Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
Sulla necessità comunque di portare avanti le ricerche, non ci sono dubbi, secondo me.
Sulla "via unica" per l'alimentazione futura, ho dei dubbi.
Certo andrebbero cambiati tutti i modelli di riferimento, ma può anche essere che il sistema si riequilibri in un modo che a noi ora non appare pensabile. Le crisi punteggiano il nostro passato, e ogni volta il "mondo" si è riassestato aprendosi verso una nuova direzione.
Gli allevamenti spinti all'eccesso rispondono da noi a una domanda di carne abnorme rispetto al passato. Una volta non solo non era così ovvio mangiar carne - non tutti i giorni, per lo meno - ma soprattutto la si mangiava tutta. Certo che se da un vitello prendo solo il filetto - esagero, però per molti è così - di vitelli ne occorrono tanti ma tanti per mangiare tutti quanti. Quanto invenduto c'é nei supermercati? quanto viene recuperato per ridistribuirlo alle associazioni che operano nell'ambito della marginalità? e quanto viene invece avviato al frullatore per farne schifezze aromatizzate che vengono preferite ai tagli naturali di basso profilo?

Mangiare carne può non essere strettamente necessario, per lo meno, non tutti i giorni*; però, la volta che si decide di farlo, almeno che sia in tutto e per tutto carne. Se poi si arriva a qualcosa di alternativo in termini proteici, che possa sopperire al fabbisogno mondiale in ambiti sottoalimentati, ben venga; ma per l'occidente, in teoria il problema sembrerebbe essere in termini di salute il contrario: mangiare meno carni per migliorare la dieta, quindi potrebbe essere la volta buona per dare un colpo al cerchio e uno alla botte. I maiali inquinano? bene, pochi, ma buoni!

* ci tengo a precisare: sono onnivora, aborro i talebanvegetariani, però effettivamente mangio carne quando ne sento la voglia, per il gusto di mangiarla. Non ne farei a meno totalmente, ma non vedo come una tragedia il ridurne il consumo.
Del resto, i tanto famosi insetti, se ne parla perchè sopperiscono appunto, in molte zone, alle carenze proteiche in zone dove gli allevamenti sono meno diffusi