Guarda, io sono nettamente schierato e non ho difficoltà a dirlo, come non ho nessuna difficoltà a dire che di porcate Israele, specie a partire dall'invasione del Libano (1982) ne ha fatte tante, però continuo a notare una differenza tra Israele e molti altri paesi del Mondo (compresi parecchi del campo "democratico", tipo la Francia per fare un esempio a "caso") e cioè che Israele le sue porcate le ha sempre ammesse e ha provato anche a porvi rimedio, perfino con qualche governo di destra dome quello di Sharon... Sarà che Israele, essendo una democrazia vera, ha sempre concesso libertà di opinione non solo ai suoi cittadini o ai magistrati e ai giornalisti ma perfino ai suoi militari e ha sempre rispettato la libertà di cronaca, almeno, questo è stato fino a una manciata di anni fa e se qualcosa è cambiato (pochissimo) è successo proprio con l'ultimo governo Netanyahu...
ieri hamas ha rilasciato due ostaggi, madre e figlia americane.
gli americani, stanotte, hanno esplicitamente richiesto ad Israele di non attaccare Hezbollah (pare stessero pianificando un attacco preventivo massiccio) per evitare di coinvolgere Iran e di riflesso USA.
il valico di Rafah è rimasto aperto tipo mezzora giusto per far passare i 20 camion di aiuti, poi ha richiuso istantaneamente.
situazione direi in sostanziale stallo, con Israele che sta aspettando più del previsto per entrare via terra.
Si vis pacem, para bellum.
Il Katar avrà pagato molto molto bene qualcuno di Hamas
Progetto fantasioso…
About 100,000 protesters join pro-Palestinian march through London | Reuters
100mila persone in giro per londra libere di urlare che Sunak, Biden ecc. sono criminali di guerra, accompagnando il tutto con slogan anti israele.
Sottolineo nel corteo gente di tutti i colori e religioni.
L'unica cosa vietata inneggiare ad Hamas perchè è una organizzazione terroristica secondo il governo inglese. E vorrei vedere
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economia, modelli, mercato, finanza
A proposito di proteste, non voglio fare un paragone anche perché è chiaro che è stato il metodo e non la causa ad essere stata punita, ma a me ha fatto quasi ridere la notizia dei 25 rabbini arrestati a Capitol Hill perché protestavano chiedendo un cessate il fuoco.e ribadisco che questo è un episodio a se stante e non voglio assolutamente presentarlo come una repressione della libertà di parola perché assolutamente non credo che lo sia.
Comunque, e su questo invece magari bisognerebbe rifletterci un po' meglio, ricordo che la Francia ha vietato ogni manifestazione pro Palestina giustificandola con il rischio di disturbo dell'ordine pubblico,. E in Germania è successo qualcosa di analogo.
Per me la democrazia inglese a confronto ha dato dimostrazione di grande forza e maturità tanto più che non mi pare si siano manifestati disordini
Ultima modifica di Rainshadow; 21/10/2023 alle 21:47
C'è un ulteriore problema pratico, per il quale Israele non ha più moltissimo tempo per trovare una soluzione e consiste di due domande:
1. come entrare in Gaza?
2. una volta entrati che fare?
Entrare in Gaza con una vasta offensiva di terra "tradizionale" comporta un numero enorme di morti, soprattutto tra i civili palestinesi ma anche tra i soldati israeliani, prelude a una probabile mattanza degli ostaggi, mette certamente fuori uso l'apparato logistico-militare di Hamas, ma comunque non annienta l'organizzazione dal lato politico, destabilizza l'area, rende critici i rapporti con i paesi dell'area mediorientale, compresi quelli che negli ultimi decenni hanno avuto normali rapporti abbastanza normali con Israele, aprendo le porte a possibili ulteriori fronti di confltto armato, fino a oggi solo "teorici", ad esempio con l'Egitto, per la probabilità di un possibile massivo movimento di rifugiati verso il Sinai... e poi, dopo tutto questo casino, saremmo quindi al punto 2, che fare con Gaza? Rioccuparla? Fare un cuscinetto nel Nord della Striscia di Gaza insediandovi coloni, come sotto-sotto vorrebbero certi personaggi della destra religiosa, a partire da Ithamar Ben-Gvir? Oppure lasciare Gaza nuovamente in balia di sé stessa col rischio che rabbia, miseria, disperazione, in capo a un paio d'anni, riportino il rischio di attentati e attacchi terroristici ai livelli di inizio ottobre?
Qui bisogna distinguere tra una reazione legittima mirata a distruggere la capacità militare degli estremisti islamici di Gaza, provare a salvare quanti più ostaggi sia possibile, entrare in Gaza in modo efficace, neutralizzando per quanto possibile la capacità militare di Hamas... e mediare tra chi vorrebbe fare queste cose, affidandosi principalmente a reparti d'élite, concludere l'operazione rapidamente e abbandonare il territorio della "Striscia" il prima possibile (ossia quello che vorrebbero la maggior parte dei militari, i partiti di opposizione e la parte più moderata dello stesso Likud) e i nazionalisti simil-fascisti che stanno nella destra del Likud e soprattutto nei due partiti religiosi ora al governo e che nell'ultimo decennio hanno letteralmente fagocitato il voto di minoranze consistenti, come quella dei sefarditi e degli ebrei provenienti dal Golfo Persico. L'hanno fatto soffiando su un nazionalismo venato di messianismo e perseguendo il sogno-delirio della "Grande Israele", estesa dal litorale mediterraneo fino alla sponda destra del Giordano e magari pure fino al confine nord del Sinai. Ecco questa è l'unica categoria di soggetti che crede di avere qualcosa da guadagnare dall'escalation e da uno scenario simil '73. Pensano di guadagnarci perché confidano che il sostegno americano e occidentale, anche di fronte a situazioni inaccettabili, sarebbe comunque ad oltranza e incondizionato ma io avrei serissimi dubbi in proposito. Costoro non sono molti, è vero, ma hanno comunque un piede nel governo e, per quanto rappresentino una minoranza dell'elettorato, la loro è comunque una minoranza non solo molto rumorosa ma aggressiva e in certa misura eversiva.
Sono convinto che Netanyahu credesse che, portando i fanatici al governo questi si moderassero, ma sembra che si illudesse...
Personalmente la vedo nerissima... perché coloro che hanno responsabilità in Israele hanno finalità molto diverse e se quelle della parte preponderante dei partiti israeliani (a sinistra, al centro e nella destra liberale) sono legittime e rispondono a un'esigenza esistenziale dello Stato di Israele, ossia di non dover fronteggiare un conflitto con la Palestina egemonizzato dagli esponenti più estremisti dell'Islam sunnita e sciita (armati da potenze regionali i cui capi inneggiano apertamente allo sterminio degli ebrei) dall'altra parte c'è un'agguerrita minoritaria di fanatici nazionalisti-religiosi, tra l'altro determinanti per la sopravvivenza dell'attuale governo Netanyahu, che hanno obiettivi di gran lunga meno legittimi e molto più inquietanti e forse da un'eventale escalation pensa di guadagnare qualcosa...
Ultima modifica di galinsog@@; 23/10/2023 alle 16:06
Io credo, premetto da assoluto ignorante, che uno di problemi più grossi, sia quello che chi è ora alla guida di Israele, sappia benissimo che se la guerra dovesse finire, sarebbe finita anche la sua carriera politica.
Progetto fantasioso…
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