uccisioni di massa in Europa, dei massacri veri e propri. Perchè questa è la tendenza e se vediamo il futuro e analizziamo la tendenza qual è il tasso di attacchi terroristici in Europa adesso?
    Non ho capito se sta delirando o sta parlando ai suoi amici intimi, tipo Breivik per intenderci...
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  5. #875
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Nei prodotti importati per la maggior parte non è così, una volta che rispettano certi parametri di qualità sanitaria a fine produzione sono a posto
    Così per curiosità e da esterno, se è rispettata la qualità sanitaria imposta dalle norme europee perchè interessarsi più di tanto di come ci si arriva?

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Sull’agroalimentare poi c’è una grossa pecca normativa: ovvero che per scriverci “made in italy” basta che ci sia un processo dj lavorazione in italia, che può essere anche solo il confezionamento. Questo è raggirare il consumatore, poi per carità i grossi produttori sono i primi a beneficiarne ma se si vuole veramente tutelare le nostre produzioni su tutta la filiera questa sarebbe la prima cosa da eliminare.
    Secondo me il problema grosso è un altro: stare a discutere per ore, giorni, settimane, mesi, anni uomo su un settore che rappresenta una percentuale infima di valore aggiunto... Settore che, peraltro, è in assoluto il più sussidiato (e mica solo in Italia; in Francia forse è peggio). Se cominciasse pure lui a camminare con le sue gambe?
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  6. #876
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    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Così per curiosità e da esterno, se è rispettata la qualità sanitaria imposta dalle norme europee perchè interessarsi più di tanto di come ci si arriva?


    Secondo me il problema grosso è un altro: stare a discutere per ore, giorni, settimane, mesi, anni uomo su un settore che rappresenta una percentuale infima di valore aggiunto... Settore che, peraltro, è in assoluto il più sussidiato (e mica solo in Italia; in Francia forse è peggio). Se cominciasse pure lui a camminare con le sue gambe?
    Da consumatore capisco che alla fine quello che interessa veramente sia il rispetto dei parametri igienico-sanitari alla vendita. Però appunto per come ci si arriva ci sono delle differenze, faccio un esempio: da noi sono consentiti alcuni prodotti fitosanitari e vietati altri per motivi di accumulo nell’ambiente e inquinamento. Il divieto di utilizzo di questi prodotti obbliga a utilizzare alternative certamente più compatibile con l’ambiente ma che sono molto più mirati verso la singola patologia e dall’efficacia più breve, per cui alla fine fai più trattamenti e con diversi prodotti invece di uno solo, e magari che ti coprono una settimana invece di 15/20 giorni. Questo aumenta i costi di produzione.

    Quindi io per accedere al mercato europeo devo rispettare questi disciplinari di produzione, con costo X, poi però chi produce fuori dall’unione spesso e volentieri queste norme non è obbligato a rispettarle quindi hai un costo molto minore, e in alcuni casi utilizzano prodotti (sempre legandomi all’esempio dei fitosanitari) che da noi sono banditi da 30/40 anni, che però magari al prodotto finito non li ritrovi perché hanno comunque dei tempi di carenza (ossia il periodo da quando applichi il trattamento sulla pianta a quando viene smaltito dalla pianta stessa senza lasciare residui, che può essere da una settimana ad alcuni mesi). Quindi sì dico che se io sono obbligato a rispettare le norme di produzione europee stabilite mi va benissimo (dopotutto si parla di tutela ambientale e quindi sanitaria a ricadere) ma se vuoi importare lo stesso prodotto da fuori devi far rispettare le stesse regole anche agli importatori extra ue.
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  7. #877
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    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Da consumatore capisco che alla fine quello che interessa veramente sia il rispetto dei parametri igienico-sanitari alla vendita. Però appunto per come ci si arriva ci sono delle differenze, faccio un esempio: da noi sono consentiti alcuni prodotti fitosanitari e vietati altri per motivi di accumulo nell’ambiente e inquinamento. Il divieto di utilizzo di questi prodotti obbliga a utilizzare alternative certamente più compatibile con l’ambiente ma che sono molto più mirati verso la singola patologia e dall’efficacia più breve, per cui alla fine fai più trattamenti e con diversi prodotti invece di uno solo, e magari che ti coprono una settimana invece di 15/20 giorni. Questo aumenta i costi di produzione.
    Chiaro. Non a caso ci sono dazi verso i prodotti USA in quest'ambito.

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Quindi io per accedere al mercato europeo devo rispettare questi disciplinari di produzione, con costo X, poi però chi produce fuori dall’unione spesso e volentieri queste norme non è obbligato a rispettarle quindi hai un costo molto minore, e in alcuni casi utilizzano prodotti (sempre legandomi all’esempio dei fitosanitari) che da noi sono banditi da 30/40 anni, che però magari al prodotto finito non li ritrovi perché hanno comunque dei tempi di carenza (ossia il periodo da quando applichi il trattamento sulla pianta a quando viene smaltito dalla pianta stessa senza lasciare residui, che può essere da una settimana ad alcuni mesi). Quindi sì dico che se io sono obbligato a rispettare le norme di produzione europee stabilite mi va benissimo (dopotutto si parla di tutela ambientale e quindi sanitaria a ricadere) ma se vuoi importare lo stesso prodotto da fuori devi far rispettare le stesse regole anche agli importatori extra ue.
    Non potrai mai farlo. L'unica possibilità è usare dazi o non importarlo proprio.
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  8. #878
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    Intanto la Cina insiste: dopo dazi e divieti di import adesso vieta l'export verso gli USA di materiali critici.
    A brigante brigante e mezzo...
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  9. #879
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Personalmente non sono troppo preoccupato per l'economia europea.

    I dazi USA sono chiaramente pesanti, ma parliamo di esportazioni che per l'Italia valgono circa il 3% del PIL, non sono tantissimo e una quota significativa del costo dei dazi ricadrà sui consumatori USA. Le importazioni di combustibili fossili hanno un valore simile, se si confermasse il calo del 15% di questi giorni il beneficio complessivo sarebbe superiore al costo dei dazi. Anche il mercato del gas naturale, che prima era molto chiuso, adesso risente maggiormente dell'andamento economico globale, visto che l'Asia compete direttamente con noi per il GNL.

    Alcuni settori verranno colpiti pesantemente (tipo quello vinicolo), ma gli altri potranno beneficiare del calo dei costi dell'energia e il commercio verso il resto del mondo non verrà influenzato più di tanto, anzi potremmo avere un ulteriore approfondimento dei rapporti commerciali. Ci sono tanti rischi, non lo metto in dubbio, incluso quello che i cinesi cerchino di scaricare sul resto del mondo le merci che non riescono più a vendere altrove, ma non sembra che sia questa la loro intenzione.

    Tutto sommato, mi sembra che questa crisi possa essere in qualche modo simmetrica rispetto a quella del 2022, in cui l'Europa fu di gran lunga la più colpita mentre il resto del mondo dopo un primo momento di panico anche sui mercati finanziari andò avanti con pochi scossoni. In questo caso l'epicentro sarebbero gli USA mentre noi saremmo ai margini.
    Ultima modifica di snowaholic; 07/04/2025 alle 14:37

  10. #880
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Intanto segnalo un'altra chicca: il teorico dell'attuale politica economica, Mr. Navarro, ha ripetutamente citato il super esperto Ron Nava per giustificare le sue posizioni.
    Fare attenzione al nome dell'esperto... Navarro... Ron Vara...
    Ovviamente è stato sgamato.
    Siamo a questi livelli.
    Ultima modifica di FunMBnel; 07/04/2025 alle 15:52
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