Allora, fosse così, a maggior ragione non me ne preoccuperei: se i tecnici diranno che è impossibile, non si farà.
Non credi? (domanda seria, non ironica!).
A me invece sembra che alcuni pensano sia fattibile e realizzabile proprio tra i tecnici.
Io non ne capisco molto, accetto chi critica questi progetti come accetto chi ritiene che sia possibile, ma inviterei a mettersi d'accordo: è possibile attualmente costruirlo con le nostre tecnologie e conoscenze, o è davvero impossibile?
Insomma, se un tizio dicesse che si può fare un trapianto di testa credo che tutti i medici del mondo gli darebbero del pazzo e si rifiuterebbero salvo qualche invasato.
Con gli ingegneri non è così sul ponte sullo stretto?
Proprio perchè come dici la scienza non è democratica, ci deve essere una risposta univoca.
Cercando di non scivolare nel politico, se hai occasione di documentarti e cercare letteratura tecnico-scentifica sul tema, capirai che la 'comunità progettuale' è al 99% molto scettica sulla fattibilità.
Intanto sono già stati spesi 600 milioni di euro, e mi fermo qui.
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
E' questo che mi fa inc...are.
Soldi buttati nel cesso quando sarebbero potuti servire ad eseguire normalissimi lavori di manutenzione e ammodernamento delle reti stradali e ferroviarie.
Non so come siano messe le strade altrove, ma qui sono in ottimo stato per gli standard del Burundi.
Lou soulei nais per tuchi
Il tutto per non costruire nulla.
A maggior ragione, si decidano se sia possibile o no farlo.
Alla fine tutto si risolve in quello, e sinceramente trovo assurdo che non ci sia univocità di vedute al riguardo (o quanto meno una posizione che sia esplicitamente condivisa dalla maggior parte degli ingegneri, io non credo che il 99%, come dice @Luca D'inverno, ritenga che sia impossibile, ma posso tranquillamente sbagliarmi).
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
La scienza non è democratica, ma i calabroni continuano a volare...
Nel senso che più di una volta si è visto che calcoli alla mano gli esperti dicevano "no", mentre il "precursore" di turno, sostenendo il contrario e mettendoci la faccia, ha poi dimostrato che "sì". Voglio dire, la voce fuori dal coro c'è sempre nella scienza, ed è quella che la fa progredire, o attivamente agendo, oppure passivamente insinuando il dubbio o l'idea nuova negli altri.
Ad esempio, il sopracitato ponte in bergamasca: inaugurato nel 1911, è frutto di un progetto che in origine era stato "bocciato" con una risata dal relatore di tesi del progettista. Questi, ormai laureato, fece i "suoi" calcoli, e insistette comunque, riuscendo a ottenere fiducia. Dimostrò così che "sì, era fattibile", anche se anche dopo l'inaugurazione, gli abitanti avevano paura a salire su quel "coso". Il ponte gode ancora di ottima salute (conosco tutti i retroscena, dai documenti dell'epoca perché ai tempi collaborai a una ricerca su quel ponte).
Storia di un ponte speciale (e centenario) | Storylab
Insomma, ogni risposta univoca può essere superata, se qualcuno osa, e se ha avuto l'intuizione giusta. Il punto determinante diventa allora la valutazione del rischio: se azzardo su un'operina, oppure su una grande opera ma che coinvolgerebbe - nel caso - poche vittime (consapevoli, diremmo sacrificali o cavie, tipo l'astronauta consapevole della scelta che fa), è diverso che se azzardo su una megaopera, per la quale qualsiasi sperimentazione fallita comporterebbe una strage.
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